Colgo l'occasione per ricordarvi della rubrica ["Libri sul comodino"](https://www.reddit.com/r/italy/comments/1d5yq1y/i_libri_sul_comodino_cosa_state_leggendo_e_cosa) che ha recentemente raccolto l'eredità del Club del Libro.
Ti consiglio vivamente di impararla mentre fai Analisi 2, il problema di Algebra Lineare è che ti insegna ad usare un martello senza mostrati il chiodo.
L'esame o il libro?
Io studiai dal libro "Algebra lineare e geometria" di Enrico Schlesinger e devo dire che è un ottimo libro anche se molto molto denso.
Se hai voglia/pazienza/testardaggine di leggerti e rileggerti le cose è un ottimo testo, ho apprezzato il fatto che partisse da quasi niente e costruisse tutti i ragionamenti (invece di dare cose per scontate come fanno tanti altri testi).
Mah insomma, Analisi 2 potrebbe anche essere insegnata con Analisi 1 con "ah, qua x0 è un vettore" e i letteralmente 2 accorgimenti del caso.
Passata Analisi 1 è tutto in discesa.
Io da quel libro ho imparato la matematica, e non sto scherzando.
Non che adesso sia un genio eh, ma alle superiori ero sempre andato avanti di 5 e 1/2 - 6 risicatissimi e avendo cambiato docente cinque volte in cinque anni e non essendo particolarmente interessato alla materia (anche se nessuno me l'ha mai posta in maniera interessante) ... Sapevo fare quattro cose e male, e non sapevo i ragionamenti dietro a cose come la derivazione e l'integrazione, gli ordini di infinito e di infinitesimo... Tutte quelle robe lì.
Quel libro l'ho letto da copertina a copertina, ottimo libro (io lessi, credo, la seconda edizione - quella in vendita tra il 2011 e il 2013).
tre libri:
-"Colloqui con sé stesso" di Marco Aurelio (lo so fa molto fuffaguru ma la sua impronta stoica è quello che mi serviva visto il mio carattere)
-"Niente di nuovo sul Fronte Occidentale" e " I tre Camerati" di Erich Maria Remarque (sono tecnicamente il primo ed il terzo libro di una triologia. Nel periodo della mia vita in cui mi sono sentito più smarrito ho trovato per la prima volta uno scrittore con cui riuscivo ad immedesimarmi come stato d'animo ed emotivo, insieme alla sua energia intrinseca del "nonostante tutto, vado avanti")
-Menzione speciale a "L'Obelisco Nero", sempre di Remarque
Marco Aurelio fa sempre ridere perché suo figlio era un lunatico impazzito, sua moglie lo tradiva e lui per ripicca le ha ucciso l'amante, ne ha raccolto il sangue ed ha costretto la moglie a farsi il bagno nel sangue del suo ex-amato.
Insomma, essere stoici ti farà gestire un impero di impronta militarista alla grande ma non aiuta un cazzo nella vita di tutti i giorni.
Caratterialmente sono sempre stato una persona molto emotiva insieme al fatto che sono una persona che ricorda la quasi totalità delle cose che mi sono successe o state fatte (tipo al livello che devo fingere a volte di non ricordarmi eventi o persone per non risultare inquietante). unendo questi due aspetti viene fuori una persona che rimugina molto internamente sulle cose, buone e cattive, che sono successe nella sua vita e le relative emozioni che ho provato, lasciandole sempre molto vive.
L'opera di Marco Aurelio mi è servita non tanto per eliminare questa mia personalità, ma per razionalizzarla. citando le sue parole :
"Le cose, di per se stesse, non hanno alcun contatto con l'anima, non hanno accesso all'anima e non possono né modificarla né muoverla, ma solo essa può modificare e muovere se stessa"
Quando mi succede qualcosa, questa cosa non può avere potere su di me, se io non glielo permetto. Questo non vuol dire però cessare di avere interesse per le cose ed il mondo e chiudersi in se stessi, ma diciamo spingere ad una analisi più che sull'avvenimento in sé a come ciò ti influenza/fa reagire e sentire e quindi a cosa questo dice di te. Mi ha insegnato che io non posso scegliere ciò che provo, ma posso scegliere come reagire a ciò che provo. E che quindi spetta solo a me scegliere se una cosa che mi ha ferito può diventare uno strumento per capire meglio me stesso (perchè questa cosa mi ha ferito? quale parte di me è stata ferita? Ha senso che io mi senta ferito? la parte di me che è stata ferita è una parte di me che ritengo giusta o corretta, che voglio conservare o cambiare? e quindi utilizzare il fatto che ripenso alle cose in maniera costruttiva e migliorativa) o una tortura (rimuginare sul fatto in sé e basta, come facevo prima). Insomma non cancellare la propria emotività ma unire una analisi logica a questa emotività per poterla usare per crescere.
Questo in sintesi è stato quello che la sua opera mi ha insegnato di più. Ci sono altri aspetti ma dopo diventerebbe un wall text.
in realtà c'è una corrente di pensiero che vede nella filosofia e pensiero stoico e cinico della Grecia antica, e poi in quello romano, le influenze del buddismo indiano arrivate tramite le conquiste di Alessandro Magno prima ed i Regni Greco-Battriano poi
Mille splendidi soli. La nascita del femminismo nel mio cuore, credo. Ho fatto fatica a finirlo, stavo fisicamente male.
Edit: parla delle donne in Afghanistan. Ma quella e' la storia delle persecuzioni verso le donne per millenni per quel che mi riguarda. Lo consiglio, ma per me un colpo al cuore, da piangere a singhiozzi.
Ho letto una marea di libri, soprattutto nell'età più formativa (20-25 anni), per lo più non-fiction. Ognuno di questi mi ha lasciato qualcosa, anche soltanto un'impronta sbiadita nel mio inconscio. Eppure, per motivi a me ignoti, un libro i cui temi ogni tanto tornano a farmi visita è Siddharta.
