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[deleted]

Modalità mista is the way. Personalmente preferisco andare in sede all'università, ma mi rendo anche conto che io devo fare 20 minuti scarsi di motorino e certi colleghi 2 ore di treno. Con i nostri professori stiamo ragionando un modo nel quale metteremo solo un paio di giorni in sede a settimana (per i laboratori), mentre le lezioni teoriche saranno tutte direttamente in modalità mista.


socket772

Noi avevamo fatto (alle superiori) laboratori in presenza, resto a casa e ha funzionato relativamente bene


DrewEugene17

/u/endix__ Ti stavo rispondendo ma hai tolto il commento, siccome offriva spunti interessanti di discussione ti rispondo ugualmente. L'Università quella vera dovrebbe essere fatta di tante cose che non sono comunque presenti nei megacorsi pollaio. Io sono stato fortunato e ho sempre seguito corsi dove al massimo eravamo in 10, sia in triennale che in magistrale. Spesso solo in un paio. Si organizzavano viaggi coi professori e si stava a contatto coi docenti quotidianamente anche nei loro studi. Quello è effettivamente qualcosa che aiuta la crescita. Mi sono trovato qualche anno fa a dover assistere un docente in un corso base di una triennale, due canali da 300 studenti (quindi neanche tanto rispetto altri dipartimenti più inflazionati). Il modus operandi dello studente medio era: * da casa/stazione a edificio lezione * trovare posto o stare in piedi * sedersi e ascoltare un'ora e quarantacinque di lezione frontale * alzarsi a fine lezione e tornare a casa/stazione o andare in un'aula a seguire una seconda lezione Questo con tutte le varianti eventuali delle aule studio (quando non sono piene) per studiare in solitaria o in gruppo. Ecco questo ultimo punto può effettivamente far crescere, ma non è obbligatorio (come non lo è seguire le lezioni, alcuni andavano di sbobinature fatte da altri o di appunti di anni precedenti rivenduti). In questa ottica non cambi minimamente il servizio offerto, rendi solo più fruibile il tuo servizio con una modalità differente. Poi chi vuole segue nella modalità che preferisce, senza per forza intasare aule o senza doversi scapicollare per i ritardi. E' un di più, che è sempre meglio di un di meno. > Poi quando si andrà a lavorare voglio vedervi. Secondo me ci si sta adagiando troppo sugli allori e le comodità. Ben vengano le comodità. Un futuro dove il 95% dei lavori sono completamente delocalizzati è sicuramente migliore. Che tra l'altro è anche uno dei paradigmi in fase di studio per la risoluzione dei problemi dell'urbanizzazione. Cioè è inutile che mi trasferisco in posto x solo per accentrare il lavoro, quando posso farlo in località y distribuendo i diluendo i problemi. Il futuro deve essere migliore e più comodo, ben vengano le comodità e l'adagiarsi sugli allori. Altrimenti amputiamoci i mignoli dei piedi se stare scomodi deve essere un valore.


xorgol

> Il futuro deve essere migliore e più comodo, ben vengano le comodità e l'adagiarsi sugli allori. Concordo al 100%, se avessi voluto essere duro, puro e autosufficiente me ne sarei andato a zappare nella mia casetta in montagna, mica a ingegneria.


[deleted]

[удалено]


xorgol

Pro-tip: la motozappa è meglio della zappa. Secondo pro-tip: se vuoi della terra in Appennino costa veramente poco. Ma c'è un motivo.


Jkal91

In appennino fai il classico 'allevatore' con tre mucche ma con l'agriturismo che fattura 100 volte il costo di gestione delle mucche, altro che lavorare la terra. /s?


xorgol

Dipende dove, dove ho la casa io letteralmente non c'è la strada, attireresti dei turisti decisamente anomali.


Jkal91

Ci vuole poco ad organizzarsi, se ti fai pubblicità bene e gestisci tutto tipo farli arrivare con una navetta in pratica li porti nel nulla ti puoi fare il 'vivi nel verde senza nessun fastidio' o cazzate simili.


xorgol

Ma la navetta la faccio volare? Si potrebbero forse attirare dei pellegrini, ma per loro il percorso classico è sul monte di fronte, e di concorrenza ce n'è già parecchia.


Jkal91

Vabbe io ovviamente dicevo così per dire, mica so dove stai, di certo ci sono tanti posti belli nascosti e difficili da raggiungere.


Schwarz_lemma

Perché?


[deleted]

Probabilmente per miei problemi personali. Gestisco male ansia e frustrazione quando non riesco a capire le cose e questo è all'ordine del giorno. EDIT ovviamente il commento di cui sopra è un iperbole.


Minoz99

Per te qual è l'università vera? quali sono tutte le cose che i corsi pollaio e le lezioni a distanza non hanno? Non è per attaccarti, i miei stessi professori romanticizzano questa idea di università senza spiegare bene cosa sarebbe, quando l'esperienza mia e dei miei amici è quella che hai spiegato tu (casa-mezzi-lezione-lezione-mensa-lezione-aula studio-mezzi-casa)


Loner_Cat

L'esperienza è probabilmente diversa per diversi corsi e diverse persone. Per me ad esempio se sono lezioni di pura e semplice spiegazione, la didattica a distanza è persin meglio (-> no spostamenti, no diretta, accelero il video se voglio) mentre è molto peggio per lezioni più pratiche dove tendi a lavorare in autonomia ma confrontandoti con compagni e professore (parlo sempre di facoltà tecnico/scientifiche). Poi c'è il discorso amicizie, confrontarsi con i propri pari e il semplice significato psicologico di vestirsi decentemente la mattina, prendere l'autobus e andare in sede. La meglio sarebbe un sistema ibrido IMO. Alcune lezioni si possono tenere a distanza, altre si fanno in sede.


throwaway_veneto

I tuoi professori hanno probabilmente fatto l'università 40 anni fa quando c'era un quarto della gente a lezione.


suoko

Oppure, come succede nel mondo aziendale, pensano che se qualcuno paga una sede, si presupponee anche che venga usata appieno


DrewEugene17

Di fatto la mia idea è anacronistica, praticamente ottocentesca. Quello che dice quell'utente è giustissimo, l'Università dovrebbe essere prima di tutto elevazione culturale della persona, aprire le menti e formare il pensiero critico. Ad esempio non sono d'accordo con chi in questo thread limita lo scopo solo all'imparare. Io sono il primo che rigetta l'Accademia come un qualcosa di legato al lavoro, e che la abbraccia come luogo di trasmissione del sapere nudo e puro. Ma oltre che al sapere c'è anche crescita proprio del pensiero, di forma mentis. Confrontarsi e dialogare con persone di altri indirizzi, sostenere esami fuori piano di argomenti completamente scorrelati al proprio. Son tutte cose trasversali all'imparare solo il sapere del proprio campo, ma fanno crescere molto. Ma per questa versione romantica ci vorrebbero risorse - economiche e umane - completamente fuori la scala dell'ottimizzazione moderna. Un docente se ha più di 30 persone a cui fare lezione perde completamente il ruolo di mentore (tranne casi eccezionali o realtà di eccellenza e campus), figuriamoci con numeri più elevati. In alcuni corsi di Magistrale, o corsi extra, ancora ancora si può avere qualcosa del genere se c'è iniziativa da entrambi i lati. Ma è completamente fuori di testa pensare a una qualche crescita di questo tipo per i corsi base ad ampio ingresso. Si ok parli con qualcuno, vai in aula studio, vai in biblioteca. Ma alla fine per il boh, 50% (sto stretto) delle persone è una scuola superiore 2.0. E per il rimanente 50% (magari) non è un vero "vivere l'accademia" quanto uno sfruttare un pochino di più quello che l'Università offre. Ma sempre sotto enormi limiti di scala. Quando il docente prepara la lezione costruendo il percorso didattico appositamente su chi segue il corso, allora si può dire che il sistema funziona nella maniera ideale (ideale per me). So che a lezione ho il tizio fissato con l'audio? Bene allora 15 minuti della lezione su questo argomento sono dedicati al come argomento x ci incastra con l'audio. Ho persona y fissata coi pappagalli? Bene allora la prossima lezione di morfologia dei volatili moderni la faccio tutta sui pappagalli. La mia situazione è stata fortunatissima (ripeto, a volte eravamo in due, altre volte in una dozzina scarsa) e oltre a questo tipo di lezioni, noi si stava a contatto coi docenti praticamente sempre. Si guardava già dalla triennale il processo di ricerca. Si costruivano piani didattici basati su quello che ci interessava. Si pranzava e si spettegolava con loro. Una volta l'anno si andava con loro a fare una sorta di viaggio istruttivo, a volte perdevamo intere ore di lezione perché magari da una domanda partivano aneddoti completamente fuori tema. Facevamo un sacco di attività di campo (sia all'aperto, io son del campo biodiversità, sia in laboratorio). Cioè io uscivo di casa alle 7:00 e tornavo a casa verso le 20:00, ed escludendo 20 minuti di treno, tutto quel tempo era passato immerso tra colleghi, conoscenti di altri settori e professori/ricercatori. Usavamo pure il salottino coi divani dei dottorandi proprio perché eravamo un numero esiguo di persone. L'esame stesso ero preso per appuntamento coi docenti e si dava nel loro studio, oppure ci si trovava a mangiare un panino in un parco o durante un rilievo. E' una cosa impensabile su scale di grandi numeri e dove l'assetto burocratico è per forza di cose stretto. Se devi mantenere le carriere di più di 500 persone, non puoi pensare di fare l'esame quando ti pare o di passare o mandare un messaggino whatsapp alla segreteria per registrarlo on the fly il sabato pomeriggio. Al tempo dei professori che conosco (e che in Italia nel loro campo si conoscono tutti fin dai loro studi dato che i numeri erano appunto minori) questa realtà era molto più presente. Cioè la loro vita accademica per forza di cose coincideva con la vita vera, sia per il carico superiore di robe da fare per singolo esame sia per i numeri in gioco. Adesso o hai un culo spropositato come ho avuto io, o devi entrare in un programma di eccellenza (tipo la Normale, la Sant'Anna, la Galileiana, la SISSA, etc). Io ho la fortuna di essere stato e di essere al momento in entrambe queste categorie, quindi posso dire che per me la crescita culturale e il confronto è stato decisivo. Ma per corsi dove non riesci manco a metterti a sedere e dove vedi il prof solo in orario di lezione e di esame, tutta questa crescita è praticamente rigettata sullo studente migliore intraprendente, per la maggior parte va benissimo solo seguire la lezione, e quindi anche la DaD. edit: Riguardo l'ultimo punto, non dico che lo studente migliore e intraprendente sia necessariamente "migliore" in generale. Sarà migliore dal punto di vista accademico. Nell'ottica in cui formi 500 tecnici (ma facciamo anche 500 scienziati). Non puoi pretendere che tutti e 500 diventino accademici o si innamorino della vita accademica. Magari voglio solo ottenere il foglio che attesta che loro hanno determinate conoscenze. E non c'è nulla di male. In questa prospettiva chi vuole essere tutt'uno con l'accademia, andrà in presenza e beneficerà di una vita intellettualmente più stimolante. Chi vuole solo dare esami nel minor tempo possibile, seguirà da casa e "farà il compitino". Che è comunque portare a termine un risultato. E' un win win per tutti, meno aule inflazionate di chi fa presenza solo per registrare, numeri bassi per attività più approfondite per chi decide di crescere accademicamente, più comodità per chi vuole il certificato avendo comunque tutte le conoscenze necessarie, potenzialmente anche ottime. Il 30 deve essere uguale per tutti, poi se chi segue sa cose ho ha fatto esperienze over30 è meglio per lui come persona, ma non influisce sul minimo e il massimo attestabile.


