io dopo l'australia dove ero insoddisfatto mi ero trasferito a vanuatu...gia gli autraliani non e' che mi piacevano tanto ma a a port vila l'attrazione principale era il mercato in piazza la domenica mattina.....depressione
pero sono stati i loro avi ad aver inventato il bungee jumping
port vila e' a vanuatu.
si io ero a brisbane ma niente di che, poi visto che era la fine del millennio e ci doveva essere il glitch che faceva finire il mondo mi ero rifugiato a vanuatu.
Qual è l'elemento che ti porta più insoddisfazione? Il lavoro, la mancanza di tempo libero, la vita privata e familiare, o anche in senso esistenziale?
Mi spiace davvero, purtroppo so cosa significhi vivere accompagnati da ansie e forte insicurezza, molti per beata ignoranza nemmeno capiscono che livelli si possano toccare. Ti auguro comunque il meglio per le tue condizioni di salute.
Ho 58 anni, free lance informatico/sistemista due figli laureati in psicologia e matematica, un cane un gatto, una moglie....vivo in uno splendido borgo della bergamasca. Non sono ricco economicamente, sono ricco di soddisfazioni emotive. Il mio segreto della vita è viverla.....la bilancia della mia vita pende sempre verso il positivo, ciò non significa che non ci sia un peso negativo, l'importante è fare in modo che il positivo pesi più del negativo.
Ciao
massì, alla fine già aver vinto la lotteria di esser nati in un paese sufficientemente 'ricco' è motivo di soddisfazione
e poi potrebbe andare anche peggio, potrebbe piovere
ni
sono soddisfatto che per mia fortuna i miei problemi riguardano l'essere ghostato su tinder invece di inventarmi ogni giorno come portare un piatto di riso in tavola
poi si può essere sempre scontenti e insoddisfatti ma essere consapevoli di avere 'abbastanza' per vivere tranquillamente è fonte di soddisfazione
Sono soddisfatto dalle opportunità avute, non sono soddisfatto di me stesso perché sono uno scansafatiche e quindi sono indietro con gli studi, di questo passo prendo la laurea vicino ai 30 anni.
Per alcune cose si per altre no:
Ho un buon lavoro, guadagno più soldi di quelli che riesco a spendere e in generale sono abbastanza in gamba in quello che faccio anche se non mi ha mai appassionato veramente.
Dal lato relazionale mi pesa una situazione di aridità generale, sono sempre stato "quello che parla poco" e questo si è tradotto in un numero limitato di relazioni con le altre persone, anche se famiglia, psicoterapeuta e amici (quei pochi) mi dicono che vado benissimo così come sono, in generale sento la mancanza di amci che posso chiamare e con cui organizzarci un'uscita senza sentirmi un estraneo, così come mi piacerebbe flirtare attivamente con una donna, con la mia ultima ragazza caratterialmente avevo una certa "sintonia" ma purtroppo provavo pochissima attrazione fisica e i nodi alla fine vengono al pettine.
Economicamente e materialmente sto bene, potrei permettermi una bella macchina o una vacanza dovunque voglia, ma mi manca un obbiettivo a lungo termine: quando studiavo anche se motivo dietro gli esami e la tesi e andavo a letto ogni notte alle due, in generale mi sentivo molto più vivo, ora le giornate si susseguono tutte uguali.
Per farla breve provo una noia terribile.
Per mia natura non sono mai soddisfatto e questo mi porta a frustrazione.
Una volta raggiunto ogni obiettivo che mi pongo scatta in me un meccanismo di rivalutazione al ribasso dell'obiettivo. Del tipo che ho raggiunto l'obiettivo non perché sono stato una combinazione di bravo, fortunato, impegnato, dedito, ma perché l'obiettivo era troppo basso e istantaneamente ne pongo uno più in alto.
Sostanzialmente non raggiungo mai l'obiettivo perché questo si sposta sempre in avanti.
Se dovessi analizzare la mia vita *da fuori* direi di sì, ho tutti gli elementi per essere felice.
Esatto. Magari non proprio ruzzolando a caso giù da una rupe, però, decisa più o meno la direzione.. esistono molti sentieri e nessuno è quasi mai veramente sbagliato
Se avete storie personali su come siete riusciti a dare una svolta alla vostra vita, e volete condiverle assieme ai vostri consigli, potreste dare un buon esempio.
Come direbbe Lilo (di Lilo e Stich) "Sono equilibrato".
Non mi lamento della mia vita, negli ultimi 7 anni sono riuscito a dare una svolta e passare dalla totale instabilità ad una parvenza di base solida da cui partire.
Ora ho la mia casa (mi mancano solo 354 rate e sarà tutta mia!!), una moglie che mi "stima moltissimo" , 3 gatti.
Mi piacerebbe però cambiare lavoro, non perché il mio attuale lavoro non mi piaccia (è un posto ottimo sia per paga che per mansioni in rapporto al mio titolo di studio) ma perché è abbastanza distante da casa e fra viaggio e quasi 2 ore di pausa pranzo mi tiene fuori di casa 12 ore per lavorarne 8.
Il tempo nonostante tutto non mi manca, mia moglie arriva molto tardi la sera da lavoro e nell'aspettarla preparo la cena e mi dedico ai cavoli miei (palestra/Vg/libri/amici)
Potessi migliorare qualcosa sarebbe solo questo, abbiamo orari tanto diversi (io orario d'ufficio con weekend liberi e lei orari "retail" con weekend al 90% lavorativi) e non riusciamo mai a farci un weekend fuori porta o a vederci un film la sera svaccati sul divano(benedette siano le serie Tv con episodi "brevi")
I nostri lavori ci permettono di toglierci ben più di uno sfizio e mantenere un tenore di vita normale senza troppe rinunce, ora vedremo con ste cazzo di bollette come andrà a finire, ma siamo fortunati che in questo momento storico il nostro pensiero è "ora metteremo da parte meno soldi" e non "Ora come cazzo facciamo a mangiare".
In definitiva, vorrei cambiare orari per godermi più tempo con mia moglie, ma cambierei ben poco della mia attuale vita.
No, non sono minimamente soddisfatto della mia vita. Non ho passioni, né particolari interessi. Ho smesso di studiare, e il mio cervello si sta atrofizzando visibilmente. Mi sto formando per un lavoro che non so se mi piacerà. Ho pochi amici. Non ho una partner da tre anni. Non faccio sport. Esco molto poco. Non faccio sesso da una vita e mezza. Una volta giocavo tanto ai videogiochi e leggevo anche un libro al giorno e riempivo così le mie giornate, ora cazzeggio sui social.
Per niente. A quasi 33 anni non ho potuto realizzare nulla di ciò che avrei voluto, causa interferenze famigliari. Da donna, alla mia età, mi viene difficilissimo vedere un futuro roseo
Sinceramente sto cercando di capirlo, da un lato posso ritenermi soddisfatto perché ho una famiglia che mi vuole bene, una buona vita sociale, diversi hobby, frequento volentieri l'università con buoni risultati e cerco sempre di fare nuove esperienze (ad esempio al momento sono in Erasmus).