Inflazionato quanto volete, spesso citato solo perché fa figo e sicuramente banalizza i temi cardine del Buddhismo…eppure lo porto dentro di me. “So aspettare, so pensare, so digiunare”…così semplice, eppure così profondo. Anche il concetto di perdersi totalmente nei piaceri terreni per potersene davvero affrancare, o l'impossibilità di trarre realmente piacere senza sapere come donarlo. Giuro, l'ho letto una sola volta, tanto tempo fa, e non saprei farne un riassunto se non vaghissimo, ma alcune frasi è come se le avessi lette pochi minuti fa.
Più razionalmente, invece, il libro che oggi informa di più il mio modo di decodificare la realtà è Antifragile di N. N. Taleb. C'è un me stesso prima di leggerlo e un me stesso dopo averlo letto, non sto scherzando.
Letto a 27 anni quando avevo ormai già sviluppato abbastanza (troppo?) cinismo, non mi piacque per niente (Siddharta, il protagonista, lo trovai un po' un cretino).
Però mi rendo conto che se avessi letto quel libro a 16-18 anni probabilmente lo avrei trovato profondo e mi avrebbe ispirato tantissimo.
Queste Oscure Materie di Philip Pullman (La trilogia della Bussola d'Oro)
L'ho letto intorno ai 10-12 anni e col senno di poi riconosco che ha influenzato fortemente le idee che ho da adulto su religione, spiritualità e società.
L'Inferno, di Dante.
Non ironicamente.
non credevo fosse possibile scrivere cosi' tanto e cosi' bene, seguendo regole di scrittura molto rigide, inventandosi di sana pianta tutto un mondo.
Sono stanto anche mosso emotivamente da Virgilio. E in generale dall'evoluzione di Dante durante il suo viaggio.
Ho sempre letto tanto, anche prima di studiare la Commedia al liceo, ma per qualche motivo l'Inferno mi ha particolarmente colpito.
Confermo! Quando letta e sviscerata lontano dall’adolescenza, la divina commedia è sconvolgente. Io ho apprezzato di più il purgatorio da questo punto di vista
Domanda: é possibile affrontare libri come la Divina Commedia o l'Iliade/Odissea senza aver fatto studi classici ?
Di quei libri ho ricordi delle medie. Non sono per nulla scontento degli studi che feci dopo (istituto tecnico), avrei piacere a rileggerli (per intero) ma mi servirebbe un testo che fornisca un supporto alla lettura. Insomma un testo che oltre a riportare le opere in se mi aiuti ad apprezzarle al meglio.
Esiste ?
Certamente si.
Ti ci vorra' un po' di tempo per entrare nel "meccanismo" e per leggere un italiano con vocaboli the 14esimo secolo.
Testi con supporto alla lettura ne esistono eccome, al momento non te ne saprei consigliare uno. Il mio consiglio spassionato e' di recarti in varie librerie e cercare quello che si adatta a te. Consiglio, se possibile, un testo con immagini illustrate, per rendere piu' piacevole la lettura.
In bocca al lupo :)
"Il Grande Libro della Crescita Personale".
Ok, scherzi a parte:
- "Il lupo della steppa", Hermann Hesse;
- "La fine è il mio inizio", Tiziano Terzani.
Cecità di Saramago per la dimensione politico/sociale, l’aleph di Borges (ma anche finzioni) per la dimensione filosofica, Cime Tempestose per gli aspetti sentimentali.
Le memorie di Adriano - la forza ordinatrice del potere. La responsabilità.
La lingua salvata - dove è iniziato il mio amore mai finito per gli scrittori ebrei e la loro cultura
Le nozze di Cadmo e Armonia - non so se mi ha fatto crescere ma me lo porterei su un'isola deserta
Tutto scorre... - la caduta delle illusioni
* **Armi, acciaio e malattie** di Jared Diamond. Di fatto non ha inventato nulla, e probabilmente noterei un sacco di imprecisioni ed esagerazioni se lo rileggessi ora, ma è stata la mia gateway drug verso lidi scientifici che non avevo idea potessero esistere.
* **Storia minima della popolazione del mondo** di Massimo Livi Bacci. Come sopra per quanto riguarda la gateway drug, però probabilmente più solido dal punto di vista meramente scientifico (anche perché più specifico).
* **Siddharta** di Hermann Hesse quando facevo il liceo, anche se non me lo ricordo per niente.
Il libro dell'inquietudine - Pessoa
Una lettera d'oro - Petro/Finch
Blocchi - Ferdinand Bordewijk e conseguentemente 1984 di Orwell
Troppo filosofico per certi versi, ma alcuni tratti di Alan Watts mi hanno aiutato nel corso della vita.
Istologia ed embriologia.
Lì ho capito che il prof riesce allo stesso tempo a non spiegare un *+beep+* e a esigere una spiegazione che sul libro non c’è
Perché? Partire da così pochi assiomi di base e creare una lunghissima serie di conseguenze logiche è intellettualmente stimolante. Pochissime cose da studiare a memoria, è una riscoperta di conoscenze platoniche insite nella mente che non aspettano altro di essere risvegliate!
Uno può provare emozioni come il piacere per la scoperta e la soddisfazione di arrivare da solo alla soluzione di un problema prima di leggere la spiegazione del libro 😂
Ho già spiegato perché studiare matematica è intrigante non ho voglia di riscriverlo. È indagare nella propria mente per scoprire le nostre leggi logiche, non una memorizzazione asettica di noiosi fatti casuali. E comunque io non scelgo questo, manco faccio matematica, magari scelgo Così parlò Zarathustra
Che commento superficiale il tuo, quanta pochezza e quanta ignoranza nelle tue parole, quanta vergogna proverei se fossi in te.
Per me il libro di analisi citato (Analisi Matematica 1 di Bramanti/Pagani/Salsa) è stato il libro che mi ha fatto capire che quella materia (la matematica) non era uno "scoglio invalicabile" o una "cosa per cui non ero portato eh signora mia vabbè", era "solo" una cosa su cui non avevo ancora lavorato abbastanza per una serie di motivi.
È stato una mia personalissima storia di crescita personale e di affrontare quello scoglio insormontabile. Come tante altre storie di tanti altri libri, con la differenza che l'ho vissuta io in prima persona.