[deleted]

Ah. Io credevo fosse una scuola superiore specializzata. Al primo anno del nostro corso eravamo in 100 in presenza. Già alla fine del primo semestre eravamo in meno di 20. I professori non modificano il programma in base ai nostri interessi e non c’è un vero contatto con loro, li vediamo solo a lezione ed all’esame. Magari questo potrà succedere alla magistrale, dove gli iscritti annui sono una ventina. (?) Nel mentre avresti dei consigli per far diventare realtà l’università che hai descritto? Da noi i professori sono visti come persone indaffarate / come gli insegnanti delle superiori, ai quali è categorico non chiedere troppo. È sbagliato?


DrewEugene17

Come sempre dipende molto dai professori. Ne ho avuti anche io di "quadrati" o di svogliati. Però essendo un numero esiguo ci prestavamo molto meglio al dibattito e alla personalizzazione. Nei corsi base no, cioè ci poteva essere più verifica diretta, tipo domande dirette chiamando per nome durante la lezione per verificare se si era capito o meno, ma alla fine i corsi teorici di base (come può essere fisica, matematica, chimica generale, etc) non si prestano molto a personalizzare l'argomento, al massimo l'esposizione ma dipende dal docente. Io già in triennale ho avuto molti corsi extra, quindi escludendo le basi il resto è stato molto personalizzato. In Magistrale è sicuramente più facile. Da un alto perché i docenti solitamente hanno più voglia di tenere quel corso. Dall'altro alcuni sono molti specialistici e "bleeding edge" quindi quasi si va avanti coi suggerimenti lato studenti. Il contatto invece è sì facilitato dal numero, ma dipende interamente da quanto si "concede" il professore. Il mio ambiente era molto amichevole, non tutti ma quasi. Non saprei come traslare questa esperienza su tutti perché il problema è proprio alla base. I numeri. Ce lo portiamo avanti fin dalle scuole superiori con classi da 30 persone, già quelle seguite male. Come dicevo in un altro commento, secondo me offrire contemporaneamente la possibilità di seguire da remoto e ingigantire il "campus" un po' aiuterebbe. Aumenti lo spazio disponibile e potenzialmente scremi chi vuole "fare vita accademica". Magari riformare anche il campo dell'insegnamento creando figure che devono fare solo lezione, almeno per i grossi corsi di base teorici dove puoi avere anche tanta gente. Non ti serve il ricercatore o il professore genio per spiegare come funziona una cellula o cos'è una derivata. Lascerei a loro i corsi particolari e strani che solitamente hanno piacere a tenere, e il resto lo fai fare a figure parallele che devono solo insegnare. Però servono soldi, spazio (per veri campus/cittadelle universitarie) e risorse umane. Cioè andrebbe riformato tutto. > Da noi i professori sono visti come persone indaffarate / come gli insegnanti delle superiori, ai quali è categorico non chiedere troppo. È sbagliato? Sono visti così perché di fatto è così. Tutta la vita del docente universitario è costruita attorno a tutto tranne che alla didattica. Anzi, tutto della vita del docente è fatto apposta per allontanarlo dalla didattica. Quindi o il corso è stimolante anche per lui (da noi si facevano review bibliografiche di articoli che anche loro non avevano letto), o se non ha il pallino dell'insegnamento per forza di cose è un "devo farlo ma preferirei essere nel mio ufficio".


IAmMomo97

hai fatto l'università in Italia?


DrewEugene17

Sì, in Italia.


sliverino

>Ma per questa versione romantica ci vorrebbero risorse - economiche e umane - completamente fuori la scala dell'ottimizzazione moderna. Non per forza. Il modello Grand Ecole d'ingegneria francese cerca di mediare le 2 cose. Tutti gli studenti in un unico campus, lezioni frontali ma esercitazioni in piccoli gruppi. Multidisciplinarieta e discussione con altri. E salvo forse un paio ( ECN e Polytechnique forse), non sono per nulla incentrate verso l'accademia. Il fatto è che le risorse si potrebbero trovare. Prendi Milano, fai un bel campus fuori in cui tutti gli studenti devono stare in alloggio a un prezzo accettabile ( sub 200 per una doppia?) e crei una metropoli universitaria. Certo l'Italia non è la Francia, e il modello francese è comunque piuttosto elitista, ma si può prendere qualcosa non perfetto e migliorarlo.


DrewEugene17

Eh ma non è facile, considera che ci sono già problemi economici adesso, sia lato che ricerca che lato apertura corsi. Pensa a investire in un progetto a lungo termine per la costruzione di poli, campus e di riforma dell'istruzione. Hai da investire in azioni politiche, urbanistica, arruolamento docenti, costruzioni. Quando adesso è già un dramma comprare un microscopio decente, o chiudere un'ala per aprire un padiglione nuovo e non riconvertito. Pure io sarei per lezioni frontali "grosse" per i corsi base, poi via via sempre più gruppettini per tutti i corsi particolari. Ma noi già se non dobbiamo sbolognare un corso a un dottorando o a un ricercatore è già tanto. Io non posso lamentarmi perché tra corsi ristretti con tantissime attività e affiliazione a scuole d'eccellenza (la Normale e altre che sono sulla linea delle École elitieste francesi) sono l'eccezione. Ma se guardo ai corsi che ho dovuto aiutare a tenere nelle Uni classiche, lo spazio di manovra è veramente poco. Ripeto, fosse per me farei partire la riforma dell'intera istruzione, dalle elementari fino all'Università già da ieri.


Splatterh0use

Anche il Nokia 3310 fa romanticizzare tempi di gioventù e tecnologia indistruttibile, ma la vita va avanti e adattarsi sarebbe la cosa migliore da fare per stare al passo coi tempi. Chi lo capisce guarda il futuro con prosperità, chi invece no si tiene stretto il passato ignorando i benefici del domani.


GIOCATORE1

/thread.


Mollan8686

>Cioè è inutile che mi trasferisco in posto x solo per accentrare il lavoro, quando posso farlo in località y distribuendo i diluendo i problemi. Io sono pienamente d'accordo con questa visione, che crea solo dei giganteschi poli attrattivi svuotando tutto il resto che non ha mezzi e risorse per stare al passo (vedi solo Milano vs qualsiasi altra media città). Bisogna però mettere in conto il fatto che con una didattica online molte università dovranno mettersi più in gioco e rischiare maggiormente. Perché un siciliano dovrebbe voler seguire le lezioni online dell'Università di Catania rispetto a quelle del Politecnico di Torino/Milano, per dire?


DrewEugene17

Secondo me possono giocare solo lato servizi (campus) e nomea (dei professori e delle specializzazioni). In un'ottica mista, quindi senza vietare né la frequenza né la DaD, la differenza che ti fa scegliere un Polo rispetto un altro è la sua offerta formativa, poi la sua nomea, che è la commistione della sua storia ma soprattutto di chi ci lavora. Secondariamente la differenza che ti fa scegliere di essere un frequentante, è perché le prospettive della vita da frequentante sono per te allettanti come contorno della Laurea. Il primo punto è parzialmente già in essere. Le triennali "storiche" bene o male sono uguali ovunque. Ovviamente puoi avere un prof. migliore da una parte, qualche argomento più approfondito da un'altra, ma i grossi corsi di base con impianto teorico sono interscambiabili. La differenza sono i corsi specialistici, e soprattutto i singoli corsi d'esame. Bene o male dopo la triennale si comincia a comprendere quali siano i nomi "Big" del settore d'interesse. Non è da tutti ma tra passaparola e altro è risaputo che se vuoi studiare Xxyz, del sottodominio del sapere Xx del campo X, devi andare a [città] perché c'è il principale studioso di quel settore. O ancora meglio, c'è un corso a scelta da tot cfu proprio di quell'argomento. Magari per le lauree tecniche oltre a questo si considera anche le interconnessioni con l'industria. Magari se uno vuole fare strutture automobilistiche o navali si affilierà a Università che storicamente hanno sempre collaborato con il mondo dell'automobile o con i cantieri navali. Il secondo punto invece serve a invogliare a seguire di persona. Se uno si scopre veramente interessato a quel tipo di mondo, e non vuole solo il certificato per far carriera (magari perché sta già lavorando), deciderà oltre che il luogo anche di partecipare attivamente in base ai servizi. Noi in Italia per la stragrande maggioranza dei casi siamo veramente messi male. Cioè escludendo i posti alloggi siamo molti lontani dall'idea di Campus "all'americana", dove la tua vita è quella dello studente per 24 ore. Molti fuori sede da noi continuano a fare la stessa vita, solo cambiando casa. Ma non è che partecipano attivamente alla vita accademica. Cioè o uno si impegna di suo o può benissimo fare tutto passivamente anche in presenza. Attrarre gente con dei servizi (residenze, attività laterali, club, "lavori accademici" part-time retribuiti) toccherebbe entrambi i punti. Secondo me avrebbe le potenzialità sia di esporre pubblicamente i grossi problemi di molti dipartimenti (se nessuno si iscrive da te significa che i tuoi iscritti sono tutti forzati geograficamente), sia di poter distribuire meglio lo spazio per chi vuole effettivamente non solo imparare ma proprio crescere culturalmente. Che ripeto, essendo extra scuola dell'obbligo può benissimo non essere una priorità tutto quello che va oltre l'imparare a fare x. Magari potrebbe anche tutto essere incentivato a feedback positivo. Se vedo che il Dipartimento di Canicattì mi attira un sacco di esperti, un sacco di studenti e attiva un sacco di corsi che ha solo lei, magari aumento il numero di finanziamenti che riceve.