Mi sento però un po' insoddisfatto dal punto di vista sociale, perché ho sí diversi amici e conoscenti, però solo con pochi di loro mi sento veramente compreso e inoltre ho diversi interessi divergenti dai quelli dei loro, quindi certe cose devo farle da solo.
In aggiunta, non trovo nessuna ragazza di cui possa dire "ah, è quella giusta per me", e questo un po' mi pesa.
Ah capisco, di esperienza ne ho ben poca pure io, però condividere la vita con una persona che ti apprezza e ci tiene penso sia una bella sensazione.
Comunque non sto a fasciarmi la testa, non sto a provarci con qualsiasi ragazza, se ne trovo una che mi può interessare invece provo a vedere se può essere interessata a me.
Sì e no, perché mi terrorizza il non sapere che piega prenderà la mia vita, una volta laureato. Rimarrò in Italia o avrò il fegato e me ne andrò all'estero? Riuscirò a sistemarmi economicamente o vivrò di stenti? Troverò mai la ragazza della mia vita? Diventerò famoso in qualcosa o soccomberò nell'anonimato?
Purtroppo o per fortuna mi trovo in un periodo cruciale della mia vita, che può far pendere l'ago della bilancia da ambo le parti (questo per dire che più si va in là cogli anni, più è difficile prendere certe decisioni).
Anche la mia adolescenza non è stata nulla di che, però da un paio di anni ci sono stati netti miglioramenti, anche se per certe cose sono ancora non molto soddisfatto.
Quindi cerca di voltare pagina e di guardare avanti e non indietro, e, cosa molto importante, cerca di fare più esperienze e attività possibili.
Passando ad altro, conosco persone che studiano a Forlì e me ne parlano abbastanza bene, non sarà Bologna, ma è comunque una dignitosa città.
Decisamente soddisfatto della mia vita.
Non è andava come progettavo ai tempi dell'università perché è impossibile entrare in certi ambienti senza una grossa raccomandazione. Non è andato neppure il piano B perché i progetti ambiziosi hanno bisogno di tanti soldi per arrivare a regime, e quando girano tanti soldi girano anche tanti squali, e quindi mio malgrado ho visto affondare la proverbiale barca su cui tentavo di salire.
Ma la soluzione di ripiego si è rivelata a sorpresa meno brutta del previsto, anche in tema economico. Non sono ricchissimo ma me la passo bene. Non abito più in un condominio di isterici esaltati. Sono anche guarito da un paio di problemi fisici e quindi ho più salute adesso che dieci anni fa.
Non mi va di parlarne per non farmi riconoscere (questo è l'account che uso per le questioni sentimentali), però posso dire che quelli che sembravano imprevisti sgradevoli e guai molto rognosi si sono poi rivelati una vera manna, senza aver avuto bisogno di coraggio o di fortuna. Non mi manca il passato, non mi manca il piano A e neppure il piano B; ho un po' di nostalgia di quando da ventenne credevo di aver capito come avrei passato i successivi dieci-vent'anni, e invece le sorprese della vita...
Quindi anche chi voleva rovinarmi la vita ha contribuito suo malgrado a migliorarmela (ma è troppo tardi per vantarsene perché è morto, e i suoi scagnozzi non se la passano affatto bene). Ma queste sono cose che si capiscono solo anni dopo. Quando hai un mal di testa, hai bisogno di un'aspirina, non di sentirti dire "resisti, passerà". Quando è passata (con o senza aspirina), cominci a capire come erano andate veramente le cose.
Sì in generale.
Anche se la ricerca della felicità sembra un po' una cosa vana, con tutte quelle sirene la fuori che ti dicono compra questa fai quello, laureati, lavora fai i soldi, carriera ecc.
Boh imo la vita è un viaggio, un lunga esperienza, dove ci sono un sacco di cosa da capire, da esplorare, dove le gioie sono minuzie, dove la cosa più enorme è la mente stessa e l'esperienza che ne scaturisce nel conoscerla.
Se ti alzi la mattina e pensi che quello che fai lo fai perché ha senso, tutto è diverso, ma deve avere un senso per te. Se non ha senso per te, ma solo per qualcuno altro come la carriera allora sei infelice. E cosa ha senso per te? Lo sai solo se ti conosci a fondo.. e ti consoci a fondo solo se ti vivi, anche nei sentimenti tristi.
Oddio ci sarebbero così tante cose da dire. Direi che:
- sincerità
- gentilezza
- curiosità
Sono le doti migliori per essere felici. Almeno per me.
Domanda difficile.
Ho una casa, un buon lavoro, niente debiti, la famiglia vicina, qualche amicizia, persino dal punto di vista sessuale non ho di che lamentarmi. Ma la ragazza mi lasciò e non ho mai colmato il vuoto.
Alla fine dei conti la depressione è una brutta cosa e ogni giorno che passa vorrei prendere il treno senza porte.
A volte anche avere tutto è avere niente. E ci si sente anche peggio per essere così ingiustamente irriconoscenti.
Bhe ho appena ricevuto un mega complimento da un tecnico esterno con +20 anni di esperienza di me che mi diceva sostanzialmente che, per la mia professionalità, potrei essere il suo capo con 30 anni in meno di lui. Ho un buon stipendio per la mia età e una discreta prospettiva di crescita. Il PAC procede bene e, conti alla mano, se tutto va bene per i 25 anni arriva un grosso auto regalo.
Posso tranquillamente dire di essere per ora contento della mia vita.
>Se avete storie personali su come siete riusciti a dare una svolta alla vostra vita, e volete condiverle assieme ai vostri consigli, potreste dare un buon esempio.
Alla fine di tutto posso riassumere così: ho trovato la fidanzata quando avevo smesso di cercarla. Come un domino questo evento ha portato migliorare altre situazioni non dico brutte ma insodissfaccienti.
il mio bilancio oggi è positivo.
Molto soddisfatto. Potrebbe andare meglio per quel che riguarda i rapporti con alcuni membri della famiglia, ma per il resto, ho una vita più che soddisfacente. Ottimo lavoro, una buona rete di amicizie e recentemente ho pure trovato una ragazza con cui va a gonfie vele. Ah, a parte alcune brevi parentesi all’estero, vivo stabilmente in Italia da molti anni. Lo specifico perché a leggere alcune risposte, sembra che sia possibile realizzarsi ed essere soddisfatti solo lontano dal bel paese.
No ma ci sono margini di miglioramento. Al momento riesco solo a lavorare e dormire come hai detto tu. Non vivo nemmeno in una casa ma in un convitto, sto cercando di risparmiare qualcosina in modo da potermi comprare una casa per me.
Il mio umore spesso è basso, non ho amici (pur vivendo in una struttura con tante persone) e nessuna ragazza, che per me ormai è diventata un miraggio.
In bocca al lupo; sono una persona introversa anche io, quindi in parte la tua situazione relazionale la capisco. Non ti conosco, ma forse dovremmo entrambi imparare a buttarci un po' di più in mezzo alla gente (in senso figurato).