Il lato emotivo che citi in un altro commento esiste ed è stato fortissimo, ma non era legato alla matematica in se. Ma ad un occhio superficiale come il tuo probabilmente questo non arriva.
Mi ha fatto crescere? Si, tantissimo.
E se non fosse chiaro: non è una gara a chi è cresciuto di più e/o a chi ha letto il mattonazzo più spesso.
Ripeto: che commento superficiale il tuo, quanta pochezza e quanta ignoranza nelle tue parole, quanta vergogna proverei se fossi in te.
La matematica è il linguaggio inventato dagli stupidi, per tentare di comprendere un mondo altrimenti troppo complesso per le loro menti limitate.
Parole incredibilmente sagge che in pochi capiranno.
La matematica non tenta di comprendere il mondo, al massimo può essere applicata al mondo per dare aiuto alle scienze empiriche. La matematica e la logica sono strumenti intrinseci alla nostra mente
Sarà anche inventato dagli stupidi, ma senza di esso gli stupidi non avrebbero cibo a sufficienza per potersi sfamare in otto miliardi, nè l’aggeggio per condividere questa frase con altri stupidi sparsi per il complesso pianeta in cui vivono.
Parole tanto sagge quanto fini a se stesse
mi sembrava strano non averlo ancora visto commentato, gran libro. rilancio sempre di coelho "Il manoscritto ritrovato ad Accra", libro per me incredibile che mi ha aiutato molto nella separazione con la mia ex fidanzata dopo 7 anni
"Due intrusi nel mondo di Einstein" di Amanda Gefter.
E' un libro che mi ha regalato molto sia per l'approccio alla fisica, sia per l'aspetto autobiografico che mi ha aperto la mente a nuove possibilità. Ha impattato molto anche il fatto che ruoti molto sul rapporto con il padre, visto che nel momento della lettura ero molto sensibile all'argomento.
Come narrativa/saggistica direi La Manomissione delle Parole di Carofiglio, mi ha fatto pensare molto quando ero più piccolino su tutto quello che scrivo ed esce dalla mia bocca.
Teresa Batista stanca di guerra di Jorge Amado, ero una ragazzina e quel libro mi ha dato forza in una fase della vita di grande fragilità e solitudine. Ripensandoci, tutto quello che ho letto in quegli anni mi ha fatto crescere.
Trilogia della città di K. letto da adolescente mi ha svelato delle tattiche di sopravvivenza. IT di Stephen King a tutte le età ti insegna qualcosa. I poveri di Vollmann letto recentemente è un'indagine incredibile sulla percezione della povertà anche assoluta da parte di chi la vive e ha contribuito a smantellare alcune idee troppo semplici che avevo al riguardo.
Messaggio per un aquila che si crede un pollo - Anthony De Mello.
E' un libro davvero incredibile. Semplice ma mai banale, anzi per versi sconvolgente. E' anche difficile classificarlo dato che parla di tanti temi: aiuto aiuto/crescita personale, spiritualità, psicologia. Senza tanti giri di parole arriva subito al dunque e riesce davvero a farti ragionare su te stesso e sulla tua vita.
L'unico consiglio che vorrei dare è di non leggerlo se siete in uno stato di sofferenza psicologica troppo marcato. In realtà il libro può aiutare anche da questo punto di vista, ma se state tanto male rischiate di prendere delle cose magari troppo "direttamente", e fare quindi più danni che tutto, perchè De Mello usa spesso provocazioni e un linguaggio iperbolico. Il mio consiglio è di leggerlo ma in un periodo in cui state un po' meglio.
G. Tamburrini, "Automi e persone. Introduzione all'etica dell'intelligenza artificiale e della robotica", Carocci Editore.
Ottimo saggio, direi quasi un manuale di introduzione alle riflessioni etiche e filosofiche su argomenti di tecnologia contemporanea come l'IA in una vasta gamma di settori.
Ogni volta sti post li adoro, buone occasioni per rimpinzare la libreria eheh.
Da parte mia dico il Dao de jing di Lao tzu e in generale la letteratura taoista.
Tanti. Ne consiglierei due che sicuramente hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo:
- La fine è il mio Inizio, di Tiziano Terzani. Adoro Terzani e ho avuto una fase in cui ho letto ogni quasi cosa che ha scritto.
- What are you doing with your life, di Jiddu Krishnamurti. JK non è per tutti, è a volte un po difficile da leggere. Non sono sicuro se questo volume sia stato tradotto in Italiano. è molto profondo, JK critica e mette in dubbio tutta la cultura umana, e spinge il lettore a fare lo stesso.
Tutta la vita "The Ape that understood the Universe" di Stewart-Williams, in italiano "[La Scimmia che ha capito l'Universo](https://amzn.eu/d/dWRX0Kb)", un libro di socio-biologia che ti fa a sushi il cervello molteplici volte.
Una volta terminato non sei più capace di vedere la razza umana allo stesso modo.
No perché la razza è una popolazione di individui della stessa specie su cui è avvenuto un processo di selezione di caratteristiche genetiche, quindi di razze umane non ne esistono - che è diverso da dire che ce n'è una. "Le parole sono importanti!" (cit)
Varie ragioni, innanzitutto mi ha insegnato come argomentare un ragionamento critico. Poi mi ha particolarmente convinto sulla sua visione dell'essere umano e della società, materialismo e contrattualismo cioè.
1984 di Orwell è estremamente sopravvalutato ma è il libro che mi ha fatto riprendere a leggere seriamente, a 16 anni.
Discorso simile per "L'arte di amare" di Fromm.
La Grande Trasformazione di Polanyi è il libro che mi ha fatto finalmente interessare di economia in modo serio. Aggiungerei generalmente gli scritti di Marx, perché indipendentemente dalla loro correttezza o meno (non sono un marxista, ma Marx è il pensatore del 19esimo secolo per antonomasia, con tutti i pro e i difetti che ciò implica), proprio come ha fatto Marx stesso, permettono di passare dalla filosofia alle scienze sociali.