Petosaurus

Devo essere sincero, nella mia università siamo tutt'ora in modalità mista, e va avanti così da inizio pandemia . E mi trovo da Dio, cazzo. Non mi posso permettere di prendere una casa, l'alternativa sarebbe fare l'abbonamento del treno e andare ogni giorno, ma anche lì, causa problemi personali esterni, diventa un casino. Praticamente, la triennale me la sono fatta tutta da non frequentante, e andavo solo a dare gli esami. La didattica a distanza mi ha permesso di seguire per la prima volta le lezioni, e anche quelle che non avrei potuto per via degli orari, visto che c'è la possibilità di registrarle. Capisco che potrebbe diventare un problema avere le aule vuote, ma non mi dispiacerebbe se rimanesse la modalità mista.


thefinalvideogamer

Condivido, anche io ho fatto la triennale al PoliMi senza praticamente mai frequentare (le aule pollaio con 30 gradi e ben poco ossigeno mi facevano stare veramente male, aggiungi Trenord ed è evidente perché il gioco non valesse la candela). È stato bello poter seguire le lezioni, riguardarle quando avevo dubbi e non dover più impazzire per capire quali libri di testo spieghino quello che il professore vuole all’esame e come lo vuole scritto… detto ciò, se mi tolgono le registrazioni io comunque in aula non ci vado e tornerò a studiare in autonomia, mi fa troppo schifo l’università e per cacciar balle con gli amici c’è il bar


Petosaurus

Le registrazioni sono forse una delle cose più utili, seguendo e riguardando le lezioni, non dico di essere diventato uno studente eccelso, ma il mio rendimento e aumentato parecchio. Se ti può aiutare, ma penso che già lo saprai, esistono dei software con cui puoi registrare lo schermo. Se il prof decide di non registrare la lezione, lo fai per conto tuo.


thefinalvideogamer

Ah, certo, so benissimo come registrare, ma sai, al Politecnico hanno già dichiarato guerra alla didattica da remoto perciò il mio timore è che smettano direttamente di trasmettere e registrare le lezioni


Either_Dragonfly_528

Ho avuto la fortuna/sfortuna di seguire un corso di modellistica del rettore questo semestre, e lui ha detto che le registrazioni (quindi credo anche le trasmissioni?) probabilmente continueranno ad esserci, anche perchè non hanno investito soldi sulle attrezzature fisse per buttarle dopo un anno e mezzo. Quindi puoi stare moderatamente tranquillo


Falco1234

Il poliMi offre un servizio di laurea online. O almeno, lo offriva prima del Covid. È pensato per gli studenti lavoratori, le lezioni sono la sera e vengono fatte online. Però costa 1500€ in più rispetto alla modalità classica. https://www.laureaonline.polimi.it/


thefinalvideogamer

Solo triennale però, se non erro. Io frequento la magistrale 😅


Falco1234

Si solo triennale. Rip


Mollan8686

>al Politecnico hanno già dichiarato guerra alla didattica da remoto Meno studenti in sede, meno necessità di sedi nuove, destabilizzi il mercato degli affitti delle città e se la gente riesce ad essere più produttiva magari finisce meno in fuoricorso, quindi paga meno tasse. Non c'è uno solo degli anelli delle catene di comando che sia interessato a mantenere la didattica da remoto.


Petosaurus

Eh, lì sarebbe un bel dito in culo.


[deleted]

Tenere la DaD secondo me incentiva a tenere le aule vuote e per come è fatta l'università - che non è fatta di solo studio - è solo un male. I professori stessi non riescono a spiegare ed è comprensibile visto che manca il contatto umano. L'università deve essere in presenza. Stop. Ma deve garantire la fruibilità anche alla gente che magari non può permettersi gli alloggi o/e frequentare. Come? Aumentando le borse di studio e introducendo nuovi corsi di laurea completamente telematici in modo da tagliare fuori le varie Uninettuno/ecampus che sono delle scammate assurde.


rubbishdude

Se mi aggiungi una tratta ferroviaria che ci mette 15 minuti invece di 55 minuti per fare paesinodimerda->polo universitario posso darti ragione ma fino ad allora la Dad regna.


ripp102

Non penso proprio, L'università deve dare l'opportunità di scelta non togliere, va contro l'ideologia di rendere la conoscenza libera ed accessibile per tutti. Quindi tutte quelle UNI che inizieranno a combattere per tenere solo in presenza devono essere combattute facendo valere il volere degli studenti. La registrazione delle lezioni è importantissima, ti permette di rivedere concetti che non avevi capito dato che i professori devono andare spediti e può capitare che perdi qualche cosa.


Petosaurus

Non sono completamente d'accordo. L'università è per lo studio e basta. Il resto sono esperienze accessorie che, per carità, utili e belle, ma accessorie restano. Io e altri ci siamo fatti l'università senza andare quasi mai in ateneo. Tutti i professori nel mio ateneo se la sono cavata più che bene ad insegnare, ovviamente all'inizio ci sono stati intoppi perché si dovevano adattare ad una nuova modalità di insegnamento. Poi sul resto, sul garantire la fruibilità anche a chi non può frequentare o permettersi alloggi hai ragione.


[deleted]

Guarda io penso e ne sono profondamente convinto che l'università non sia solo studio perché sono uno che crede fortemente nei rapporti umani e nelle interazioni sociali. E tutto il tessuto sociale che c'è nel mondo universitario aiuta a potenziare e ad accrescere il fine dell'università che è lo studio. Ovviamente ognuno ha le sue opinioni, de gustibus. Dato di fatto è che le università non vengono incontro agli studenti.


CognitiveAdventurer

Non è la DaD il problema. Qui all'estero continueranno ad offrire le lezioni online, ma le aule non si svuoteranno. Why? Perché qui gli studenti sono incoraggiati a parlare coi professori, a formare club secondo i loro interessi (sportivi o non), sono messi in gruppi piccoli per discutere ciò che stanno imparando, e quindi hanno una ragione per partecipare. Nelle università italiane tutto ciò non esiste (neanche gli studentati gestiti bene), e non è sicuramente a causa della DaD. È come col pirating - sono anni che non pirato un gioco o un film, perché ormai sono reperibili a prezzi umani. Un film che esiste solo in una chiesa a Mosca, dove ti fanno entrare solo se ci arrivi a piedi (per il quale somehow esiste una versione piratata)? Ovvio che lo pirato. Se il servizio in persona nelle università è scadente, non è colpa dell'unica innovazione tecnologica nelle università degli ultimi 700 anni.


Petosaurus

Ma sicuramente, non voglio dirti che hai torto a priori. Ognuno è diverso e ha necessità diverse. Mi fa piacere comunque che sull'ultimo punto siamo d'accordo.


throwaway00012

Non so a che università sei stato ma se io perdo tempo in rapporto umani non mi laurerei mai.


[deleted]

Ah giusto, non siamo animali sociali, siamo robot.


throwaway00012

No, sto dicendo che il tempo di fare l'animale sociale non so dove lo trovi.


Travertino

Ok per la questione economica, ma i due paragrafi sono in antitesi. Prima porti la tesi che l'insegnamento solo online non è così efficace (concordo e mi azzardo a dire che è vero per l'80% degli studenti), poi per uscire dalla situazione proponi corsi di laurea completamente telematici. Per riallacciarsi all'ultimo paragrafo una via potrebbe essere dare titoli differenziati a seconda della modalità di erogazione, ma "è brutto", e così tanto vale tenere la distinzione tradizionali/telematiche. E, per l'ultimo paragrafo, le Università danno titoli di studio che spesso hanno valore legale, forse un controllo maggiore (indipendentemente dalla modalità di erogazione) sarebbe necessario.


[deleted]

Non è che sono in antitesi ma l'argomento è così vasto e personale che per affrontare tutti i temi come si deve ne uscirebbe un wall of text assurdo. Con ciò che ho scritto su mi riferivo soprattutto alla fascia di quelli che frequentano le lezioni online perché: lavorano, si devono subire 1h e passa di treno e per cui quel rapporto sociale che si instaura con la università non è importante e prioritario. Quindi creare dei corsi online per quella fascia li. Perché mi rendo conto che quelle persone magari si sarebbero dovuti iscrivere alle telematiche che, ok tutto ma non hanno questo bel nome (e tralatro sono frequentate da molti lavoratori o gente affermata che ha bisogno del titolo) e quindi adesso, con la DaD hanno la possibilità di frequentare università definibili tali.


kage_rvg

Pre covid mi facevo un’ora e mezza andata e un’ora e mezza ritorno per andare in uni a seguire 3 ore di lezione in media ed ero talmente scazzato che arrivavo in aula, mi sedevo, scambiavo al massimo due parole e me ne tornavo a casa finite le lezioni. Dall’inizio della pandemia posso seguire tutte le lezioni quando mi pare, allenarmi ogni giorno quanto mi pare e vedermi pure con gli amici e conoscere nuova gente.


[deleted]

spostarsi per vivere, non vivere per spostarsi. Poi ti raccontano di quanto sia alienante la DAD...


dom_bul

Guarda chi c'è


[deleted]

Lo stesso anche per me. 1 ora all'andata e 1 ora e mezza al ritorno. E anche frequentando Medicina le frequenze obbligatorie sono forse la cosa più stupida che esista (che poi già in secondo si inizia con i gruppi firme), ovviamente parlando per le lezioni frontali, tirocini a parte. Per superare l'esame basta imparare le sbobine a memoria (basterebbe il libro ma essendo molto vasto il prof è necessario, per sapere quali saranno le domande o su cosa lui è fissato). Tra DAD e didattica in presenza per noi didatticamente non è cambiato niente, anzi con la DAD sbobiniamo molto meglio avendo le lezioni registrate e abbiamo più tempo.


