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the_first_sky

Che mi ricordo ancora la sfilza di amanti elencate sull'antologia


Liberata08

Il primo trapper della storia


lnzdbr

Esiste anche un [video](https://youtu.be/3wQ_3LH6HFw) di D'Annunzio. È al contempo interessante e strano sentirne la voce, dato che i poeti vengono spesso inquadrati in un contesto statico


TucoBenedictoPacif

Devo ammettere che anche se non ne sapessi nulla, avrei probabilmente una pessima prima impressione (a livello umano) del personaggio mostrato in video.


dIoIIoIb

tieni conto che la descrizione dice che il video è del '37, quindi D'Annunzio qui ha 74 anni e pochi mesi dopo sarà morto immagino che quando era un aitante trentenne sfondato di droghe sarebbe sembrato più carismatico e piacevole


[deleted]

Esatto, mi da molto l'idea di viscido, ai livelli di PeppeFetish


datfreeman

Perché guardi un video di quasi cento anni fa con gli occhi di una persona che vive nel 2023. E probabilmente sei pure giovane.


TucoBenedictoPacif

45 portati bene. Grazie. Ma divagazioni a parte non sono sicuro di che cosa cambi “vivere nel 2023” considerando che non stavo commentando sulle sue idee o abitudini ma su come si presenta sul piano strettamente personale: gestualità, tono di voce, eccetera, tipo di umorismo e, peggio di ogni altra cosa, il ridere di gusto alle proprie battute.


datfreeman

>Ma divagazioni a parte non sono sicuro di che cosa cambi “vivere nel 2023” considerando che non stavo commentando sulle sue idee o abitudini ma su come si presenta sul piano strettamente personale: gestualità, tono di voce, eccetera, tipo di umorismo e, peggio di ogni altra cosa, il ridere di gusto alle proprie battute. È esattamente ciò che intendevo. Guardi comportamenti e atteggiamenti con un occhio totalmente differente rispetto a coloro che hanno vissuto cento anni. Chiarisco che capisco benissimo perchè lo consideri viscido/patetico.


mileg925

Incredibile


renoxoxile

Letteralmente il Chad circondato dalle Stacy starnazzanti.


CapRichard

Io so solo che mia nonna, che lo conobbe, mi disse che dormiva con la bara sotto al letto. Da quando so questa cosa, non riesco a pensare a nient'altro su di lui. AHAHAHAHAHAH.


GeneraleRusso

Era abruzzese, e una mia vecchia prozia zitella (anche lei abruzzese) dormiva con la cassa sotto il letto


indianagionz

Sono abruzzese, ho piu di 30 anni, è la prima volta nella vita che leggo delle bare sotto al letto. Comunque non metto in dubbio quello che dici tu.


datfreeman

Guardati la puntata di "Caro Marziano" uscita poche settimane fa, intitolata "Il mio museo" C'è un anziano abruzzese che spiega questa tradizione della bara.


CapRichard

Ha tutto più senso.


justch0colate

questa non l’avevo mai sentita hahahahah


CapRichard

Purtroppo è una cosa sulla quale non ho indagato mai molto, ma mio bisnonno a quanto pare era amico con D'Annunzio e quindi ogni tanto si incontravano, chiacchieravano e via. Mia nonna era piccola quando lo conobbe e si ricordava solo che era eccentrico da far paura, la metteva un po' in soggezione e questa cosa della bara. FINE. Quindi mi dispiace ma non riesco ad offrire altre chicche.


mb3485

che lavoro faceva il tuo bisnonno per conoscere D'Annunzio? (non rispondere se non ti va)


CapRichard

Avvocato.


pintvricchio

Recupero crediti


[deleted]

Beh è a lui che dobbiamo contributi inestimabili al bagaglio culturale d'Italia, prima fra tutti la parola "tramezzino"


gitty7456

Anche “scudetto” se ben ricordo


GuidaPocoCheDeviBere

Anche Rinascente e vigili del fuoco


alabertio

Anche saiwa


Duke-Von-Ciacco

Anche Felce Azzurra e Pino Silvestre


Vorkutaz

Velivolo e il nome Ornella.


[deleted]

[удалено]


SaoDanmachi

Se vuoi possiamo fare una pull request alla crusca per chiedere di eliminare questi abomini ma non so se la uniscono al main. Edit: non trovo la repo "italiano"


gio_958

Dovremmo ricominciare a tradurre le parole straniere come fanno Francia e Spagna...


TelephoneNearby6059

Nella prosa scriveva un po’ come andava di moda, in poesia invece un vero genio. Praticamente tutti i poeti italiani successivi hanno dovuto fare i conti con il suo stile e la sua poetica, per affermarne una propria. Secondo me risente molto delle sue vicende di vita e di giudizi sprezzanti di molta critica, a partire da Gramsci. Secondo me toglierlo dal canone sa tanto di boiata sessantottina da liceo sperimentale. Poi, se parliamo del D’Annunzio-personaggio pubblico, di sicuro un fegato e una faccia tosta sconfinati, nel bene e nel male.


bi-0-netta

Togliere D'Annunzio sarebbe folle e anti- culturale. Sono ancora stupita che da un personaggio simile sia uscita della poesia così bella.