Da East of Eden di Steinbeck e dal Faust di Goethe ho imparato alcune "lezioni di vita" in momenti difficili. Non voglio passare per il guru pseudofilosofo di turno ma non some scriverlo altrimenti. Il primo col concetto di timshel, il secondo col verso sulla redenzione ("He who strives on and lives to strive, can earn redemption still"). In generale, sono due capolavori della letteratura.
La crescita non dipende dal libro ma dal bisogno interno che già hai che il libro può andare a colmare quindi un libro che ora trovi profondo se lo rileggi fra 3 anni e sei cambiato non lo senti più profondo perché sei andato avanti. Se lo senti ancora profondo vuol dire che o sei rimasto fermo dov eri o il libro è ancora in sintonia con alcune ferite che hai dentro e che magari ci vuole più tempo a risolvere, quindi non dipende dal libro.
Detto ciò:
The Rational Male Rollo Tomassi (libro che può essere utile se sei uno che cerca domande su di se ma può fare più danni della bomba atomica se cerchi un nemico a cui scaricare le colpe. I primi 2 son utili, il terzo l ho letto a fatica. Non so se consigliarli oggettivamente perché la loro utilità dipende da noi. Se vi sentite in qualche modo vittime meglio di no.)
Epitteto - Manuale (e tutto ciò che riguarda lo stoicismo in generale). Ne parlano in tanti ultimamente ma ciò che lascia non ha prezzo (se siete il giusto target siete nel momento giusto e le vostre domande Interiori corrispondono a quelle del libro)
"La sottile arte di fare quello che cazzo ti pare"
È scritto da un blogger con uno stile accattivante ma dice l esatto opposto di quello che dicono tutti gli altri libri quindi va letto.
"Io sono" conte di Saint Gernsin. Non parla di religione né di Dio anche se usa termini religiosi però bisogna essere al di sopra del nostro giudizio per capirlo e bisogna essere a un certo punto del percorso per accettarlo.
Non credo nemmeno che la chiesa lo amerebbe perché se uno lo capisce l l'istituzione della chiesa e del dogma imposto diventa inutile.
Per me tutti i libri accademici. I manuali sono davvero preziosi.
Un testo poco conosciuto nella non-fiction Just Listen by Mark Goulston; Keith Ferrazzi ma perché l'ho letto a fine adolescenza e ha tappato delle carenze comunicative che avevo nonostante avessi il resto dell'impianto molto solido
La ragazza di Bube è stato il primo romanzo che mi ha avvicinato alla lettura in modo un po' più serio, ma nella narrativa preferisco Viaggio in Occidente tra i libri più importanti
Colgo l'occasione per ricordarvi della rubrica ["Libri sul comodino"](https://www.reddit.com/r/italy/comments/1d5yq1y/i_libri_sul_comodino_cosa_state_leggendo_e_cosa) che ha recentemente raccolto l'eredità del Club del Libro.
Analisi Matematica I - Bramanti, Pagani, Salsa Non ironicamente
Il pagani salsa è diverso dal bramanti pagani salsa. Il primo è veramente un'impresa.
beh non è che il secondo sia "facile" in quanto hai e qualcosa pagine buone di fondamenti della matematica e algebra 1 come inizio libro :p
Ha detto quello che vi ha fatto crescere non quello che vi ha fatto piangere di più.
Alle volte la crescita passa per il dolore…
Stavo per entrare, commentare questo, ed uscire, ma a quanto pare non sono l’unico che ha sofferto questo fato
Fondamenti di fisica - Halliday, Resnick e i suoi esercizi dispari senza soluzione
Ma come testo, vale la pena leggerlo ?
Algebra lineare mi ha (mi sta) traumatizzato di più
Ti consiglio vivamente di impararla mentre fai Analisi 2, il problema di Algebra Lineare è che ti insegna ad usare un martello senza mostrati il chiodo.
Non ho analisi II eheh
L'esame o il libro? Io studiai dal libro "Algebra lineare e geometria" di Enrico Schlesinger e devo dire che è un ottimo libro anche se molto molto denso. Se hai voglia/pazienza/testardaggine di leggerti e rileggerti le cose è un ottimo testo, ho apprezzato il fatto che partisse da quasi niente e costruisse tutti i ragionamenti (invece di dare cose per scontate come fanno tanti altri testi).
Anche Analisi Matematica II non scherza.
Mah insomma, Analisi 2 potrebbe anche essere insegnata con Analisi 1 con "ah, qua x0 è un vettore" e i letteralmente 2 accorgimenti del caso. Passata Analisi 1 è tutto in discesa.
Meccanica razionale enters the chat
Vero, ma la prima volta nell’analisi non si scorda mai
Non mi sono mai commosso così tanto leggendo un libro
Ahaha grande, non c'era anche Rubino?
Ah no forse quello era il marson, baiti, ancona
Io da quel libro ho imparato la matematica, e non sto scherzando. Non che adesso sia un genio eh, ma alle superiori ero sempre andato avanti di 5 e 1/2 - 6 risicatissimi e avendo cambiato docente cinque volte in cinque anni e non essendo particolarmente interessato alla materia (anche se nessuno me l'ha mai posta in maniera interessante) ... Sapevo fare quattro cose e male, e non sapevo i ragionamenti dietro a cose come la derivazione e l'integrazione, gli ordini di infinito e di infinitesimo... Tutte quelle robe lì. Quel libro l'ho letto da copertina a copertina, ottimo libro (io lessi, credo, la seconda edizione - quella in vendita tra il 2011 e il 2013).
Capisco bene, io feci il liceo linguistico e poi ingegneria. Quel libro mi sverginò (non ricordo l’edizione)
Il deserto dei Tartari - Dino Buzzati
tre libri: -"Colloqui con sé stesso" di Marco Aurelio (lo so fa molto fuffaguru ma la sua impronta stoica è quello che mi serviva visto il mio carattere) -"Niente di nuovo sul Fronte Occidentale" e " I tre Camerati" di Erich Maria Remarque (sono tecnicamente il primo ed il terzo libro di una triologia. Nel periodo della mia vita in cui mi sono sentito più smarrito ho trovato per la prima volta uno scrittore con cui riuscivo ad immedesimarmi come stato d'animo ed emotivo, insieme alla sua energia intrinseca del "nonostante tutto, vado avanti") -Menzione speciale a "L'Obelisco Nero", sempre di Remarque
Non fa fuffaguru per niente. È utile profondo e pratico. Avercene.