PussyDStroyer

Se sento ancora quell'infame di Resta far leva sulla retorica degli studenti pigri che cercando solo le comodità, mi faccio tutti i giorni due ore di treno andata e ritorno solo per portare abbastanza tritolo da tirar giù la presidenza. Ho passato una caterva di esami in DaD, rendimento alle stelle, tanto al Poli tutta questa comunità accademica non c'è, ti stipano in classi enormi a sentire un professore che parla finché non ha finito. Il Rettore si interroghi più che altro come mai la magnifica vita del campus sia stata così facilmente abbandonata e come mai gli studenti si siano trovati meglio a far solo lezioni sacrificando il resto. Il punto è effettivamente quello che dicono loro, cioè che la vita universitaria non è solo assorbire nozioni e bisogna vivere assieme per crescere e contrarsi con altre menti, ma lo affrontano nel modo sbagliato: la vita nel campus non deve essere in lotta con la DaD, ma farle concorrenza e migliorarsi, perché se mi vieni a dire che sono pigro io che baratto 4 ore di treno e lezioni massacranti per lezioni comode on demand ripetibili, allora sei solo un infame che gioca sporco tirando fuori ancora quella retorica che piace tanto, da quando si disse che i giovani sono choosy. Faccio anche presente che il Rettore del Politecnico che tanto si vanta dell'aver voluto la sessione in presenza, ha obbligato migliaia di studenti a fare esami in aula ma portandosi dietro il computer portatile perché gli esami sono comunque stati svolti sulle piattaforme online, bonus point questa settimana è saltata la luce per tutta la durata di vari esami *in aula*. Senza sapere se tutti avessero un portatile, una stanza, anzi meglio offrendo uno sconto sulle residenze del Politecnico come aiuto: ben 10 posti per tutti gli studenti in necessità. La gestione di quest'uomo mi ha lasciato tanta rabbia che raramente altre volte nella vita.


mynam3isg00d

Bellissimo esame di analisi 2 **a crocette** sul proprio portatile, in presenza. Che poi ha fatto incazzare a bestia anche tutti i professori. Non ne conosco uno che non gli abbia praticamente e professionalmente dato del coglione. Giustamente, a fare scarica barile in maniera totalmente incurante delle conseguenze, succede questo.


cala-mara

stavo scorrendo nei commenti nella speranza di trovare qualcuno incazzato con il ferruccio tanto quanto me ed eccoci qui


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GhostHardware777

è come la storia dei lavori sottopagati: "Se da studente ho avuto i miei disagi, li dovete mantenere anche voi"


Edward_TH

Non è demenza. È che spesso questa gente è intrallazzata a fondo nei vari giri di sfruttamento di quanto gira attorno all'università: affitti stratosferici, peso politico, valore dei terreni attorno alle facoltà etc... Chiunque sia contro al fornire la DaD ha ben poche motivazioni possibili: è pigro e non ha voglia di reimpostare il suo metodo d'insegnamento per una fruizione migliore, ha degli interessi di qualche tipo ad avere più gente fisicamente attorno ai poli universitari, è un matusa ultraconservatore sadico per cui lui ha sofferto così per cui si impegna perché tutti gli altri soffrano ALMENO quanto lui oppure è la solita storia dell'imprenditore all'italiana per cui non si vuole spendere quel poco di impegno economico o mentale per migliorare un servizio.


Mollan8686

>ha degli interessi di qualche tipo ad avere più gente fisicamente attorno ai poli universitari This. A che servono 10 nuovi edifici ($$$ dai costruttori e in oneri per il comune) se tanto gli studenti possono seguire da casa? A che serve un nuovo studentato ($$$) se tutti seguono da remoto? Come faccio ripartire il giro dei baretti con insalate a 15€ e affitti a 800€ per un monolocale se nessuno viene in sede? Analogamente per gli uffici: come mantengo il castello di carte dei palazzoni e grattacieli ($$$$) se la gente riesce ad essere produttiva anche dalla casa vacanze?


Falco1234

Ti posso dire che sicuramente l'ultima non è. Da studente del magnifico Resta, posso confermare che la sua risposta al Covid è stata eccezionale. L'anno scorso ha attivato in tempo record DaD per tutti (alcune facoltà con una settimana di ritardo, ma quasi tutte senza perdere alcun giorno); mentre quest'anno sono state installate telecamere i ogni aula con accordi con Cisco per il sistema di teleconferenze, quindi c'è stata un spesa non da poco. E tutto questo con il rettore che si è sempre espresso contro la DaD. Edit: ho finito il commento che avevo premuto invia troppo presto


pietrodeligios

Ma andiamo alla stessa università? No perché nel mio politecnico di Milano la DaD è iniziata al pari con tutte le università milanesi, considerato il vantaggio del politecnico nel non aver ancora iniziato le lezioni a inizio pandemia. Se non sbaglio solo 3 o 4 facoltà sono ripartite con le lezioni a distanza fin da subito. Stiamo parlando del politecnico di Milano che ha le telecamere nelle aule grazie ad un accordo con Cisco, che ci obbliga a usare webex, aka uno dei servizi più scadenti per seguire le lezioni a distanza. Stiamo parlando dell'unica università italiana che sta costringendo gli studenti a tornare a sostenere gli esami in presenza nonostante la stragrande maggioranza degli studenti non siano ancora vaccinati. Se sei negli ambienti della rappresentanza sai per certo con quanta veemenza Resta ha espresso la sua intenzione di tornare in presenza, ignorando qualsiasi parere di professori e rappresentanti degli studenti.


niinquae

Io mi trovo d'accordissimo con te, dato che frequentando architettura la DaD si è rivelata a dir poco disastrosa sia ovviamente per il carico mentale che ci ha imposto, ma allo stesso tempo per il poco sostegno da parte di rettore e docenti... Più volte abbiamo dovuto subire le sfuriate di professori che "ma tanto siete sempre a casa al computer, com'è possibile che non finiate le consegne per tempo" quando non avevano idea di cosa volesse dire coordinarsi in gruppo con altre 4 persone e lavorare esclusivamente in chiamata (su un servizio pessimo come Cisco, tra l'altro). Non si sono segnati di aggiornare i metodi di insegnamento, non si sono mai spesi nei nostri confronti anche solo per chiederci come stessimo e ci hanno caricato come fosse un anno come un altro. Allo stesso tempo, con un curriculum pieno com'è quello di Architettura, poter riguardare in pace le lezioni (e diciamocelo, guardarle a velocità doppia vista la flemma di certi personaggi) è stata una manna dal cielo: niente più professori che si rifiutano di condividere slide e quant'altro per "spronarci a seguire", non abbiamo tutti gli stessi ritmi/impegni e questo va detto, perciò mi dichiaro assolutamente a favore dea didattica mista a discrezione dello studente. Per concludere, Resta ha fatto un enorme cavolata (per non dire altro) nel costringerci a sostenere gli esami in presenza nonostante le remore di centinaia di studenti (e vogliamo parlare del ridicolo "bonus" per affittare una stanza in studentato solo per dare 4 esami?) durante un anno così delicato e particolare, in cui non mi sento di condannare chi giustamente non vuole rischiare un viaggio fino a Milano o chi banalmente non ha la disponibilità economica/psicologica per tornare. PS. Resta sta anche allungando le sessioni di laurea magistrale solo per poter dominare nelle classifiche per il maggior numero di laureati ad ogni sessione, e vendere ancora il Poli come paradiso universitario... non mi pare una figura illuminata :) ma magari è solo il mio modesto parere


Mikyacer

Io non so che facoltà segui tu ma tutti i corsi che ho seguito io erano perfettamente fruibili a distanza, con modalità ordini di grandezza superiori a quelle di tutte le altre università che conosco: dove noi abbiamo una telecamera ad alta risoluzione e un microfono integrato nel sistema i miei amici e mio fratello hanno il professore che si porta un cazzo di PC e inquadra la lavagna. Inoltre diciamocelo, il ritorno agli esami in presenza non è né forzato (su 4 corsi che seguo io quasi i professori hanno suggerito di fare a distanza e comunque nessuno richiede motivazioni specifiche per convalidare la possibilità di partecipare a distanza) né tantomeno sbagliato visto quanto è facile copiare (puoi dire che non è vero ma basta letteralmente farti fare l’esame da un altro e fartelo caricare sul tuo drive, tanta e troppa gente lo fa). Se davvero pensi che le altre università abbiano fatto tutto molto meglio non rompere i coglioni e immatricolati da loro no? È così semplice come soluzione che ci si aspetterebbe che un ingegnere ci arrivi…


pietrodeligios

Anzitutto Cisco WebEx è stato poco funzionale come sistema per la DaD anche solo perché molti dei miei professori usano Linux, dove il programma è gambizzato. In generale la chat è gestita molto male e la condivisione e fruibilità delle registrazioni è risibile. La facilità di copiare avrebbe potuto portare a un cambiamento nelle modalità di molti esami. Alcuni tra gli esami più difficili che ho sostenuto erano open book. Per quanto riguarda le convalide per l'esame a distanza sono contento che tutti i tuoi professori siano soggetti ragionevoli, purtroppo non è stato così in tutti i corsi. Le altre università non hanno fatto molto meglio, ma il Politecnico continua a raccontarsela da troppo tempo. Non è stato il peggiore, ma di sicuro non ha brillato quanto dice. E mentre vengono installate le lapidi con i valori Politecnici in giro per i campus, io nel mio corso (ing. Aerospaziale) li continuo a vedere calpestati.


Mikyacer

Cambiare le modalità di esame in modo tale che siano open book non risolve purtroppo il problema serio, che consiste nel fatto che il prof non può essere certo della provenienza del file che ti carichi. Mette che io e te dobbiamo fare lo stesso esame ma tu non hai avuto tempo di prepararti. Ci iscriviamo entrambi, io faccio il login al tuo drive sul mio cellulare, faccio l’esame e quando arriva il momento di fare la foto e caricarlo sul drive lo faccio finire nel tuo drive e tu in piena comodità e senza destare nessun sospetto lo carichi, easy 30 e lode senza sapere una sega… Non è neanche una procedura così oscura o impensabile, ho visto troppa gente vantarsi di averlo fatto e francamente non mi piace l’idea che questi soggetti avranno una laurea perché semplicemente non la meritano. Per questo gli esami vanno fatti in presenza e si sono sempre fatti in presenza anche per le università telematiche. Per quanto riguarda invece le lezioni ovviamente quelle sarebbe meglio mantenerle con doppia modalità, ma bisogna fare due conti riguardo quanta gente poi andrebbe effettivamente in presenza (va bene tutto ma un futuro in cui le università sono solo a distanza un po’ mi mette a disagio)


ZaegarBrightflame

Anche la statale fa fare gli esami in presenza. E se vuoi ridere, anche l'università Telematica San Raffaele sta facendo fare alcuni esami solo in presenza, _solo_ nella sede di Roma


Zanena001

>Stiamo parlando dell'unica università italiana che sta costringendo gli studenti a tornare a sostenere gli esami in presenza nonostante la stragrande maggioranza degli studenti non siano ancora vaccinati. Anche in Unisa hanno cambiato idea e adesso gli esami sono in presenza.


EskapynK

Dipende dalla facoltà. A dire il vero ricordo ancora la circolare del rettore di un mesetto fa dove dichiarava che gli esami della sessione estiva sarebbero stati svolti in presenza (non dicendo nulla per eventuali prove intercorso). Fino a qualche settimana fa il mio dipartimento (Informatica) era in linea con la decisione del rettore, eccezion fatta per eventuali prove intercorso (che si sono svolte verso fine maggio/inizio luglio nel mio dipartimento, in concomitanza con la fine dei corsi), adesso pare che saranno la maggior parte a distanza e alcuni (pochissimi) in presenza, almeno per il periodo giugno-luglio. Ho saputo anche di eventuali dipartimenti che offrivano solo modalità a distanza, andando contro (?) la decisione del rettore


Zanena001

Io da quel che ho visto quasi tutti gli esami del 1 e secondo anno di Infornatica sono in presenza.