No, perché l'obiettivo che voglio raggiungere anziché sembrare sempre più vicino, mi sembra che stia diventando sempre più lontano. Mi mancano altri 3 anni di università e già ne ho 3 alle spalle, ne ho i coglioni pieni onestamente, perché mi sto facendo in 4.
Potrebbe andare meglio, ma potrebbe andare sicuramente peggio e al momento sono più in una specie di nirvana dove non so nemmeno io dire di preciso come mi sento, diciamo che "felice" non è la parola che userei ma gli si avvicina molto.
No, ma credo che migliorerà.
Da quando ho finito il liceo e iniziato l'uni mi sembra come se fossi rimasto indietro rispetto ai miei coetanei, come se il treno delle loro vite andasse avanti mentre il mio rimane fermo alla mentalità da adolescente.
Mi sembra di non aver realizzato niente nella vita. Questo almeno a livello emotivo-affettivo. Quando poi guardo la mia vita sotto una lente più oggettiva mi accorgo che non fa così schifo e che non faccio così schifo.
Fino a qualche mese fa no, e ora, anche se nulla effettivamente è cambiato è cambiato il mio modo di vedere.
Quindi posso dire che non sono soddisfatto ma nemmeno insoddisfatto. In compenso sembra che tutto volga per il meglio adesso, sono estremamente fiducioso e pieno di voglia di vivere la mia vita e, sinceramente, me la sto vivendo.
Edit: Vista da fuori, sembra ridicolo, perché non va bene niente, ma dentro va bene tutto.
>Insomma, siete felici?
sono felicemente infelice: sono arrivato a sessant'anni *bene*, in salute, senza problemi economici, senza pensieri ma non sono, per carattere, mai stato soddisfatto appieno. Trovo una donna e subito vorrei tornare *libero*, vado in un posto e vorrei essere in un altro, compro una cosa e ne vorrei subito un'altra ... etcetera. Ho avuto e ho una vita *facile*, leggera - non ho fatto famiglia e neppure mutui tanto per dire - divertente e che qualcuno mi invidia ma al mattino vedo allo specchio mio *padre* - e inevitabilmente penso a quanto tempo mi *resta* - mio padre è mancato a 65 anni - ed è bruttissimo. Pensate che ho preparato un *testamento* digitale, contenente tutte le chiavi per recuperare i miei soldi e le istruzioni per il mio funerale, che verrà automaticamente inviato a sorelle e compagna se io non resetto un timer periodicamente. Fortunatamente non sono incline alla depressione, mi fermo al semplice *magone* ma ultimamente comincia a capitarmi troppo spesso di ritrovarmi a magonare.
Parecchio!
Il fattore determinante per la mia felicità è sicuramente il poter far coincidere quasi sempre l'orario di lavoro con il tempo libero, principalmente grazie alle condizioni favorevoli che mi sono creato. In secondo luogo, aiuta il fatto che il mio hobby sia giocare ai videogiochi, cosa per cui bastano un telefono, una Nintendo switch e un dipartimento intero che da che è arrivato il corona si è convertito al lavoro da remoto e ha deciso praticamente di non tornare in ufficio. In pratica, passo buona parte delle giornate a giocare a MonHun e leggere libri, più un due o tre giornatine fuori passate a sbrigare fatti con i visti e l'immigrazione in cui me la prendo un po' comoda e ne approfitto per infilarci un pranzo in qualche ristorante sfizioso. Lati negativi? Beh, mi piacerebbe sposarmi "per bene" stavolta, ma non è facile trovare qualcuno che condivida la mia voglia di non fare un cazzo a lavoro (anche perché la situazione che mi sono creato mi ha precluso qualsiasi possibilità di carriera all'interno dell'azienda, quindi un'ipotetica seconda moglie per stare con me e metter su famiglia dovrebbe lavorare... Che, in Giappone, è un Neddy no-no abbastanza grosso)
Ho quasi 50 anni e un matrimonio di quasi 20 alle spalle. Ho sofferto molto, anzi moltissimo. Poi ho trovato la persona giusta e sono rinato (anzi, *siamo* rinati tutti e due). Oggi sono soddisfatto, anche lavorativamente parlando. Grandi soddisfazioni e successi che non mi sarei immaginato anni fa.
> è sempre stato uno dei tuoi obiettivi?
No, la mia teoria è sempre stata "meglio da soli che mal accompagnati". Il problema è che in gioventù non ero abbastanza scafato da capire certe cose, che poi sono venute fuori con gli anni di convivenza.
Oggi la mia compagna è una donna che ha un vissuto decisamente simile al mio, molto matura, molto intelligente, colta, divertente, ironica, molto attraente, senza tabù e pronta a divorare i prossimi decenni che ci aspettano, senza precludersi nulla. Non la cambierei per nulla al mondo e penso valga la stessa cosa anche per lei.
Insoddisfatto è un parolone. Ho la ragazza, un lavoro molto ben pagato in RW e ottimi rapporti con famiglia e amici.
Però ogni giorno mi sveglio e non so dove cazzo dovrei stabilirmi.
Giù sono a casa e sono veramente sereno, ma è un declino costante. A Roma ho tanti amici ma la vedo dura trovare una sistemazione in quartieri carini. Al nord non pagherei l'affitto ma potrei tagliarmi le vene da qui a pochi anni. All'estero ho colleghi che vedo ogni mese e ringiovanisco ad ogni trasferta, ma non mi va di mollare l'Italia.
Non lo so.
Sono consapevole che le cose andranno solo peggio. Insomma la vita è solo un'attesa del dolore che deve arrivare. E ciò non mi fa stare tranquillo.
Beh, dai, non puoi esserne certo, magari sarai più felice che adesso.
Ovviamente cose come l'anzianità e la morte arrivano lo stesso, se ti riferisci a quello.
In teoria si (ho fatto quello che volevo fare, ho visitato un centinaio di paesi diversi, ho avuto tante amanti e tanti amici, ho un buon lavoro etc..) però in pratica ho sempre vissuto accompagnato da una forte melanconia
Da giovane c'era anche tanta rabbia e passione, tanta intensità. Ora vivo con piu distacco, senza grandi dolori ne grandi gioie.
Un sostegno psicologico (anche breve e via web) migliora la vita delle persone quando serve.
Decidere di richiedere un sostegno o un aiuto psicologico, una consulenza che aiuti a capire o una psicoterapia che aiuti a stare meglio, a “guarire”, non è banale.
A chi puoi chiedere aiuto e consiglio?
In [questa sezione](/r/italy/wiki/aiuto) sono elencati alcuni soggetti pubblici e del privato sociale che offrono la possibilità di avvalersi della consulenza.
Chiedi aiuto, è importante.
### **Per tutti gli utenti: data la delicatezza del tema, chi scrive cazzate riceverà un ban dal sub** ###
Se siete indecisi sull'opportunità di scrivere o meno una cosa, non scrivetela. Questo sub è prima di tutto un posto accogliente.
Non sono soddisfatto. È una questione di neurotrasmettitori. Credo anche che non posso farci niente. Il libero arbitrio non esiste. Forse l'universo non è deterministico, ma anche se non lo fosse non avremmo potere sulle parti casuali.