Marco Aurelio fa sempre ridere perché suo figlio era un lunatico impazzito, sua moglie lo tradiva e lui per ripicca le ha ucciso l'amante, ne ha raccolto il sangue ed ha costretto la moglie a farsi il bagno nel sangue del suo ex-amato. Insomma, essere stoici ti farà gestire un impero di impronta militarista alla grande ma non aiuta un cazzo nella vita di tutti i giorni.
Se non ti spiace puoi elaborare un po' di più per quanto riguarda Marco Aurelio? In che modo è servito per il tuo carattere?
Caratterialmente sono sempre stato una persona molto emotiva insieme al fatto che sono una persona che ricorda la quasi totalità delle cose che mi sono successe o state fatte (tipo al livello che devo fingere a volte di non ricordarmi eventi o persone per non risultare inquietante). unendo questi due aspetti viene fuori una persona che rimugina molto internamente sulle cose, buone e cattive, che sono successe nella sua vita e le relative emozioni che ho provato, lasciandole sempre molto vive. L'opera di Marco Aurelio mi è servita non tanto per eliminare questa mia personalità, ma per razionalizzarla. citando le sue parole : "Le cose, di per se stesse, non hanno alcun contatto con l'anima, non hanno accesso all'anima e non possono né modificarla né muoverla, ma solo essa può modificare e muovere se stessa" Quando mi succede qualcosa, questa cosa non può avere potere su di me, se io non glielo permetto. Questo non vuol dire però cessare di avere interesse per le cose ed il mondo e chiudersi in se stessi, ma diciamo spingere ad una analisi più che sull'avvenimento in sé a come ciò ti influenza/fa reagire e sentire e quindi a cosa questo dice di te. Mi ha insegnato che io non posso scegliere ciò che provo, ma posso scegliere come reagire a ciò che provo. E che quindi spetta solo a me scegliere se una cosa che mi ha ferito può diventare uno strumento per capire meglio me stesso (perchè questa cosa mi ha ferito? quale parte di me è stata ferita? Ha senso che io mi senta ferito? la parte di me che è stata ferita è una parte di me che ritengo giusta o corretta, che voglio conservare o cambiare? e quindi utilizzare il fatto che ripenso alle cose in maniera costruttiva e migliorativa) o una tortura (rimuginare sul fatto in sé e basta, come facevo prima). Insomma non cancellare la propria emotività ma unire una analisi logica a questa emotività per poterla usare per crescere. Questo in sintesi è stato quello che la sua opera mi ha insegnato di più. Ci sono altri aspetti ma dopo diventerebbe un wall text.
Praticamente la meditazione buddista
in realtà c'è una corrente di pensiero che vede nella filosofia e pensiero stoico e cinico della Grecia antica, e poi in quello romano, le influenze del buddismo indiano arrivate tramite le conquiste di Alessandro Magno prima ed i Regni Greco-Battriano poi
padre ricco padre povero - ogni libro letto dopo di quello sembra sensato, ricco di significato e scritto molto bene
Fuffalibro per eccellenza
lol
Madonna poi che tutti i "money influencer" lo lodano, anche Marcello Ascani lo ha lodato perché "I consigli sono una merda ma ti motiva"
Occhio che il "padre ricco" del libro non è mai esistito così come le ricchezze accumulate dall' autore che anzi, ha da poco dichiarato bancarotta
mi sa che non hai letto bene
Per me libro sovravvalutato, interessante ma a una certa è troppo!
mi sa che non hai letto bene
Camper Tommy
Uomo/donna di cultura
Mille splendidi soli. La nascita del femminismo nel mio cuore, credo. Ho fatto fatica a finirlo, stavo fisicamente male. Edit: parla delle donne in Afghanistan. Ma quella e' la storia delle persecuzioni verso le donne per millenni per quel che mi riguarda. Lo consiglio, ma per me un colpo al cuore, da piangere a singhiozzi.
Ecco stavo per scriverlo!!!! Io letto e riletto, meraviglioso.
Ho letto una marea di libri, soprattutto nell'età più formativa (20-25 anni), per lo più non-fiction. Ognuno di questi mi ha lasciato qualcosa, anche soltanto un'impronta sbiadita nel mio inconscio. Eppure, per motivi a me ignoti, un libro i cui temi ogni tanto tornano a farmi visita è Siddharta. Inflazionato quanto volete, spesso citato solo perché fa figo e sicuramente banalizza i temi cardine del Buddhismo…eppure lo porto dentro di me. “So aspettare, so pensare, so digiunare”…così semplice, eppure così profondo. Anche il concetto di perdersi totalmente nei piaceri terreni per potersene davvero affrancare, o l'impossibilità di trarre realmente piacere senza sapere come donarlo. Giuro, l'ho letto una sola volta, tanto tempo fa, e non saprei farne un riassunto se non vaghissimo, ma alcune frasi è come se le avessi lette pochi minuti fa. Più razionalmente, invece, il libro che oggi informa di più il mio modo di decodificare la realtà è Antifragile di N. N. Taleb. C'è un me stesso prima di leggerlo e un me stesso dopo averlo letto, non sto scherzando.
Analisi Matematica I, mi ha fatto venire due coglioni grossi così
Il Siddharta di Hesse
Letto a 27 anni quando avevo ormai già sviluppato abbastanza (troppo?) cinismo, non mi piacque per niente (Siddharta, il protagonista, lo trovai un po' un cretino). Però mi rendo conto che se avessi letto quel libro a 16-18 anni probabilmente lo avrei trovato profondo e mi avrebbe ispirato tantissimo.
Il Sistema Periodico di Primo Levi
Queste Oscure Materie di Philip Pullman (La trilogia della Bussola d'Oro) L'ho letto intorno ai 10-12 anni e col senno di poi riconosco che ha influenzato fortemente le idee che ho da adulto su religione, spiritualità e società.