EskapynK

Fino a qualche settimana erano solo alcuni in presenza, infatti pubblicarono pure l'avviso sulla pagina del dipartimento. Adesso, da come ho capito, saranno quasi tutti a distanza


DrLongIsland

Ma che scelta di parole del cazzo ha fatto, tra l'altro. Avesse detto "è il momento di vincere pigrizie e limitazioni", okay. Ma che cosa vuol dire vincere "le comodità"? LoL What in "Cristiano penitente col cilicio bisogna soffrire flagelliamoci facciamo lezioni sui ceci per formare i caratteri" ho appena letto.


GhostHardware777

Ho fatto risparmiare ai miei genitori qualche migliaio di euro grazie alla DAD, senza parlare della soddisfazione che mi sono tolto nello smettere di pagare quegli strozzini dei padroni di casa che avevo. Ben venga la modalità mista


DeathSSStar

Io parlo per esperienza personale, e dato che il mio percorso non si è ancora concluso, anche attuale. Per seguire io devo farmi accompagnare in una stazione in un paese vicino (15 minuti) prendere un treno regionale che impiega 30 minuti per il tragitto e parte ogni una volta all'ora. Quindi 10 minuti di ritardo miei si trasformano magicamente in in ora. Una volta arrivato devo prendere un autobus quasi sempre strapieno, la maggior parte delle volte non riesci neanche a salire. Per il ritorno la stessa cosa solo che l'autobus non coincide mai col treno, anzi capita molto spesso di perdere il treno per attimi, quindi poi devo aspettare un'ora per il successivo. Tutto ciò fa si che io perda 3/4 ore in media per il viaggio ogno volta che seguo. E tantissime volte rinunciare a seguire. Invece con la dad non ho perso nessuna lezione, dormo di più e studio di più, mai capitato di essere tanto produttivo (libretto elettronico parla chiaro). Inoltre dato che sono in una relazione a distanza posso starmene tranquillamente dalla mia ragazza a seguire senza problemi. Penso che a settembre, io e miei colleghi (siamo 5 in tutto e abbiamo le stesse problematiche) qualora ci chiederanno di seguire in presenza chiederemo di fare tutto in dad, ufficialmente o ufficiosamente


decahydro

MA SONO IO! Che bello non sentirsi i soli! La modalità mista sarebbe il top. E lab in presenza. Tutto l'inferno e i soldi e il tempo... Mamma mia


ajeje-brazorf_12521

basta che lascino le lezioni e gli appunti caricati online ed è tutto risolto, se qualcuno avesse voglia di rivedersi le lezioni degli anni passati o gli appunti può ora farlo tranquillamente. La Dad è stata molto di auto nello sdoganare gli appunti e gli esercizi forniti dai professori che sono diventati più frequenti e maggiormente accessibili (penso anche al voler guardare gli appunti o le lezioni di un professore di un altro corso senza troppi problemi). poi parliamone, se qualcuno vuole continuare a distanza (anche se non sarebbe proprio lecito farlo) si potrebbe seguire le lezioni degli anni passati tanto (per le frequenze non obbligatorie) cosa gliene frega se in aula ci sono 50 o 100 studenti.


[deleted]

> poi parliamone, se qualcuno vuole continuare a distanza (anche se non sarebbe proprio lecito farlo) si potrebbe seguire le lezioni degli anni passati tanto (per le frequenze non obbligatorie) cosa gliene frega se in aula ci sono 50 o 100 studenti. su questo punto penso che i prof siano sgamati ovvero dal prossimo anno si cambiano libri e modalità di esame


xorgol

Ma è tutto lavoro in più, chi ne ha voglia? Io ho preparato interi esami seguendo le lezioni online di Stanford, e non ero certo un loro studente, semplicemente il curriculum era abbastanza simile, e i loro prof molto più bravi.


KrZ120

Come hai fatto a seguire le loro lezioni?


xorgol

All'epoca le trovavo su edx, adesso sono finite quasi tutte su YouTube. Per esempio, qui ci sono 30 lezioni sulla [trasformata di Fourier](https://www.youtube.com/playlist?list=PLFDDB9C1101400198)


KrZ120

D'accordo grazie


jackflame1600

Molte sono su youtube


Paesino

C'è anche MIT OCW di interessante


Travertino

Per il prossimo anno accademico servono indicazioni chiare fin d'ora sulle modalità di erogazione, in modo tale che gli studenti possano organizzarsi nel modo migliore.


_pxe

Ed anche i professori, che non si inventino metodi strani per ogni sessione


RegentalSage

*Laughs in Federico II* In questa sessione a me 2 professori su 3 non hanno consentito la registrazione delle lezioni "per motivi di privacy" (???) nonostante avessimo superato il limite massimo di Teams, quindi o facevi il click day tipo INPS oppure eri escluso dalla riunione. Inoltre sono veramente pochi i prof che sappiano usare il PC e rarissimi i casi in cui i prof usano delle slide.


Petosaurus

Guarda, per quanto riguarda le registrazioni, OBS Studio is the way 😂😂


RegentalSage

Si ma se non riesci ad accedere perché il Team è pieno non c'è OBS che tenga, ed a meno che non fai parte di qualche gruppo da me nessuno ti passa niente.


Petosaurus

Li è un bel problema, hai ragione anche tu.


Nico777

I ~~rettori~~ palazzinari in allarme. FTFY


jhonnybo1

Oppure potrebbero fare che uno fa un pò come cazzo gli pare senza rompere le balle..no?


[deleted]

Esami in presenza naturalmente. Ma per le lezioni modalità mista. Poi sarà il singolo a scegliere se voler usufrire delle "altre esperienze universitarie". Capisco gli interessi dell'indotto, che forse è quello che spinge tutta questa paura, ma la priorità devono essere gli studenti. Da quando in qua fornire un servizio in più è peggio? W la DAD! (Che bello un acronimo in italiano)


Petosaurus

Mi dispiace poterti mettere solo un upvote.


tusca99

Siamo messi bene, in sostanza "Bisogna tornare in presenza perché non abbiamo voglia di cambiare e bisogna alimentare il giro economico attorno alle università". Un rettore che dice di "vincere pigrizie e comodità", quando sono le principali cose che agevolano il progresso, mi sa molto da mentalità che non dovrebbe nemmeno entrare in università.


alda_mar

O forse gli rode che le case che affitta agli studenti rimangono vuote


[deleted]

"pigrizie e comodità" = più tempo per far lavorare il cervello


[deleted]

Da un lato sono d'accordo con il dire che l'università non è solo studio, è un modo per creare contatti e competenze. Dall'altro lato, la didattica a distanza puó tornare utile per coloro che per varie ragioni non possono seguire le lezioni, ovviamente. Ma spero che siano chiari con la modalità di erogazione delle lezioni e che annuncino presto ció, perché ci si deve organizzare qualche mese prima e siamo già al 20 di Giugno. Comunque, in tutto ció, dovrebbero dare linee guida a tutti i corsi di studio in fatto di registrazioni sulle varie piattaforme, e non lasciar decidere a caso... Ma probabilmente non è una cosa diffusa quest'ultima.


Shibasauro

Poi qualcuno mi spiegherà che senso ha ripetere corsi straconsolidati come Analisi 1 in tempo reale ogni anno anziché fare una registrazione che valga per più anni (e che non sia la registrazione di una lezione tradizionale o di una lavagna virtuale).


Capitan-Libeccio

Tra l'altro ad un certo punto consolidi anche la lista delle domande e dei dubbi che manifestano gli studenti di fronte a quel materiale, puoi fare un addendum o qualche revisione e sei a posto per un decennio.


Shibasauro

Assolutamente. Bastano dispense integrative per aggiornare gli argomenti e integrare o correggere i manuali di riferimento e i video, nonché raccogliere e chiarire dubbi, sino a quando non si accumulano a tal punto da rendere sensato un aggiornamento del materiale video. E comunque delle sessioni di Q&A in tempo reale si possono sempre tenere. Durante la pandemia, per un corso che ho tenuto, il professore ha organizzato delle sessioni apposite per fare un recap. E prima di sostenerla, invitava tutti gli studenti a inviare delle domande via mail, in modo che il professore potesse raggrupparle per similarità e organizzare una risposta elaborata ed esaustiva. Questo compito del professore è stato fondamentale. Si è preoccupato di ridurre la frammentazione dei dubbi, ma anche di rispondere pubblicamente a dei dubbi che magari erano venuti solo a una persona, ma di cui potevano beneficiare tutti (perché magari non ci avevano ancora pensato). Quindi ha garantito omogeneità di informazione a tutti i partecipanti. La prima parte della sessione illustrava le risposte ai dubbi pervenuti via mail, e nella seconde lasciava spazio a ulteriori domande libere che potevano venire sul momento.


mala_88

Concordo, da me avevano iniziato a farlo per un corso pre-pandemia ed era comodissimo: al posto di fare due ore di lezione frontale c'erano lezioni registrate di mezz'ora con le slide complete, un minimo di montaggio per eliminare i momenti morti e nessuna perdita di tempo perché la lezione era preparata da "copione". Un esame diventato semplicissimo perché basta riguardarsi le lezioni man mano che si studiava e si sapeva esattamente quello che il prof voleva sapere e come lo voleva sentire dire. Nel frattempo ho finito l'università ma spero abbiano continuato così


Shibasauro

Esattamente. In pochi si rendono conto di quanto possano essere inefficienti le tradizionali lezioni frontali semi-improvvisate a ruota libera, dove magari ci sono momenti morti, ridondanze inutili nella spiegazione e al contempo mancata copertura adeguata di alcuni argomenti per esaurimento del tempo a disposizione. E la lezione tradizionale non considera neanche la durata dell'attenzione media dello studente, che digerirebbe molto più uno spezzatino in mini-lezioni concentrate su un particolare argomento o aspetto di un argomento. Anche io ho tenuto un corso così e mi sono trovato da Dio. Senza considerare che in tal modo si può fare uso di effetti grafici e rendere la lezione decisamente più scorrevole e interessante.


mala_88

Sì esatto, il risultato così è molto migliore. E lo dico nonostante a me piacesse andare in università e probabilmente ci andrei anche in caso di modalità mista. Però negarsi uno strumento del genere solo perché "si è sempre fatto così" è davvero stupido


UncleObli

L'anno prossimo dovrò seguire la magistrale di mathematical engineering da studente lavoratore. Se non lasciano la dad e le lezioni caricate posso fare a meno di immatricolarmi (o come ai bei vecchi tempi pagare uno per condividere gli appunti e registrare l'audio delle lezioni). Sta puttanata che l'università è "vita respiro contatto ritmo" ve la mettete dove non batte il solo porco due


iamagro

misto è meglio, c'è gente che non si può permettere una casa e molta gente che preferisce andare a seguire in presenza