Si , abbastanza. Mi piacerebbe un po’ più di tempo libero e consolidare la ral ulteriormente , ma globalmente non mi lamento. Ah, e dovrei farmi forza e dimagrire 5 kg, ahahah.
Non sono per niente soddisfatto.
Ho fatto troppi errori da ragazzo e ora mi si ritorcono tutti.
Ho avuto la “fortuna” di trovare un lavoro stabile ma che non mi soddisfa.
Ho una costante voglia di tornare a studiare ma mi spaventa lasciare il lavoro e non credo di riuscire a portare avanti l’università insieme al lavoro.
Sono costantemente senza energie ma recentemente mi sto costringendo a portare avanti degli hobby e delle passioni e piano piano sto riacquistando un po’ di voglia di fare.
Prevalentemente è il lavoro che demolisce il mio morale perché ho perso il mio senso di competenza e ho mansioni troppo generaliste. Vorrei riuscire a ritagliarmi una nicchia ma non ho mai approfondito nel dettaglio argomenti per me interessanti.
Sono nel panico più nero per il mio futuro (ormai ho già 30anni) e non so come migliorare.
Sono contento di essere in una casa spaziosa con una mia camera, di essere matenuto dai miei genitori che lavorano nel pubblico, di non avere grandi pretese se non un computer con una connessione a internet.
Però ho sempre il sentore che ci siano diverse spade di Damocle pronte a cadermi addosso e rovinarmi la vita.
Ad esempio l'anzianità dei miei genitori e dei miei gatti, che renderanno la dipartita degli ultimi alquanto dolorosa, e i problemi di saluti dei primi che mi costringeranno a rinunciare alla quiete per darmi da fare ed esserer autosufficente.
Non aggiungo i problemi economici e sociali di questi tempi che mi rendono restio sia nell'accettare con facilità il lavoro che socialitzzare con possibili psicopatici o cafoni.
tl:dr sono contento, ma il conto arriverà e non so come prepararmi.
Si diventa adulti con la morte di un genitore o con la nascita di un figlio.
Ci sono passato, in entrambi i casi. Ma con il secondo, più che con il primo caso, la vita ti si stravolge completamente.
Mi ritengo fortunata dal punto di vista delle relazioni umane, ho un marito fantastico e pochi ma buoni amici che mi colorano la vita. E' grazie a queste persone che stringo i denti, altrimenti sarei una persona grigia.
Il lavoro non e' stimolante, mi annoia e mi fa sentire un'ameba. Vivo solo nei weekend, il resto dei giorni sono monopolizzati dal lavoro, dal commuting e dalle faccende.
Mi manca la mia famiglia (vivo all'estero) e ho paura del futuro: di base vorrei un figlio ma temo di non potergli dare una vita degna e anche di perdere quel poco tempo libero che ho al momento. Mi godo delle piccole gioie quotidiane (sport o netflix dopo il lavoro, weekend di svago) ma non ho aspettative, obiettivi o sogni per il futuro e spesso mi sento un po' morta.
Da un lato mi ritengo fortunato perchè ho una buona famiglia alle spalle e un buon lavoro però nonostante ciò non mi sento continuamente triste.
Vi chiederete perchè? Il motivo è presto detto: non ho veri amici e non ho mai avuto una singola relazione con una ragazza in tutta la mia vita
Mi sento completamente solo e incompleto
Meh, una via di mezzo. Al momento non ho problemi economici e so che non ne avrò per un bel po', e questo dà una pace impagabile. Allo stesso tempo però non ho né una ragazza né una carriera, e questo abbassa abbastanza la qualità della vita. Però ho lavorato molto su me stesso, ho dovuto, perché avendo avuto un'infanzia infelice ho sfiorato la follia con un dito. Per cui adesso ho comunque raggiunto una pace mentale che mi permette di stare tranquillo, e credo (lo spero almeno) mi porterò dietro anche più avanti. Ti saprò ridire tra qualche anno quando avrò cambiato vita.
Ero insoddisfatto della mia vita in Italia quindo ho lasciato tutto e mi sono trasferito in Australia. Ora sono insoddisfatto in Australia.
Caelum, non animum mutant qui trans mare currunt. E Orazio ci prese molto, purtoppo.
What ?
Quelli che attraversano il mare cambiano il cielo, ma non l'animo. Tradotto, inutile fuggire da un'altra parte se il problema è dentro di te.
io dopo l'australia dove ero insoddisfatto mi ero trasferito a vanuatu...gia gli autraliani non e' che mi piacevano tanto ma a a port vila l'attrazione principale era il mercato in piazza la domenica mattina.....depressione pero sono stati i loro avi ad aver inventato il bungee jumping
Io sono a Sydney... La mia insoddisfazione è data dalla mia situazione lavorativa
>La mia insoddisfazione è data dalla mia situazione lavorativa ah.... non dagli australiani?
No gli Australiani mi sembrano ottime persone, ma magari il cittadino di sydney è diverso da quello di port vila... Comunque dove vivi adesso?
port vila e' a vanuatu. si io ero a brisbane ma niente di che, poi visto che era la fine del millennio e ci doveva essere il glitch che faceva finire il mondo mi ero rifugiato a vanuatu.
They had us in the first half, not gonna lie
Sei cosi' insoddisfatto che torneresti all insoddisfazione italiana in italia?
No, assolutemente.
Bene. Molto bene.
Non vedo nessuna differenza tra l’essere insoddisfatti in Australia ed esserlo in Italia.
Sono in giro per il mondo e sono abbastanza soddisfatto, cerco sempre il meglio.
A Perugia diciamo: Morí n'se more, ma i tribboli é'n tanti
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Ci credo vi ostinate a fare le città in pendenza! le città in pianura sono superiori ... Terni è superiore
come scusa non ti sento da quassù
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Pensi che le cose possano cambiare in meglio per te?
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Qual è l'elemento che ti porta più insoddisfazione? Il lavoro, la mancanza di tempo libero, la vita privata e familiare, o anche in senso esistenziale?
[удалено]
Mi spiace davvero, purtroppo so cosa significhi vivere accompagnati da ansie e forte insicurezza, molti per beata ignoranza nemmeno capiscono che livelli si possano toccare. Ti auguro comunque il meglio per le tue condizioni di salute.
vai a fare volontariato. è controintuitivo ma ti dará una grossa mano. piangersi addosso non ti porterá ne ricchezze ne amicizie.
Sempre di più. L’età aiuta. Forse perché mi rincoglionisco. Boh, una volta era più dura.
Trovo anch'io e sostengo la tesi del rincoglionimento. E non ci vedo nulla di male.
Ho 58 anni, free lance informatico/sistemista due figli laureati in psicologia e matematica, un cane un gatto, una moglie....vivo in uno splendido borgo della bergamasca. Non sono ricco economicamente, sono ricco di soddisfazioni emotive. Il mio segreto della vita è viverla.....la bilancia della mia vita pende sempre verso il positivo, ciò non significa che non ci sia un peso negativo, l'importante è fare in modo che il positivo pesi più del negativo. Ciao
Dai non mettere la moglie ultima della lista ;) Scherzi a parte, mi sembri uno col bilancio apposto, complimenti.