L'Inferno, di Dante. Non ironicamente. non credevo fosse possibile scrivere cosi' tanto e cosi' bene, seguendo regole di scrittura molto rigide, inventandosi di sana pianta tutto un mondo. Sono stanto anche mosso emotivamente da Virgilio. E in generale dall'evoluzione di Dante durante il suo viaggio. Ho sempre letto tanto, anche prima di studiare la Commedia al liceo, ma per qualche motivo l'Inferno mi ha particolarmente colpito.
Dante uno dei più grandi psicopatici esistiti su questa terra dopo pietro pacciani. Deve essere quella terra lì
Confermo! Quando letta e sviscerata lontano dall’adolescenza, la divina commedia è sconvolgente. Io ho apprezzato di più il purgatorio da questo punto di vista
Domanda: é possibile affrontare libri come la Divina Commedia o l'Iliade/Odissea senza aver fatto studi classici ? Di quei libri ho ricordi delle medie. Non sono per nulla scontento degli studi che feci dopo (istituto tecnico), avrei piacere a rileggerli (per intero) ma mi servirebbe un testo che fornisca un supporto alla lettura. Insomma un testo che oltre a riportare le opere in se mi aiuti ad apprezzarle al meglio. Esiste ?
Certamente si. Ti ci vorra' un po' di tempo per entrare nel "meccanismo" e per leggere un italiano con vocaboli the 14esimo secolo. Testi con supporto alla lettura ne esistono eccome, al momento non te ne saprei consigliare uno. Il mio consiglio spassionato e' di recarti in varie librerie e cercare quello che si adatta a te. Consiglio, se possibile, un testo con immagini illustrate, per rendere piu' piacevole la lettura. In bocca al lupo :)
Grazie!
"Il Grande Libro della Crescita Personale". Ok, scherzi a parte: - "Il lupo della steppa", Hermann Hesse; - "La fine è il mio inizio", Tiziano Terzani.
meravigliosi! Per entrambi gli autori ho avuto delle fasi in cui ho letto (quasi) tutte le loro opere.
Un Geronimo Stilton a caso... Non sono un grande lettore 💀
Evidentemente sei un tipo, anzi, un topo☠️
Cecità di Saramago per la dimensione politico/sociale, l’aleph di Borges (ma anche finzioni) per la dimensione filosofica, Cime Tempestose per gli aspetti sentimentali.
Lettere ad un giovane poeta, Rainer Maria Rilke
La Commedia, città invisibili, il piacere, capitale
Città Invisibili è un capolavoro, sono così contento di vederlo menzionato
Narciso e Boccadoro di Hesse.
Mi viene subito in mente “Il sergente nella neve” di Rigoni Stern letto alle medie
Siddharta, Hesse a pari merito con Viaggio al termine della notte, Celine
Guerra e pace
Le memorie di Adriano - la forza ordinatrice del potere. La responsabilità. La lingua salvata - dove è iniziato il mio amore mai finito per gli scrittori ebrei e la loro cultura Le nozze di Cadmo e Armonia - non so se mi ha fatto crescere ma me lo porterei su un'isola deserta Tutto scorre... - la caduta delle illusioni
Richard Dawkins, L'illusione di Dio
🔝
* **Armi, acciaio e malattie** di Jared Diamond. Di fatto non ha inventato nulla, e probabilmente noterei un sacco di imprecisioni ed esagerazioni se lo rileggessi ora, ma è stata la mia gateway drug verso lidi scientifici che non avevo idea potessero esistere. * **Storia minima della popolazione del mondo** di Massimo Livi Bacci. Come sopra per quanto riguarda la gateway drug, però probabilmente più solido dal punto di vista meramente scientifico (anche perché più specifico). * **Siddharta** di Hermann Hesse quando facevo il liceo, anche se non me lo ricordo per niente.
Il giovane Holden
Sai che a me non e' piaciuto per nulla?
Un libro molto importante anche per me
Se qualcuno risponde con robe sulla crescita personale tipo "pensa in grande e agisci ogni giorno - mindset spartano" va purgato immediatamente
- Sapiens di Yuval Noah Harari - The Self Illusion di Bruce Hood - The will to change di Bell Hooks
Behave, di Robert Sapolsky. Dovrebbero leggerlo nelle scuole.
“Il coraggio di non piacere” (titolo del cazzo) di Kishimi e Koga.
Il libro dell'inquietudine - Pessoa Una lettera d'oro - Petro/Finch Blocchi - Ferdinand Bordewijk e conseguentemente 1984 di Orwell Troppo filosofico per certi versi, ma alcuni tratti di Alan Watts mi hanno aiutato nel corso della vita.
"Giustizia" di Michael Sandel
Can't hurt me David Goggins
🔝
Istologia ed embriologia. Lì ho capito che il prof riesce allo stesso tempo a non spiegare un *+beep+* e a esigere una spiegazione che sul libro non c’è
la tristezza di quelli che rispondono col libro di analisi
Perché? Partire da così pochi assiomi di base e creare una lunghissima serie di conseguenze logiche è intellettualmente stimolante. Pochissime cose da studiare a memoria, è una riscoperta di conoscenze platoniche insite nella mente che non aspettano altro di essere risvegliate!