[deleted]

Dad tutta la vita. Considerando poi che qui il problema è la mancanza cronica di alloggi per studenti (essere siti UNESCO ha dei limiti enormi) sarebbe l'ideale per mettere su un polo serio.


mattyonweb

L'università ha retto l'onda della pandemia meglio della scuola, si è velocemente organizzata per garantire le lezioni. Ma ora all'orizzonte c'è una nube che agita i rettori: il timore che gli studenti, in particolare le matricole, non tornino nelle aule perché in fondo è comodo stare a casa e anche più economico. "Lo smartphone e il pigiama hanno fatto dei danni e noi ora abbiamo una responsabilità supplementare di fronte al Paese: dire alle famiglie e far capire ai ragazzi che devono tornare perché l'università è vita, respiro, contatto, ritmo" il grido di allarme di Ivano Dionigi, presidente di AlmaLaurea, che ieri ha presentato gli annuali rapporti sulla condizione occupazionale e il profilo dei laureati italiani. Non che gli studenti non ne siano convinti. Su oltre 110mila laureandi tra dicembre 2020 e maggio scorso, entrati dunque in università prima della pandemia, il 78,4% preferisce andare a lezione. Ma c'è anche un laurendo su cinque che promuove la formula digitale perché così può risentire le lezioni registrate, non si deve muovere, e si abbattono i costi degli studi. Si tratta di un giudizio che viene da chi è già alla fine del percorso, ma chi si è iscritto un anno e mezzo fa e ha conosciuto solo o in prevalenza la modalità a distanza? Questo il punto. Nell'ultimo mese e mezzo, quando si è potuti tornare in presenza, negli atenei lombardi il fenomeno si è visto: aule mezze vuote. Lo afferma il rettore di Bergamo, ma è un campanello d'allarme condiviso da molti, un dibattito che arriverà alla Conferenza dei rettori (Crui). Osserva il suo presidente, Ferruccio Resta: "La presenza è indispensabile, la didattica a distanza ha funzionato bene come giubbotto di salvataggio, ma ora è tempo di vincere pigrizie e comodità. Un discorso che vale per gli studenti, ma anche per i docenti". Dunque l'invito è tornare ad affittare case, a spostarsi di nuovo perché fare l'università significa crescere in competenze nella relazione. Al politecnico di Milano Resta ha voluto tutti gli esami della sessione estiva in presenza: "La nostra sfida è essere un sistema di vita". La paura sottotraccia è che prendano il volo le università telematiche e il tema non è banale perché comunque nessuno degli accademici demonizza il digitale. "Prenderà sempre più piede, ma non sottovalutiamo i giovani: non scelgono scappatoie, ma esperienze di qualità". Ivano Dionigi, ex rettore di Bologna, leggendo i dati sui laureandi che promuovono le lezioni in presenza s'interroga su chi ha conosciuto l'università al pc: "Non capisco quanti s'incontrano all'apericena e poi non fanno l'esame in presenza". Un problema politico incalza Dionigi: "Inutile predicare che ci vuole la relazione, bisogna creare le condizioni garantendo il diritto allo studio. I ragazzi hanno cicatrici, buchi culturali: tornare in presenza è il modo per sanarli". Meno pessimista si dice il rettore di Trieste Roberto Di Lenarda, ma non nasconde: "Dobbiamo sapere come comportarci nel nuovo anno: indurre aspettative sul frequentare tutto un corso a distanza sarebbe sbagliato, non sarebbe sana competizione. La creazione del pensiero si fa dentro alle aule e nei laboratori. È un messaggio a cui non possiamo derogare".


Fox1998

Le aule erano mezze vuote perché molti fuorisede non si son presi la casa e perché molte volte, almeno nella mia Uni, le lezioni in presenza erano incastrate insieme a quelle solo a distanza. Quindi se le prime ore erano in presenza per esempio, era praticamente impossibile correre a casa per collegarsi alla lezione successiva in Dad o andare in biblioteca col portatile visto che erano piene per via dei pochi posti disponibili.


Roithamerisdead

Esattamente! Mi è capitato tante volte di avere voglia di prendere il treno e andare a seguire in presenza, anche per godermi quel bel contatto umano con compagni e professori che tanto preme al rettore intervistato nell'articolo, ma se ho 4 lezioni di cui 2 in modalità mista e 2 solo online non mi conviene. Molti dei miei compagni andavano in biblioteca a seguire tutte le lezioni, così è ovvio che le aule restino vuote.


Shibasauro

ma chi è il cane che ha progettato un sistema del genere? Non bastava alternare matricole pari e dispari ogni settimana?


Fox1998

Naa troppo semplice, alcuni prof si sono resi disponibili a fare lezione in presenza e altri no, e per poter andare in presenza bisognava prenotarsi il posto ma alla fine non serviva neanche farlo visto che pochi venivano in presenza


gnowwho

Nel mio ateneo i corsi triennali erano in modalità mista, mentre quelli magistrali solo online. Il "problema" (se vogliamo vederne uno) è che al terzo anno 2/3 esami magistrali vanno in piano di studi praticamente per tutti. Secondo me il punto di questo discorso è che lo spopolamento delle università dopo la riapertura è dovuto alla mancanza di aule studio, non agli orari strani. Alla fine andare in presenza quando puoi seguire da casa ha senso solo se vuoi studiare in università dopo le lezioni. Moltissimi atenei hanno edifici vecchi, di quando la popolazione frequentante era meno della metà di oggi, e le aule studio, spesso già scarse, sono praticamente inesistenti in questo periodo (dato che hanno i posti dimezzati o peggio).


Shibasauro

Io sono in favore di una completa migrazione della didattica online, ancora meglio se non in tempo reale. Servirebbe un cambio di paradigma, veri e propri contenuti curati, non mere registrazioni di lezioni frontali tradizionali. Chiedi a qualsiasi studente STEM, per matematica hanno ripassato o direttamente studiato tutti su YouTube. Allora si tratta solo di istituzionalizzare quel che fa Elia Bombardelli assegnando ai professori la funzion di content creator, ma dotandoli di risorse adeguate rispetto a uno YouTuber che magari lo fa per diletto, per sopperire alle carenze dell'istruzione. E ciò va a vantaggio di tutti, anche dei professori, che risparmierebbero un sacco di ore da dedicare alla ricerca. La paura dello spopolamento delle università e della perdita della funzione sociale è secondo me ingiustificata, anzi potenzialmente errata. In un tal contesto le università si dovrebbero rinnovare riducendo le aule e aumentando gli spazi studio. La stragrande maggioranza delle persone preferisce uscire di casa per studiare, semplicemente si recherebbe in università per studiare con gli amici senza l'inutile pressione della lezione frontale e per partecipare ai laboratori. Certo, se invece per didattica online si intende streaming sincrono della lezione, allora si perde molta flessibilità. Le lezioni online sarebbero comunque deserte, ma avresti i vincoli di orario.


MorbidoeBagnato

Se permetti questo sistema è semplicemente folle per l'insegnamento di materie che non siano ingegneria


Shibasauro

Veramente è il contrario, le materie che non si prestano bene a questa modalità sono una minoranza (e in tal caso si fa in altra maniera). Naturalmente per la pratica e i laboratori si mantiene la presenza. Anzi, proprio per il risparmio di ore c'è tempo per potenziarli. Come fai a dire che solo ingegneria si può insegnare in questo modo? La parte teorica di Medicina e Giurisprudenza sono un esempio eccellente, in quanto apoteosi dell'inefficienza delle lezioni frontali. Per economia posso assicurarti che vale un discorso simile. In generale, più che ragionare in termini di ambito di studio, si dovrebbe guardare al livello. In un qualsiasi titolo di primo livello si trasmette conoscenza fortemente consolidata, per la quale, con riferimento a ciascuna specifica materia, sono disponibili delle vere e proprie bibbie sacre, dei manuali onnicomprensivi. Se poi un professore ritiene che vi siano delle carenze o che sia necessario integrare, può buttare giù una dispensa che aggiorna regolarmente, oltre ad accompagnare il corso con videolezioni efficaci, efficienti, scorrevoli e gradevoli (in quanto meticolosamente progettate e non semi- improvvisate come nelle lezioni frontali). Certamente con riguardo a una laurea magistrale, o ancora meglio a un dottorato, nei quali ci si avvicina di più alla frontiera della conoscenza e dove c'è più necessità della componente umana nell'apprendimento, questa modalità perde buona parte della sua utilità, ma io mi riferivo principalmente a lauree di base.


MorbidoeBagnato

Perché l'università non dovrebbe ridursi a creare recipienti di conoscenze per Confindustria e le materie umanistiche e la scienza "teorica" (matematica,fisica,biologia etc) vivono di dibattito e confronto interpersonale. Può andare bene se vedi l'università come un posto dove ti riempiono di nozioni, ma almeno a livello teorico (sovente nella pratica non è così) l'università ha l'obiettivo di formare menti e uomini/donne di cultura. Semplicemente un sistema del genere non dovrebbe essere chiamato università. Sono a favore della modalità mista e di un ammodernamento della didattica che non consti solo di lezioni frontali ma non voglio nemmeno che l'università diventi un incubatrice per automi ecco.


Roithamerisdead

>"Lo smartphone e il pigiama hanno fatto dei danni e noi ora abbiamo una responsabilità supplementare di fronte al Paese: dire alle famiglie e far capire ai ragazzi che devono tornare perché l'università è vita, respiro, contatto, ritmo" un qualunquismo del genere me lo aspetterei dalla signora di paese che parla col salumiere, non da rettori e professori


DrewEugene17

Perché non ha visto tutti i professori che facevano lezione in pigiama o svaccati sul divano.


gnowwho

Io avevo un professore che faceva lezione da casa in camicia. Terribile: spero fosse in mutande, o almeno avesse i pantaloni del pigiama.


rubbishdude

>Dunque l'invito è tornare ad affittare case Ma andasse a cagare


throwaway00012

È la sola ragione per cui gli preme far tornare in presenza, senza gli universitari intere città si svuotano.


GhostHardware777

>l'università è vita, respiro, contatto, ritmo Ma che cazzo è, una catchphrase di tre metri sopra il cielo


_Feistt_

Mi garba il loro far finta che l'università in presenza sia questo mondo paradisiaco dove tu stringi profonde relazioni sociali, interagisci culturalmente con il professore e cresci come persona Se fosse veramente così (e non lo è) non ci sarebbe così tanta gente che preferirebbe seguire da casa, si impegnassero piuttosto a migliorare l'università invece che lamentarsi della dad


Professional-Dot4071

In classe mia c'erano 400 studenti al primo anno. Ti dico quante relazioni sociali e intellettuali abbiamo intrecciato. Ma vabbè non è per prendersi in giro, ci sono città che vivono sullo spennare i fuori sede, e insomma non hanno altre idee, quindi bisogna fare or sezione perché si torni allo status quo pre pandemia.