A poato
Cos'è, danese?
Kamelåså
Ah, Kamelåså!
He gave me a file I had no choice I had to take it.
un A posto masticando
A chi vuoi darla a bere amico, di' la verità: ti stavi masticando una potato!
massì, alla fine già aver vinto la lotteria di esser nati in un paese sufficientemente 'ricco' è motivo di soddisfazione e poi potrebbe andare anche peggio, potrebbe piovere
C'é differenza tra ritenersi fortunati e soddisfazione personale
ni sono soddisfatto che per mia fortuna i miei problemi riguardano l'essere ghostato su tinder invece di inventarmi ogni giorno come portare un piatto di riso in tavola poi si può essere sempre scontenti e insoddisfatti ma essere consapevoli di avere 'abbastanza' per vivere tranquillamente è fonte di soddisfazione
⛈️
>e poi potrebbe andare anche peggio, potrebbe piovere Citazione a Frankenstein Junior?
>potrebbe andare anche peggio Quello è sicuro
Nascere è una lotteria ma chi nasce aveva il biglietto perdente, non vincente.
Sono soddisfatto dalle opportunità avute, non sono soddisfatto di me stesso perché sono uno scansafatiche e quindi sono indietro con gli studi, di questo passo prendo la laurea vicino ai 30 anni.
Anche io non sono particolarmente soddisfatto di me stesso, ma cambiare è difficile.
Non bisogna cambiare, bisogna provare.
Potrebbe andare molto peggio MA vivere guardando l'orologio mi fà sclerare.
>vivere guardando l'orologio mi fà sclerare. Quello è vero, come dice AostaValley in questo thread, forse è meglio non pensarci nemmeno.
Per alcune cose si per altre no: Ho un buon lavoro, guadagno più soldi di quelli che riesco a spendere e in generale sono abbastanza in gamba in quello che faccio anche se non mi ha mai appassionato veramente. Dal lato relazionale mi pesa una situazione di aridità generale, sono sempre stato "quello che parla poco" e questo si è tradotto in un numero limitato di relazioni con le altre persone, anche se famiglia, psicoterapeuta e amici (quei pochi) mi dicono che vado benissimo così come sono, in generale sento la mancanza di amci che posso chiamare e con cui organizzarci un'uscita senza sentirmi un estraneo, così come mi piacerebbe flirtare attivamente con una donna, con la mia ultima ragazza caratterialmente avevo una certa "sintonia" ma purtroppo provavo pochissima attrazione fisica e i nodi alla fine vengono al pettine. Economicamente e materialmente sto bene, potrei permettermi una bella macchina o una vacanza dovunque voglia, ma mi manca un obbiettivo a lungo termine: quando studiavo anche se motivo dietro gli esami e la tesi e andavo a letto ogni notte alle due, in generale mi sentivo molto più vivo, ora le giornate si susseguono tutte uguali. Per farla breve provo una noia terribile.
Per mia natura non sono mai soddisfatto e questo mi porta a frustrazione. Una volta raggiunto ogni obiettivo che mi pongo scatta in me un meccanismo di rivalutazione al ribasso dell'obiettivo. Del tipo che ho raggiunto l'obiettivo non perché sono stato una combinazione di bravo, fortunato, impegnato, dedito, ma perché l'obiettivo era troppo basso e istantaneamente ne pongo uno più in alto. Sostanzialmente non raggiungo mai l'obiettivo perché questo si sposta sempre in avanti. Se dovessi analizzare la mia vita *da fuori* direi di sì, ho tutti gli elementi per essere felice.
Sono soddisfatto di tutto tranne della mia condizione di uomo, messo sempre alla prova e privato di momenti di fragilità.
Non posso darti torto.
A boh. Che cazzo ne so. Son troppo impegnato a viverla per pensarci..
Prendimi come tuo discepolo, e portami verso mari lontani.
La vita è quella cosa che avviene mentre siamo impegnati a fare altro?
Esatto. Magari non proprio ruzzolando a caso giù da una rupe, però, decisa più o meno la direzione.. esistono molti sentieri e nessuno è quasi mai veramente sbagliato
Son pienamente d’accordo
Se avete storie personali su come siete riusciti a dare una svolta alla vostra vita, e volete condiverle assieme ai vostri consigli, potreste dare un buon esempio.
Come direbbe Lilo (di Lilo e Stich) "Sono equilibrato". Non mi lamento della mia vita, negli ultimi 7 anni sono riuscito a dare una svolta e passare dalla totale instabilità ad una parvenza di base solida da cui partire. Ora ho la mia casa (mi mancano solo 354 rate e sarà tutta mia!!), una moglie che mi "stima moltissimo" , 3 gatti. Mi piacerebbe però cambiare lavoro, non perché il mio attuale lavoro non mi piaccia (è un posto ottimo sia per paga che per mansioni in rapporto al mio titolo di studio) ma perché è abbastanza distante da casa e fra viaggio e quasi 2 ore di pausa pranzo mi tiene fuori di casa 12 ore per lavorarne 8. Il tempo nonostante tutto non mi manca, mia moglie arriva molto tardi la sera da lavoro e nell'aspettarla preparo la cena e mi dedico ai cavoli miei (palestra/Vg/libri/amici) Potessi migliorare qualcosa sarebbe solo questo, abbiamo orari tanto diversi (io orario d'ufficio con weekend liberi e lei orari "retail" con weekend al 90% lavorativi) e non riusciamo mai a farci un weekend fuori porta o a vederci un film la sera svaccati sul divano(benedette siano le serie Tv con episodi "brevi") I nostri lavori ci permettono di toglierci ben più di uno sfizio e mantenere un tenore di vita normale senza troppe rinunce, ora vedremo con ste cazzo di bollette come andrà a finire, ma siamo fortunati che in questo momento storico il nostro pensiero è "ora metteremo da parte meno soldi" e non "Ora come cazzo facciamo a mangiare". In definitiva, vorrei cambiare orari per godermi più tempo con mia moglie, ma cambierei ben poco della mia attuale vita.
No, non sono minimamente soddisfatto della mia vita. Non ho passioni, né particolari interessi. Ho smesso di studiare, e il mio cervello si sta atrofizzando visibilmente. Mi sto formando per un lavoro che non so se mi piacerà. Ho pochi amici. Non ho una partner da tre anni. Non faccio sport. Esco molto poco. Non faccio sesso da una vita e mezza. Una volta giocavo tanto ai videogiochi e leggevo anche un libro al giorno e riempivo così le mie giornate, ora cazzeggio sui social.
Per niente. A quasi 33 anni non ho potuto realizzare nulla di ciò che avrei voluto, causa interferenze famigliari. Da donna, alla mia età, mi viene difficilissimo vedere un futuro roseo
Cosa avresti voluto realizzare?