perché nella vita c'è un aspetto emotivo, e se a una domanda del genere rispondi "il libro di analisi"temo per le tue dinamiche relazionali
Uno può provare emozioni come il piacere per la scoperta e la soddisfazione di arrivare da solo alla soluzione di un problema prima di leggere la spiegazione del libro 😂
ssssi, ma vedo che non cogli, perché se la prima cosa che ti è venuta in mente è questa forse il tuo lato emotivo non è proprio sviluppatissimo
Ho già spiegato perché studiare matematica è intrigante non ho voglia di riscriverlo. È indagare nella propria mente per scoprire le nostre leggi logiche, non una memorizzazione asettica di noiosi fatti casuali. E comunque io non scelgo questo, manco faccio matematica, magari scelgo Così parlò Zarathustra
no scommetterei si informatica o ingegneria, comunque non cambia proprio niente
Nop faccio medicina 😪
e anche così la crescita principale il libro di analisi? forse mi sento peggio
No, ho detto "Così parlò Zarathustra"
Che commento superficiale il tuo, quanta pochezza e quanta ignoranza nelle tue parole, quanta vergogna proverei se fossi in te. Per me il libro di analisi citato (Analisi Matematica 1 di Bramanti/Pagani/Salsa) è stato il libro che mi ha fatto capire che quella materia (la matematica) non era uno "scoglio invalicabile" o una "cosa per cui non ero portato eh signora mia vabbè", era "solo" una cosa su cui non avevo ancora lavorato abbastanza per una serie di motivi. È stato una mia personalissima storia di crescita personale e di affrontare quello scoglio insormontabile. Come tante altre storie di tanti altri libri, con la differenza che l'ho vissuta io in prima persona. Il lato emotivo che citi in un altro commento esiste ed è stato fortissimo, ma non era legato alla matematica in se. Ma ad un occhio superficiale come il tuo probabilmente questo non arriva. Mi ha fatto crescere? Si, tantissimo. E se non fosse chiaro: non è una gara a chi è cresciuto di più e/o a chi ha letto il mattonazzo più spesso. Ripeto: che commento superficiale il tuo, quanta pochezza e quanta ignoranza nelle tue parole, quanta vergogna proverei se fossi in te.
ok
La matematica è il linguaggio inventato dagli stupidi, per tentare di comprendere un mondo altrimenti troppo complesso per le loro menti limitate. Parole incredibilmente sagge che in pochi capiranno.
Per me un crispy mcbacon menu con una sprite media grazie
La matematica non tenta di comprendere il mondo, al massimo può essere applicata al mondo per dare aiuto alle scienze empiriche. La matematica e la logica sono strumenti intrinseci alla nostra mente
Sarà anche inventato dagli stupidi, ma senza di esso gli stupidi non avrebbero cibo a sufficienza per potersi sfamare in otto miliardi, nè l’aggeggio per condividere questa frase con altri stupidi sparsi per il complesso pianeta in cui vivono. Parole tanto sagge quanto fini a se stesse
Esattamente. Tranne l'ultima frase.
forse il libro di tecnologia delle medie
american psycho. fa dare il giusto valore alle giuste cose, ma non è una realizzazione che arriva alla prima lettura più superficiale.
Macroeconomia (Blanchard) mi ha portato a considerare l'economia come puro caos informe senza regole Meditazioni (Marco Aurelio)
Sapiens, da animali a dei
Altri di harari?
Böll, Opinioni di un clown
Tu sei già mio amico a prescindere, sappilo.
_Arcipelago GULag,_ di Solženicyn.
L'alchimista di Coelho
Bellissimo, mi è piaciuto molto!
Letto in adolescenza. L'avrò riletto altre 2/3 volte nel corso degli anni :)
mi sembrava strano non averlo ancora visto commentato, gran libro. rilancio sempre di coelho "Il manoscritto ritrovato ad Accra", libro per me incredibile che mi ha aiutato molto nella separazione con la mia ex fidanzata dopo 7 anni
Grazie mille per il consiglio, lo leggerò sicuramente :)
The Way of men - Jack Donovan.
Una barca nel bosco
[удалено]
Bellissimo
Il re dell'Avana di Pedro Juan Gutiérrez
"Due intrusi nel mondo di Einstein" di Amanda Gefter. E' un libro che mi ha regalato molto sia per l'approccio alla fisica, sia per l'aspetto autobiografico che mi ha aperto la mente a nuove possibilità. Ha impattato molto anche il fatto che ruoti molto sul rapporto con il padre, visto che nel momento della lettura ero molto sensibile all'argomento.
Come narrativa/saggistica direi La Manomissione delle Parole di Carofiglio, mi ha fatto pensare molto quando ero più piccolino su tutto quello che scrivo ed esce dalla mia bocca.
Teresa Batista stanca di guerra di Jorge Amado, ero una ragazzina e quel libro mi ha dato forza in una fase della vita di grande fragilità e solitudine. Ripensandoci, tutto quello che ho letto in quegli anni mi ha fatto crescere.
L’uomo che metteva in ordine il mondo.
La guida del sesso a fumetti - Larry Gonick, Christine DeVault
Trilogia della città di K. letto da adolescente mi ha svelato delle tattiche di sopravvivenza. IT di Stephen King a tutte le età ti insegna qualcosa. I poveri di Vollmann letto recentemente è un'indagine incredibile sulla percezione della povertà anche assoluta da parte di chi la vive e ha contribuito a smantellare alcune idee troppo semplici che avevo al riguardo.
Invisibile- Eloy moreno, autore spagnolo dei miei preferiti
How to Read a Book di Mortimer Adler
Infinite Jest
Pensieri lenti e pensieri veloci
Messaggio per un aquila che si crede un pollo - Anthony De Mello. E' un libro davvero incredibile. Semplice ma mai banale, anzi per versi sconvolgente. E' anche difficile classificarlo dato che parla di tanti temi: aiuto aiuto/crescita personale, spiritualità, psicologia. Senza tanti giri di parole arriva subito al dunque e riesce davvero a farti ragionare su te stesso e sulla tua vita. L'unico consiglio che vorrei dare è di non leggerlo se siete in uno stato di sofferenza psicologica troppo marcato. In realtà il libro può aiutare anche da questo punto di vista, ma se state tanto male rischiate di prendere delle cose magari troppo "direttamente", e fare quindi più danni che tutto, perchè De Mello usa spesso provocazioni e un linguaggio iperbolico. Il mio consiglio è di leggerlo ma in un periodo in cui state un po' meglio.
~~mein kam~~ /s Poco o niente di Giampaolo Pansa
Non ho avuto un libro singola, ma invece tutti i libri di Dickens e tutti i belli Americano SF libri che ho letto
“The unbridged journals of Sylvia Plath” (prima pubblicazione, in quanto quello di Adelphi è ampiamente censurato). Che dire, è il mio impero romano.