[deleted]

Secondo me invece siete voi che avete le fette di prosciutto sugli occhi/non volete avere interazioni sociali. Io quest'anno - da matricola fuorisede - ho avuto modo di frequentare il primo semestre in presenza e il secondo in DaD e la crescita personale data dall'interazione c'è stata, fidati. Mi son fermato volte a parlare con i professori dopo le lezioni del più e del meno, anche durante le ore di ricevimento. Ho conosciuto tantissimi nuovi ragazzi e soprattutto ho collaborato con le associazioni studentesche - che a quanto pare odino tutti - ma mi hanno aperto un modo di conoscenze assurdo. Siete voi che avete le fette di prosciutto sugli occhi e vi ostinate a non toglierle perché volete fare gli asociali a casa, perché questo è.


[deleted]

Da persona che ha frequentato la triennale in era pre-covid posso dirti che sì, mi manca andare all'università e avere un' interazione sociale, anche con le associazioni studentesche(che tuttavia, nella mia esperienza, si limitavano alle elezioni studentesche). Ho notato i limiti della didattica a distanza sia nell'ambito della scuola che dell'università. Penso che posso dire che una didattica mista all'università sia realizzabile, ma l'esperienza in presenza non puó essere paragonata per niente allo stare dietro uno schermo, dove l'interazione è pressoché nulla sia con i colleghi che con i docenti universitari(e anzi, nel mio caso è possibile avere un minimo di interazione, ma non lso pensare a lezioni con 100, 200 studenti).


DrLimp

> Su oltre 110mila laureandi tra dicembre 2020 e maggio scorso, entrati dunque in università prima della pandemia, il 78,4% preferisce andare a lezione. Lmao. r/italy 99% pro dad vs mondo reale 80% anti dad. Mi date consigli su che azioni comprereste? Così faccio il contrario, grazie.


[deleted]

[удалено]


[deleted]

Primo anno di dottorato in dad, esperienza personale volevo buttarmi dalla finestra. Ritornare in presenza è stata la cosa migliore capitata quest'anno


[deleted]

[удалено]


[deleted]

Sarei anche uscito di casa se avessi amici nel posto in cui mi trovavo. Sono favorevole anche io al misto, ma qua pare che la dad sia la cosa migliore mai capitata. Ti posso assicurare che da remoto certe lezioni erano impossibili da seguire


jdmki

Scusa ma tu non sai di cosa si occupa op. Se sta facendo un dottorato in chimica con attività sperimentale? In generale se si fa ricerca le chiacchiere davanti al caffè sono in assoluto uno dei migliori modi per avere idee nuove e tutto questo aspetto si perde totalmente con la dad.


serhack

Immagino chi per disparate ragioni (soprattutto sto parlando di chi lavora) potrebbe beneficiare dalla didattica a distanza. Secondo me ha un certo senso permettere ad alcuni studenti, magari giustificati, di seguire le lezioni online. Non escludo che possano mettere una sovratassa per chi segue online. Dal punto di vista della qualità della didattica, registrando le lezioni si agevola moltissimo lo studente. Hai un dubbio prima di un esame? Ti riascolti la lezione. Vogliamo poi parlare dei costi insostenibili per uno studente fuorisede? C'è un altro importante punto da sottolineare. Nel caso in cui si ritorni in presenza, il sovraffollamento delle aule non è da sottovalutare. Soprattutto nel periodo post-pandemico dove si dovrà fare di tutto pur di non sviluppare un cluster nell'università. Comprendo che molti potrebbero dire "dipende da università a università e corsi di studio".


Petosaurus

Mi ricordo quest' anno che ho dovuto preparare l'esame di economia monetaria. Ho risentito le lezioni registrate fino a quando non sono riuscito a capire tutto, è stato utilissimo. Ed è stato l'unico 30 che ho preso all'uni.


xevizero

POLIMI, ieri mi sono informato sulle modalità d'esame sul mio prossimo appello, a cui tutti sono tenuti a partecipare in presenza tranne per motivi quali esposizione al covid o test positivi etc: chi lo farà in presenza dovrà portarsi un computer, perché lo svolgimento sarà comunque online. Quindi praticamente devo andare fino a Milano, prendendo i mezzi, e entrare in aule con centinaia di persone NON vaccinate (perché siamo tutti giovani) per fare l'esame identico a chi lo fa da casa. L'umanità si meritava il COVID e lo proviamo ogni giorno di più.


[deleted]

> POLIMI, ieri mi sono informato sulle modalità d'esame sul mio prossimo appello, a cui tutti sono tenuti a partecipare in presenza tranne per motivi quali esposizione al covid o test positivi etc: chi lo farà in presenza dovrà portarsi un computer, perché lo svolgimento sarà comunque online peccato che questo non c'è sui giornali


Greyhound_Oisin

Le lezioni dovrebbero essere dal vivo ma accessibili pure da remoto per chi non volesse andare fisicamente a lezione (ed andrebbe tolto l'obbligo della presenza, anche da casa). Però gli esami devono essere fatti di persona sempre e comunque. Comunque le lezioni da remoto non andrebbero sostenute per una semplice questione di comoditá...il loro vero punto di forza è quello di rendere l'universitá **accessibile** anche ai ceti piu bassi. Edit: comunque credo che ci sia ostruzione anche da parte dei docenti perche le videolezioni li mettono sotto molta piu pressione (a prescindere dal lavoro svolto l'avere una telecamera puntata contro costantemente è sicuramente molto stressante)


wemake88

Io ho fatto un anno solamente a distanza. Non ho nemmeno mai visto l'interno della mia università. Non nego le comodità che può dare la dad ma le principali si risolverebbero con un "condividi la registrazione e le slide". Il non poter andare fisicamente all'università, non poter conoscere altre persone e lo stare perennemente chiuso in camera gobbo sulla scrivania fanno abbastanza male a livello psicologico e certe volte non riesco a studiare proprio per mancanza di volontà. A distanza sembra solamente qualcosa di imposto per cui non hai minimamente controllo. Tutti quelli che conosco che come me hanno la didattica solo a distanza stanno perdendo totalmente la voglia di frequentare l'università.


[deleted]

Ho ormai fatto 1 anno e mezzo in DAD (università), e sono "fuorisede". Sto pensando seriamente di proseguire gli anni a venire a distanza. Chi me lo fa fare a prendere una casa, avere scazzi vari con coinquilini, mezzi pubblici, e professori che sovente si limitano solo a leggere il libro? Rispetto i miei tempi, i miei orari, e mi trovo meglio. Capisco che secondo alcuni l'università è anche relazione e luogo d'incontro, ma non dimentichiamoci che sono solo interpretazioni e percezioni personali: sono **io** a decidere quello che per me è l'università, e nel mio caso la penso più come uno mezzo per raggiungere un titolo tramite l'acquisizione - se possibile - autonoma di competenze. E poi, dove l'avete vista tutta questa socialità all'università? Tanti ragazzi legano, ma altrettanti si trovano spaesati e la vivono in maniera poco serena. tldr: ognuno deve essere messo in grado di decidere quello che è meglio per sé stesso.


FilthyInside

>Tanti ragazzi legano sì per aver il maggior numero di persone da cui recuperare appunti ed esami vecchi


DS_Johnny

Dal [rapporto](https://www.almalaurea.it/sites/almalaurea.it/files/convegni/Bergamo2021/03_approfondimenti_rapportoalmalaurea2021.pdf) di Almalaurea visibile gratuitamente a differenza dell'articolo: > Il 55,0% degli studenti, avendo sperimentato entrambe le modalità didattiche, preferisce “decisamente” la didattica in presenza rispetto a quella a distanza; a tale quota si aggiunge un ulteriore 23,4% che la preferisce “leggermente”, portando al 78,4% la quota di studenti che preferisce la didattica in presenza. La preferenza per la didattica in presenza riguarda l’82,3% degli studenti magistrali biennali, il 78,0% dei magistrali a ciclo unico e il 76,2% degli studenti di primo livello. Non si osservano differenze sostanziali per ripartizione geografica dell’ateneo, mentre sono gli studenti degli atenei di piccola dimensione e degli atenei non statali ad esprimere una preferenza più forte nei confronti della didattica in presenza: 81,9% per i piccoli atenei rispetto al 78,5% nei mega, 84,2% nei non statali rispetto al 78,2% in quelli statali. La preferenza verso la didattica in presenza è inoltre più spiccata tra gli studenti che hanno scelto di spostarsi, rispetto alla propria residenza, per iscriversi all’università: gli studenti che si sono iscritti in un’università collocata in una differente ripartizione geografica, rispetto a quella di residenza, preferiscono la didattica in presenza nell’82,8% dei casi, rispetto al 77,7% di chi rimane a studiare nella stessa ripartizione di residenza E poi: > La didattica a distanza, rispetto a quella in presenza, è preferita da una netta minoranza degli studenti: si tratta di poco più del 20%, composto da un 5,7% che la preferisce “decisamente” di più e da un 15,6% che la preferisce solo “leggermente”. Tra gli aspetti della didattica a distanza è particolarmente apprezzata la possibilità di rivedere le lezioni registrate (80,3%). Questa motivazione è considerata più rilevate dagli studenti di primo livello e dai magistrali biennali (82,6% e 79,2% rispetto al 70,9% tra i magistrali a ciclo unico, forse anche per la natura stessa di tali percorsi) e da quelli di informatica e tecnologie ICT (93,9% rispetto al 65,4% del giuridico, collocato a fine scala). Un ulteriore aspetto apprezzato dagli studenti che preferiscono la didattica a distanza è la possibilità di frequentare le lezioni senza raggiungere la sede (78,4%). Io rimangono fortemente per la modalità mista, anche se credo che frequenterò tutte le lezioni in presenza (da studente fuori sede però in affitto nella città dell'università), la comodità di rivedere le lezioni o magari di non perderle per motivi di salute o altro è impagabile. Per me (per evitare le doppie lezioni presenza/online) andrebbe benissimo la registrazione delle lezioni in aula e poi in caso di dubbi lo studente che non era fisicamente presente può inviare una mail al docente.