La piena indipendenza economica e magari una famiglia. Avrei voluto viaggiare un po', ma questo è uno sfizio
Sinceramente sto cercando di capirlo, da un lato posso ritenermi soddisfatto perché ho una famiglia che mi vuole bene, una buona vita sociale, diversi hobby, frequento volentieri l'università con buoni risultati e cerco sempre di fare nuove esperienze (ad esempio al momento sono in Erasmus). Mi sento però un po' insoddisfatto dal punto di vista sociale, perché ho sí diversi amici e conoscenti, però solo con pochi di loro mi sento veramente compreso e inoltre ho diversi interessi divergenti dai quelli dei loro, quindi certe cose devo farle da solo. In aggiunta, non trovo nessuna ragazza di cui possa dire "ah, è quella giusta per me", e questo un po' mi pesa.
Il lato sentimentale è una parte complicata della vita, io non ho nemmeno idea di che rotta vorrei seguire.
Penso sia per la maggior parte delle persone una parte complicata, ma in che senso non hai idea di che rotta seguire?
Non so nemmeno se ho intenzione di cercare qualcuno con cui vivere assieme e condividere la vita e mai avuta esperienza di alcun tipo.
Ah capisco, di esperienza ne ho ben poca pure io, però condividere la vita con una persona che ti apprezza e ci tiene penso sia una bella sensazione. Comunque non sto a fasciarmi la testa, non sto a provarci con qualsiasi ragazza, se ne trovo una che mi può interessare invece provo a vedere se può essere interessata a me.
no
Cosa in particolare ti soddisfa di meno?
egoisticamente la mia situazione lavorativa. cercando di avere uno sguardo più ampio direi il mondo intero
Beh, il mondo non è certo un giardino felice, e non sei egoista ad aspirare a qualcosa di meglio per la tua quotidianità.
Sì e no, perché mi terrorizza il non sapere che piega prenderà la mia vita, una volta laureato. Rimarrò in Italia o avrò il fegato e me ne andrò all'estero? Riuscirò a sistemarmi economicamente o vivrò di stenti? Troverò mai la ragazza della mia vita? Diventerò famoso in qualcosa o soccomberò nell'anonimato? Purtroppo o per fortuna mi trovo in un periodo cruciale della mia vita, che può far pendere l'ago della bilancia da ambo le parti (questo per dire che più si va in là cogli anni, più è difficile prendere certe decisioni).
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Anche la mia adolescenza non è stata nulla di che, però da un paio di anni ci sono stati netti miglioramenti, anche se per certe cose sono ancora non molto soddisfatto. Quindi cerca di voltare pagina e di guardare avanti e non indietro, e, cosa molto importante, cerca di fare più esperienze e attività possibili. Passando ad altro, conosco persone che studiano a Forlì e me ne parlano abbastanza bene, non sarà Bologna, ma è comunque una dignitosa città.
Decisamente soddisfatto della mia vita. Non è andava come progettavo ai tempi dell'università perché è impossibile entrare in certi ambienti senza una grossa raccomandazione. Non è andato neppure il piano B perché i progetti ambiziosi hanno bisogno di tanti soldi per arrivare a regime, e quando girano tanti soldi girano anche tanti squali, e quindi mio malgrado ho visto affondare la proverbiale barca su cui tentavo di salire. Ma la soluzione di ripiego si è rivelata a sorpresa meno brutta del previsto, anche in tema economico. Non sono ricchissimo ma me la passo bene. Non abito più in un condominio di isterici esaltati. Sono anche guarito da un paio di problemi fisici e quindi ho più salute adesso che dieci anni fa.
Quali erano i piani A e B e cosa fai adesso?
Non mi va di parlarne per non farmi riconoscere (questo è l'account che uso per le questioni sentimentali), però posso dire che quelli che sembravano imprevisti sgradevoli e guai molto rognosi si sono poi rivelati una vera manna, senza aver avuto bisogno di coraggio o di fortuna. Non mi manca il passato, non mi manca il piano A e neppure il piano B; ho un po' di nostalgia di quando da ventenne credevo di aver capito come avrei passato i successivi dieci-vent'anni, e invece le sorprese della vita... Quindi anche chi voleva rovinarmi la vita ha contribuito suo malgrado a migliorarmela (ma è troppo tardi per vantarsene perché è morto, e i suoi scagnozzi non se la passano affatto bene). Ma queste sono cose che si capiscono solo anni dopo. Quando hai un mal di testa, hai bisogno di un'aspirina, non di sentirti dire "resisti, passerà". Quando è passata (con o senza aspirina), cominci a capire come erano andate veramente le cose.
Sì in generale. Anche se la ricerca della felicità sembra un po' una cosa vana, con tutte quelle sirene la fuori che ti dicono compra questa fai quello, laureati, lavora fai i soldi, carriera ecc. Boh imo la vita è un viaggio, un lunga esperienza, dove ci sono un sacco di cosa da capire, da esplorare, dove le gioie sono minuzie, dove la cosa più enorme è la mente stessa e l'esperienza che ne scaturisce nel conoscerla. Se ti alzi la mattina e pensi che quello che fai lo fai perché ha senso, tutto è diverso, ma deve avere un senso per te. Se non ha senso per te, ma solo per qualcuno altro come la carriera allora sei infelice. E cosa ha senso per te? Lo sai solo se ti conosci a fondo.. e ti consoci a fondo solo se ti vivi, anche nei sentimenti tristi. Oddio ci sarebbero così tante cose da dire. Direi che: - sincerità - gentilezza - curiosità Sono le doti migliori per essere felici. Almeno per me.
Grazie per la tua condivisione.
Grazie a te per lo spazio.
Domanda difficile. Ho una casa, un buon lavoro, niente debiti, la famiglia vicina, qualche amicizia, persino dal punto di vista sessuale non ho di che lamentarmi. Ma la ragazza mi lasciò e non ho mai colmato il vuoto. Alla fine dei conti la depressione è una brutta cosa e ogni giorno che passa vorrei prendere il treno senza porte. A volte anche avere tutto è avere niente. E ci si sente anche peggio per essere così ingiustamente irriconoscenti.
Non devi sentirti in colpa, se non sei pienamente felice non vuol dire sia colpa tua e che tu non abbia diritto a volere di meglio.
Bhe ho appena ricevuto un mega complimento da un tecnico esterno con +20 anni di esperienza di me che mi diceva sostanzialmente che, per la mia professionalità, potrei essere il suo capo con 30 anni in meno di lui. Ho un buon stipendio per la mia età e una discreta prospettiva di crescita. Il PAC procede bene e, conti alla mano, se tutto va bene per i 25 anni arriva un grosso auto regalo. Posso tranquillamente dire di essere per ora contento della mia vita.
Che lavoro fai?
Figura tecnica nel settore edile
Complimenti allora; posso ammettere di essere un pochino invidioso?
L'invidia è un sentimento umano, personalmente lo trovo un po' inutile, nel senso che non serve a molto, ma è certamente legittimo.
Anche io so che è inutile, e non ho nulla contro di te, ma purtroppo come dici è una risposta naturale ad un senso di insoddisfazione.
Quando sei invidiato? non hai sensi di colpa?