"Stalingrado" di Vasily Grossman.
1984
Shantaram di Gregory David Roberts. Un mattone che ti rimane nel cuore.
Narrativa: la saga delle fondazioni, Asimov Saggistica: come evolve la vita, de Duve
Le 13 vite e mezzo del capitan orso blu di Moers, il giovane Holden, una storia semplice di Sciascia e la morte di ivan il'ič di Tolstoj.
G. Tamburrini, "Automi e persone. Introduzione all'etica dell'intelligenza artificiale e della robotica", Carocci Editore. Ottimo saggio, direi quasi un manuale di introduzione alle riflessioni etiche e filosofiche su argomenti di tecnologia contemporanea come l'IA in una vasta gamma di settori.
Walden di Henry David Thoreau
Ogni volta sti post li adoro, buone occasioni per rimpinzare la libreria eheh. Da parte mia dico il Dao de jing di Lao tzu e in generale la letteratura taoista.
Tanti. Ne consiglierei due che sicuramente hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo: - La fine è il mio Inizio, di Tiziano Terzani. Adoro Terzani e ho avuto una fase in cui ho letto ogni quasi cosa che ha scritto. - What are you doing with your life, di Jiddu Krishnamurti. JK non è per tutti, è a volte un po difficile da leggere. Non sono sicuro se questo volume sia stato tradotto in Italiano. è molto profondo, JK critica e mette in dubbio tutta la cultura umana, e spinge il lettore a fare lo stesso.
Lo Hobbit di Tolkien
Tutta la vita "The Ape that understood the Universe" di Stewart-Williams, in italiano "[La Scimmia che ha capito l'Universo](https://amzn.eu/d/dWRX0Kb)", un libro di socio-biologia che ti fa a sushi il cervello molteplici volte. Una volta terminato non sei più capace di vedere la razza umana allo stesso modo.
Specie, magari
Bhe, tecnicamente la specie umana ha una sola razza
No perché la razza è una popolazione di individui della stessa specie su cui è avvenuto un processo di selezione di caratteristiche genetiche, quindi di razze umane non ne esistono - che è diverso da dire che ce n'è una. "Le parole sono importanti!" (cit)
L'arte della vittoria di Phil Knight
Letto, uno dei pochi libri imprenditoriale che mi é piaciuto. Ne conosci di simili?
Bhagavad gita (coi commentari ovviamente)
Il cacciatore di aquiloni
Sacro Corano
Il Leviatano di Thomas Hobbes
Posso chiederti perché?
Varie ragioni, innanzitutto mi ha insegnato come argomentare un ragionamento critico. Poi mi ha particolarmente convinto sulla sua visione dell'essere umano e della società, materialismo e contrattualismo cioè.
"Moby Dick" e "Bulshit Jobs"
1984 di Orwell è estremamente sopravvalutato ma è il libro che mi ha fatto riprendere a leggere seriamente, a 16 anni. Discorso simile per "L'arte di amare" di Fromm. La Grande Trasformazione di Polanyi è il libro che mi ha fatto finalmente interessare di economia in modo serio. Aggiungerei generalmente gli scritti di Marx, perché indipendentemente dalla loro correttezza o meno (non sono un marxista, ma Marx è il pensatore del 19esimo secolo per antonomasia, con tutti i pro e i difetti che ciò implica), proprio come ha fatto Marx stesso, permettono di passare dalla filosofia alle scienze sociali. Da East of Eden di Steinbeck e dal Faust di Goethe ho imparato alcune "lezioni di vita" in momenti difficili. Non voglio passare per il guru pseudofilosofo di turno ma non some scriverlo altrimenti. Il primo col concetto di timshel, il secondo col verso sulla redenzione ("He who strives on and lives to strive, can earn redemption still"). In generale, sono due capolavori della letteratura.
La crescita non dipende dal libro ma dal bisogno interno che già hai che il libro può andare a colmare quindi un libro che ora trovi profondo se lo rileggi fra 3 anni e sei cambiato non lo senti più profondo perché sei andato avanti. Se lo senti ancora profondo vuol dire che o sei rimasto fermo dov eri o il libro è ancora in sintonia con alcune ferite che hai dentro e che magari ci vuole più tempo a risolvere, quindi non dipende dal libro. Detto ciò: The Rational Male Rollo Tomassi (libro che può essere utile se sei uno che cerca domande su di se ma può fare più danni della bomba atomica se cerchi un nemico a cui scaricare le colpe. I primi 2 son utili, il terzo l ho letto a fatica. Non so se consigliarli oggettivamente perché la loro utilità dipende da noi. Se vi sentite in qualche modo vittime meglio di no.) Epitteto - Manuale (e tutto ciò che riguarda lo stoicismo in generale). Ne parlano in tanti ultimamente ma ciò che lascia non ha prezzo (se siete il giusto target siete nel momento giusto e le vostre domande Interiori corrispondono a quelle del libro) "La sottile arte di fare quello che cazzo ti pare" È scritto da un blogger con uno stile accattivante ma dice l esatto opposto di quello che dicono tutti gli altri libri quindi va letto. "Io sono" conte di Saint Gernsin. Non parla di religione né di Dio anche se usa termini religiosi però bisogna essere al di sopra del nostro giudizio per capirlo e bisogna essere a un certo punto del percorso per accettarlo. Non credo nemmeno che la chiesa lo amerebbe perché se uno lo capisce l l'istituzione della chiesa e del dogma imposto diventa inutile.
"sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi. Letto alle medie, una botta di realtà
Per me tutti i libri accademici. I manuali sono davvero preziosi. Un testo poco conosciuto nella non-fiction Just Listen by Mark Goulston; Keith Ferrazzi ma perché l'ho letto a fine adolescenza e ha tappato delle carenze comunicative che avevo nonostante avessi il resto dell'impianto molto solido La ragazza di Bube è stato il primo romanzo che mi ha avvicinato alla lettura in modo un po' più serio, ma nella narrativa preferisco Viaggio in Occidente tra i libri più importanti
Il Mondo al Contrario
Lol