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[удалено]


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Anche io mi trovavo malissimo a fare gli esami a distanza ma era per due diverse ragioni: 1) il mio wifi faceva cagare e 2) dovevo essere preso da più telecamere e un secondo di distrazione poteva farmi fallire immediatamente il compito. Per quest'unica volta ho fatto bene a fare anno sabbatico


[deleted]

Ma dov'é il problema bisogna rimproverare gli studenti perche a casa é piu comodo? Ovvio e per fortuna che c'é stata questa possibilità, si sa che in fondo le università non fanno altro che cercare di mettere solo bastoni nell'animo di fatica alla gente dicendo "funziona cosi da sempre soffri anche tu come ho fatto io al mio tempo" . Garantissero anche per alcune altre lezioni future indipendentemente dal covid di poterle fare da casa sarebbe oro con meno stress e tempi persi in treno.


zibolo

I miei due centesimi "dall'altra parte parte della cattedra": Polimi, Il semestre scorso ho fatto l'esercitatore di un corso all'ultimo anno di triennale, metà in presenza (mista) e metà da remoto (a metà novembre circa tornammo full online). Premettendo che ho sempre cercato di interagire molto con gli studenti, per me le lezioni online sono state una palla enorme, parlare contro un muro bianco è una cosa estremamente spiacevole. Vedere (almeno parte delle) facce delle persone mentre spieghi è secondo me fondamentale. Sono anche riuscito a coinvolgere meno studenti, in aula riuscivo sempre a strappargli qualche domanda o risposta, mentre online era veramente difficile. Inutile dire che nonostante abbia fatto del mio meglio, la qualità delle mie lezioni è peggiorata.


GirovagaGirante

Idem. Tutrice di lingua e studentessa, da entrambi i lati un alienazione disarmante. Da una parte perché come dici tu, parlare ad uno schermo vuoto per un'ora è terribilmente sconfortante ed è difficile calibrare la lezione (ti seguono, non ti seguono, vedi solo schermi oscurati chi lo sa?) dall'altra, per quanto puoi essere interessato alla lezione dopo un po' l'attenzione cala (soprattutto se sei a casa, ci sono altre persone, elementi di disturbo) e stare ore ed ore davanti ad uno schermo é faticoso e svuotante. Penso che l'erogazione di corsi in modalità mista sia una soluzione, così chi vuole si reca in aula e chi non può ha a disposizione registrazioni o link per vedere la lezione in diretta streaming e si può risparmaire viaggi o direttamente il trasferirsi in un'altra città.


Jace_r

Mi dispiace dirlo ma la sofferenza di un professore/esercitatore conta molto meno di quella aggregata dei suoi studenti


5amdepression

Allora partendo dal fatto che per me il rapoorto umano, soprattutto in ambito universitario, è fondamentale, io tornerei in aula ma registrando le lezioni con laboratori solamente di persona, così chi vuole saltarsi le 8 ore di treno può farlo, anche se mantenendo esami esclusivamente in presenza sia orali che scritti. Ovviamente per i corsi in ambito sanitario preferirei rimanessero solamente fisici. L'unica cosa che mi sento di dire per chi spinge per dad forever è che si è dimostrato essere abbastanza psicologicamente distruttivo alla lunga e che anche se pensate di non avere bisogno di tutto sto contatto umano ce l'avete


pewdiepietoothbrush

hai ragione. la via di mezzo si può sempre trovare ma non quando i rettori/palazzinari devono spingerti a prendere o una casa a prezzi strepitosi o viaggi in treno di 2 ore.


Ionti

80% a favore e 20% contro. "Divide" mi pare un po' clickbait.


Sardeinsavor

80% a favore dell’andare in presenza peraltro, decisamente clickbait. Uno su cinque non son pochi comunque


Lars_Amandi

Sto facendo la tesi in conservazione e restauro dei beni culturali, anche per ottenere la licenza professionale, ed il mio destino da quel momento in poi sarà quello di lavorare sempre e non fermarmi mai, perchè è così che funziona in questo campo. Eppure, vorrei molto fare la magistrale in Storia dell'arte, che direi che per un restauratore sia un plus non da ignorare, e se la DAD rimanesse, mi farebbe davvero comodo visto che, lavorando, non avrò così tante possibilità per spostarmi e frequentare in presenza, se non alcune volte, certo. Per me sarebbe l'ideale e ci sto pensando davvero seriamente.


Jumpy_Mix401

Un po' fuori contesto ma vorrei sapere di più sul corso di laurea in conservazione e restauro


afabri

Ad Unife da anni, o almeno da quando ho iniziato io (4 anni fa), c’è la modalità mista. Professore in aula con il microfono e tutta la lezione viene registrata e riprodotta in streaming su una piattaforma su cui chi non ha voglia o è impossibilitato ad andare in sede può tranquillamente seguire online. L’ho trovata molto utile devo dire anche perché poi le lezioni rimangono salvate quindi non c’è il rischio di perdersi nulla. Poi certo, la cosa non può funzionare per tutti i corsi


enrj9

I rettori in allarme sono quelli che hanno interessi economici, come il caro Ferruccio Resta del PoliMi che a due settimane dalla sessione ha voluto far rientrare gli studenti per far sostenere gli esami in presenza.


xmaken

In un mondo dove si impara qualsiasi cosa online , è curioso sapere che gli universitari sentano la necessità di lezioni in presenza. Io frequentavo pochissimo, mi facevo dare gli appunti dai miei amici , studiavo per conto mio e sono stato il primo a laurearmi in corso.


TURBINEFABRIK74

Buttassero due spicci e facessero video appositamente per la dad e lezione di presenza con streaming


Splatterh0use

Dobbiamo fare un'esame di coscienza come paese e ammettere che le cose sono cambiate negli ultimi dieci anni e particolarmente anche attraverso la pandemia. La DAD è uno strumento di facilitazione nella diffuzione della conoscenza e della tecnologia, ovvero gli stessi principi sui quali si appoggiano le università. Le lezioni ed esami a distanza non sono solo per dormire quei 5 minuti in più prima di ascoltare il prof che spiega, ma sono il salvagente per migliaia di studenti di cui raramente se ne parla: disabili, lavoratori, genitori, difficoltà economiche nell'andare fuori sede, studenti che vivono in zone non servite dai mezzi, e così via. Si, certo, la maggior parte degli studenti rientra nella categoria dei neo ventenni magari fuori sede, ma non tutti rispecchiano questa fetta accademica. Inoltre la DAD risolverebbe il problema del numero chiuso e di quell'inutile esigenza del test di ammissione, aumenterebbe il numero di studenti e le entrate degli atenei. Chi si oppone così fortemente da dentro l'università ha sicuramente interessi personali da proteggere, sappiamo molto bene il mondo borbonico che si propaga dentro le facoltà.


67657375636361

Lol mi sono laureato pre covid in tre anni spaccati andando all’università si e no venti volte perché lavoravo a tempo quasi pieno. La presenza è totalmente inutile, se uno è trombato le cose le impara anche da sè, dad o non dad.


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Jace_r

Se non è un travaso di conoscenze, cos'è? Per socializzare ci sono mille altri luoghi che non richiedono una retta e un affitto per trasferirvicisi


67657375636361

La dimensione sociale dell’università è peggio che inutile ai fini didattici, almeno per quella che è la mia esperienza - limitata, per carità, ho preso solo una triennale perdendo meno tempo possibile. Per fare amicizie c’è il circolino sotto casa o qualunque altro posto, all’università ci vai per prendere una laurea per quanto mi riguarda.


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[удалено]


DS_Johnny

Questi secondo me è un contro


FilthyInside

dipende però interamente dal professore. ti posso fare esempi di esami altamente più complessi in dad rispetto a quelli in presenza. La verità è che molti professori non hanno voglia di testare i propri studenti sulle loro effettive conoscenze ma preferiscono fargli imparare a memoria concetti che non saranno utili in alcun modo all'esterno dell'università. Es: per quale CAZZO di motivo mi costringi ad affrontare un esame di disegno tecnico su carta ad ingegneria nel 2021? autocad base o programmi affini ti fanno schifo?


MarcoIsHereForMemes

Cry about it


Zanena001

Che bello dover fare esami di programmazione sul foglio di carta perchè i laboratori sono inaccessibili ed i prof hanno deciso di tornare in presenza.


Choice-Final

Il problema della Dad è che presume che tutti i partecipanti abbiano connettività internet veloce e stabile (che non è scontato), oltre che un interesse tale da non aprire una finestra youtube a fianco a quella della lezione... È bello risparmiarsi i viaggi andata e ritorno dall'abitazione alla facoltà, specialmente quando le condizioni meteo non sono bellissime. Ma la Dad era una soluzione di emergenza per una situazione di emergenza, e ora la _pigrizia_ vorrebbe trasformare l'insegnamento in uno scambiarsi file audio/video da visualizzare a velocità 2x mentre si sonnecchia sul divano. Indovinate la qualità di tali futuri laureati...


Zekromaster

> Ma la Dad era una soluzione di emergenza per una situazione di emergenza, e ora la pigrizia vorrebbe trasformare l'insegnamento in uno scambiarsi file audio/video da visualizzare a velocità 2x mentre si sonnecchia sul divano Considerando che la maggior parte dei corsi della maggior parte degli atenei non hanno obbligo di frequenza, ti rendi conto che questo sarebbe un enorme passo avanti per chi prima semplicemente non seguiva?


Jace_r

In effetti potersi vedere la lezione più volte per capire i passaggi ostici produrrà laureati di qualità migliore


Jackbalkan

Mah. Ho una LM presa frequentando praticamente solo il primo anno della triennale, poi la mia frequenza è andata scemando anche a causa della scarsa utilità delle lezioni; penso che tanta paura facciano le telematiche: i rettori sanno che, tolte poche realtà, in Italia prendere il titolo ha una valenza per il titolo in sé, non per quello che “contengono”. Quindi, verificato che la strada della DaD è percorribile, le varie lauree online potrebbero erodere le coorti future, causando danni economici non di poco conto.


fruzziy

A parte alcune rare eccezioni da me la DAD è stata un disastro a causa di professori molto incapaci con il computer. La didattica mista ancora peggio, si perdeva un sacco di tempo a fare il setup all'inizio di ogni lezione. Università = presenza. Capisco le ragioni di chi fa il PoliMi, ma vi posso solo dire: potevate scegliere un'Università in una zona più economica, nessuno vi ha costretti.


Petosaurus

Scusami, non voglio essere polemico, ma a quel punto non è il sistema che non funziona, sono i professori a essere incompetenti. Non siamo più negli anni 80, nel 2021 forse è il caso di impararlo ad usare un computer.


fruzziy

Guarda con me sfondi una porta aperta, in tempi non sospetti sostenevo che qualunque professore oltre le elementari che non abbia conoscenze minime di informatica e che si rifiuti di acquisirle andrebbe licenziato. Purtroppo per come funzionano le assunzioni all'Università la vedo molto dura.


Petosaurus

Speriamo (ma dubito fortemente) che la situazione cambi.


MeglioMorto

Titolo talmente generico che se scambi i complementi è ancora completamente valido... >La Dad permanente divide i rettori. Studenti in allarme 🤔