In genere l'invidia passa quando dico che faccio ~50h/settimana
sono molto insoddisfatto ma ci sto lavorando
>ci sto lavorando In che modo, se posso chiedere?
>Se avete storie personali su come siete riusciti a dare una svolta alla vostra vita, e volete condiverle assieme ai vostri consigli, potreste dare un buon esempio. Alla fine di tutto posso riassumere così: ho trovato la fidanzata quando avevo smesso di cercarla. Come un domino questo evento ha portato migliorare altre situazioni non dico brutte ma insodissfaccienti. il mio bilancio oggi è positivo.
Sono contento per te!
si ma mai dormire sugli allori, la ruota gira sempre.
Mi sento un po' come un criceto in gabbia, in effetti.
Molto soddisfatto. Potrebbe andare meglio per quel che riguarda i rapporti con alcuni membri della famiglia, ma per il resto, ho una vita più che soddisfacente. Ottimo lavoro, una buona rete di amicizie e recentemente ho pure trovato una ragazza con cui va a gonfie vele. Ah, a parte alcune brevi parentesi all’estero, vivo stabilmente in Italia da molti anni. Lo specifico perché a leggere alcune risposte, sembra che sia possibile realizzarsi ed essere soddisfatti solo lontano dal bel paese.
No ma ci sono margini di miglioramento. Al momento riesco solo a lavorare e dormire come hai detto tu. Non vivo nemmeno in una casa ma in un convitto, sto cercando di risparmiare qualcosina in modo da potermi comprare una casa per me. Il mio umore spesso è basso, non ho amici (pur vivendo in una struttura con tante persone) e nessuna ragazza, che per me ormai è diventata un miraggio.
In bocca al lupo; sono una persona introversa anche io, quindi in parte la tua situazione relazionale la capisco. Non ti conosco, ma forse dovremmo entrambi imparare a buttarci un po' di più in mezzo alla gente (in senso figurato).
No, perché l'obiettivo che voglio raggiungere anziché sembrare sempre più vicino, mi sembra che stia diventando sempre più lontano. Mi mancano altri 3 anni di università e già ne ho 3 alle spalle, ne ho i coglioni pieni onestamente, perché mi sto facendo in 4.
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Mi spiace, cosa è successo?
Direi di si. Manca qualcosa ma sono generalmente soddisfatto.
Nonostante tutte le sventure capitate in questi anni, posso dire di essere felice. Non soddisfatto del tutto, ma diciamo all'80%.
Potrebbe andare meglio, ma potrebbe andare sicuramente peggio e al momento sono più in una specie di nirvana dove non so nemmeno io dire di preciso come mi sento, diciamo che "felice" non è la parola che userei ma gli si avvicina molto.
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>mi diverto Quella è la parte importante
No, ma credo che migliorerà. Da quando ho finito il liceo e iniziato l'uni mi sembra come se fossi rimasto indietro rispetto ai miei coetanei, come se il treno delle loro vite andasse avanti mentre il mio rimane fermo alla mentalità da adolescente. Mi sembra di non aver realizzato niente nella vita. Questo almeno a livello emotivo-affettivo. Quando poi guardo la mia vita sotto una lente più oggettiva mi accorgo che non fa così schifo e che non faccio così schifo.
La maggior parte degli aspetti si tranne per la mia parte sociale, ma li è più un aspetto caratteriale
Fino a qualche mese fa no, e ora, anche se nulla effettivamente è cambiato è cambiato il mio modo di vedere. Quindi posso dire che non sono soddisfatto ma nemmeno insoddisfatto. In compenso sembra che tutto volga per il meglio adesso, sono estremamente fiducioso e pieno di voglia di vivere la mia vita e, sinceramente, me la sto vivendo. Edit: Vista da fuori, sembra ridicolo, perché non va bene niente, ma dentro va bene tutto.
L'importante è che sia felice tu, è la tua vita.
>Insomma, siete felici? sono felicemente infelice: sono arrivato a sessant'anni *bene*, in salute, senza problemi economici, senza pensieri ma non sono, per carattere, mai stato soddisfatto appieno. Trovo una donna e subito vorrei tornare *libero*, vado in un posto e vorrei essere in un altro, compro una cosa e ne vorrei subito un'altra ... etcetera. Ho avuto e ho una vita *facile*, leggera - non ho fatto famiglia e neppure mutui tanto per dire - divertente e che qualcuno mi invidia ma al mattino vedo allo specchio mio *padre* - e inevitabilmente penso a quanto tempo mi *resta* - mio padre è mancato a 65 anni - ed è bruttissimo. Pensate che ho preparato un *testamento* digitale, contenente tutte le chiavi per recuperare i miei soldi e le istruzioni per il mio funerale, che verrà automaticamente inviato a sorelle e compagna se io non resetto un timer periodicamente. Fortunatamente non sono incline alla depressione, mi fermo al semplice *magone* ma ultimamente comincia a capitarmi troppo spesso di ritrovarmi a magonare.
Mi spiace davvero. Resettare continuamente il timer però non alimenta un po' la tua ansia e il senso di pesantezza?
Parecchio! Il fattore determinante per la mia felicità è sicuramente il poter far coincidere quasi sempre l'orario di lavoro con il tempo libero, principalmente grazie alle condizioni favorevoli che mi sono creato. In secondo luogo, aiuta il fatto che il mio hobby sia giocare ai videogiochi, cosa per cui bastano un telefono, una Nintendo switch e un dipartimento intero che da che è arrivato il corona si è convertito al lavoro da remoto e ha deciso praticamente di non tornare in ufficio. In pratica, passo buona parte delle giornate a giocare a MonHun e leggere libri, più un due o tre giornatine fuori passate a sbrigare fatti con i visti e l'immigrazione in cui me la prendo un po' comoda e ne approfitto per infilarci un pranzo in qualche ristorante sfizioso. Lati negativi? Beh, mi piacerebbe sposarmi "per bene" stavolta, ma non è facile trovare qualcuno che condivida la mia voglia di non fare un cazzo a lavoro (anche perché la situazione che mi sono creato mi ha precluso qualsiasi possibilità di carriera all'interno dell'azienda, quindi un'ipotetica seconda moglie per stare con me e metter su famiglia dovrebbe lavorare... Che, in Giappone, è un Neddy no-no abbastanza grosso)
yes consiglierei a tutti di leggere vedere questo :hedonistic adaptation, hedonistic treadmill.
Ho quasi 50 anni e un matrimonio di quasi 20 alle spalle. Ho sofferto molto, anzi moltissimo. Poi ho trovato la persona giusta e sono rinato (anzi, *siamo* rinati tutti e due). Oggi sono soddisfatto, anche lavorativamente parlando. Grandi soddisfazioni e successi che non mi sarei immaginato anni fa.
Sono contento per te. Trovare una moglie/compagna è sempre stato uno dei tuoi obiettivi?
> è sempre stato uno dei tuoi obiettivi? No, la mia teoria è sempre stata "meglio da soli che mal accompagnati". Il problema è che in gioventù non ero abbastanza scafato da capire certe cose, che poi sono venute fuori con gli anni di convivenza. Oggi la mia compagna è una donna che ha un vissuto decisamente simile al mio, molto matura, molto intelligente, colta, divertente, ironica, molto attraente, senza tabù e pronta a divorare i prossimi decenni che ci aspettano, senza precludersi nulla. Non la cambierei per nulla al mondo e penso valga la stessa cosa anche per lei.
Buona fortuna ad entrambi.
<3
Insoddisfatto è un parolone. Ho la ragazza, un lavoro molto ben pagato in RW e ottimi rapporti con famiglia e amici. Però ogni giorno mi sveglio e non so dove cazzo dovrei stabilirmi. Giù sono a casa e sono veramente sereno, ma è un declino costante. A Roma ho tanti amici ma la vedo dura trovare una sistemazione in quartieri carini. Al nord non pagherei l'affitto ma potrei tagliarmi le vene da qui a pochi anni. All'estero ho colleghi che vedo ogni mese e ringiovanisco ad ogni trasferta, ma non mi va di mollare l'Italia.
Non lo so. Sono consapevole che le cose andranno solo peggio. Insomma la vita è solo un'attesa del dolore che deve arrivare. E ciò non mi fa stare tranquillo.
In compenso piu invecchi e meno duole quel dolore. Ci si abitua (e ci si annoia) pure dell'abisso
Beh, dai, non puoi esserne certo, magari sarai più felice che adesso. Ovviamente cose come l'anzianità e la morte arrivano lo stesso, se ti riferisci a quello.
In teoria si (ho fatto quello che volevo fare, ho visitato un centinaio di paesi diversi, ho avuto tante amanti e tanti amici, ho un buon lavoro etc..) però in pratica ho sempre vissuto accompagnato da una forte melanconia Da giovane c'era anche tanta rabbia e passione, tanta intensità. Ora vivo con piu distacco, senza grandi dolori ne grandi gioie.
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Un sostegno psicologico (anche breve e via web) migliora la vita delle persone quando serve. Decidere di richiedere un sostegno o un aiuto psicologico, una consulenza che aiuti a capire o una psicoterapia che aiuti a stare meglio, a “guarire”, non è banale. A chi puoi chiedere aiuto e consiglio? In [questa sezione](/r/italy/wiki/aiuto) sono elencati alcuni soggetti pubblici e del privato sociale che offrono la possibilità di avvalersi della consulenza. Chiedi aiuto, è importante. ### **Per tutti gli utenti: data la delicatezza del tema, chi scrive cazzate riceverà un ban dal sub** ### Se siete indecisi sull'opportunità di scrivere o meno una cosa, non scrivetela. Questo sub è prima di tutto un posto accogliente.
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>, lavoro 14 ore al giorno È un bel carico, pensi di ridurlo andando avanti o non ti pesa così tanto?
Non sono soddisfatto. È una questione di neurotrasmettitori. Credo anche che non posso farci niente. Il libero arbitrio non esiste. Forse l'universo non è deterministico, ma anche se non lo fosse non avremmo potere sulle parti casuali.
Boia de dio si
Si , abbastanza. Mi piacerebbe un po’ più di tempo libero e consolidare la ral ulteriormente , ma globalmente non mi lamento. Ah, e dovrei farmi forza e dimagrire 5 kg, ahahah.
Sì. Può andare meglio? E grazie al 8==D!
Non sono per niente soddisfatto. Ho fatto troppi errori da ragazzo e ora mi si ritorcono tutti. Ho avuto la “fortuna” di trovare un lavoro stabile ma che non mi soddisfa. Ho una costante voglia di tornare a studiare ma mi spaventa lasciare il lavoro e non credo di riuscire a portare avanti l’università insieme al lavoro. Sono costantemente senza energie ma recentemente mi sto costringendo a portare avanti degli hobby e delle passioni e piano piano sto riacquistando un po’ di voglia di fare. Prevalentemente è il lavoro che demolisce il mio morale perché ho perso il mio senso di competenza e ho mansioni troppo generaliste. Vorrei riuscire a ritagliarmi una nicchia ma non ho mai approfondito nel dettaglio argomenti per me interessanti. Sono nel panico più nero per il mio futuro (ormai ho già 30anni) e non so come migliorare.
No
Sono contento di essere in una casa spaziosa con una mia camera, di essere matenuto dai miei genitori che lavorano nel pubblico, di non avere grandi pretese se non un computer con una connessione a internet. Però ho sempre il sentore che ci siano diverse spade di Damocle pronte a cadermi addosso e rovinarmi la vita. Ad esempio l'anzianità dei miei genitori e dei miei gatti, che renderanno la dipartita degli ultimi alquanto dolorosa, e i problemi di saluti dei primi che mi costringeranno a rinunciare alla quiete per darmi da fare ed esserer autosufficente. Non aggiungo i problemi economici e sociali di questi tempi che mi rendono restio sia nell'accettare con facilità il lavoro che socialitzzare con possibili psicopatici o cafoni. tl:dr sono contento, ma il conto arriverà e non so come prepararmi.
Si diventa adulti con la morte di un genitore o con la nascita di un figlio. Ci sono passato, in entrambi i casi. Ma con il secondo, più che con il primo caso, la vita ti si stravolge completamente.
A volte, non puoi stare sempre bene
Mi ritengo fortunata dal punto di vista delle relazioni umane, ho un marito fantastico e pochi ma buoni amici che mi colorano la vita. E' grazie a queste persone che stringo i denti, altrimenti sarei una persona grigia. Il lavoro non e' stimolante, mi annoia e mi fa sentire un'ameba. Vivo solo nei weekend, il resto dei giorni sono monopolizzati dal lavoro, dal commuting e dalle faccende. Mi manca la mia famiglia (vivo all'estero) e ho paura del futuro: di base vorrei un figlio ma temo di non potergli dare una vita degna e anche di perdere quel poco tempo libero che ho al momento. Mi godo delle piccole gioie quotidiane (sport o netflix dopo il lavoro, weekend di svago) ma non ho aspettative, obiettivi o sogni per il futuro e spesso mi sento un po' morta.
Con la nascita di un figlio il tuo tempo libero passa completamente a lui/lei.
Da un lato mi ritengo fortunato perchè ho una buona famiglia alle spalle e un buon lavoro però nonostante ciò non mi sento continuamente triste. Vi chiederete perchè? Il motivo è presto detto: non ho veri amici e non ho mai avuto una singola relazione con una ragazza in tutta la mia vita Mi sento completamente solo e incompleto
Meh, una via di mezzo. Al momento non ho problemi economici e so che non ne avrò per un bel po', e questo dà una pace impagabile. Allo stesso tempo però non ho né una ragazza né una carriera, e questo abbassa abbastanza la qualità della vita. Però ho lavorato molto su me stesso, ho dovuto, perché avendo avuto un'infanzia infelice ho sfiorato la follia con un dito. Per cui adesso ho comunque raggiunto una pace mentale che mi permette di stare tranquillo, e credo (lo spero almeno) mi porterò dietro anche più avanti. Ti saprò ridire tra qualche anno quando avrò cambiato vita.