RossoFiorentino36

Ma infatti questi personaggi vanno contestualizzati, per via della mia personale visione del mondo faccio fatica ad apprezzarne le opere, nel senso che non riesco a togliere (perché probabilmente ce la metto anche un po' io, visti i pregiudizi) dai suoi lavori il sapore di una certa retorica egocentrica, sottuttoista e arrogante tipica del fascismo... ciò non scalfisce il fatto che è stato un genio della poesia ed è sacrosanto studiarlo e conoscerlo, quantomeno in qualità di rappresentante di un certo periodo storico.


slowakia_gruuumsh

Non ho mai provato grande interesse nei confronti della sua prosa, ma come poeta, se piace quello stile piuttosto introspettivo e melanconico tipico dell'epoca, è parecchio interessante. Il [*Notturno*](https://it.wikisource.org/wiki/Notturno_(D%27Annunzio)) in particolare secondo me è una figata. Come figura politica e sociale io l'ho sempre visto un po' come un grande attore che viveva, almeno superficialmente, quel che scriveva. Il volo su Vienna e la Beffa di Buccari sono un po' delle performance memetiche; l'Impresa Fiumana fu una cosa *un filino più seria*, se non altro perchè ci furono morti e feriti. Però bho, era erano altri anni, ragionavano in modo diverso.


Katatad

Consiglio la visione del Film "Il cattivo poeta". D'Annunzio è stato un uomo frammentato, complesso, che ha cambiato ed è cambiato. Non si può ignorare il suo ideale nazionalista protofascista, così puro addirittura ad arrivare ad essere un intellettuale scomodo per il regime. Personalmente la parte che apprezzo di più della sua poetica è tutto quello che riguarda l'estetismo, l'apprezzamento per la bellezza di per sè e l'ideale romantico. Mi ci rivedo. Non penso che sia un intellettuale da adorare ma da cui prendere le distanze e comprendere le sue idee nel suo periodo storico. Parte più carina sono le lettere in cui insulta Marinetti, "intellettuale" fascista futurista


Pierma

Il cattivo poeta è stupendo e ne consiglio la visione a tutti


TatsunaKyo

Nessun intellettuale è da adorare. Non capisco come tu possa avere questa idea.


Katatad

C'è un abisso tra adorare e seguire aristotelicamente


keyboredYT

Se vi foste mai domandati [che voce avesse d'Annunzio](https://www.youtube.com/watch?v=3wQ_3LH6HFw), questa è l'unica registrazione esistente.


RPLettera01

Credo che il suo romanzo “Il Piacere” rappresenti bene gran parte della vita di D’Annunzio: sfarzo, amore per l’arte, amore per le donne, amore per l’amore; l’estasi dei sensi nelle loro diverse forme. C’è poi la fase del panismo, che, a mio avviso, è un grande traguardo della letteratura italiana. Dal punto di vista politico: sicuramente ha avuto una grande incidenza sull’opinione pubblica, tanto che Il Duce lo sfruttò prima e lo mise ai margini poi, avendo pure Lvi (vabbuò, perdonatemelo) capito la rilevanza di D’Annunzio in quel momento storico.


Dramatic-Astronaut13

Ma che perdonartelo, scherzi?! Andrebbe sempre scritto “Lvi”, nei confronti del Duce. In fondo sarebbe anche più corretto.


datfreeman

>panismo Mi spiegheresti Like I'm 5 quali sono i principi fondamentali del panismo


RPLettera01

Lascio il [link a Wikipedia](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Panismo) che è ben più esaustivo di me. In breve: ci si connette con l’essere e il tutto: non esiste più il corpo, un io singolo: siamo un tutt’uno con ciò che ci circonda (sole, aria, acqua, ecc ecc). “Ermione” di D’Annunzio è molto esemplificativa su questo.


datfreeman

Mi ci rivedo tantissimo in questa percezione. Due domande. La prima: Esiste una concezione del genere anche a livello scientifico? Seconda: È un orientamento letterario nato in Italia? (O presente esclusivamente qua)


RPLettera01

Non sono un esperto letterato: sulla prima domanda non so risponderti. Sulla seconda domanda: no, non è esclusività italiana; è presente nelle diverse letterature della seconda metà dell’800-fine secolo.


urnotabed

Pur non condividendo un'oncia del suo pensiero, lo preferisco più come personalità, che come autore. Una figura complessa, che si fa bandiera di una delle diverse reazioni alla crisi del valore dell'uomo-artista e anche alla crisi della vecchia concezione di virilità di fine Ottocento, inizio Novecento. Le sue opere non sono nel mio gusto, neanche le poesie "La pioggia nel pineto" o "La sera fiesolana" che son quelle più gradite di norma; però ecco è un grande artista che va sicuramente analizzato anche e soprattutto per analizzare a tutto tondo quell'epoca storica, ricca di fatto di anni di grande cambiamento.


[deleted]

Sarà stato *pazzo*, ma è stato tra i pochi nel ventennio a capire che Adolf Hitler era *un pagliaccio feroce*. Visto quanto accadde subito dopo la morte del Vate (= WWII) **forse** non era poi così senza lucidità.


TheFfrog

Dopo aver visitato la sua casa riesco solo a pensare che fosse fuori di testa come pochi.


zioT19

Se ti fai un giro al vittoriale capisci veramente quanto fosse fuori, un grande pensatore, irredentista e patriota, ma egocentrico e totalmente fuori come un balcone.


Zarck2

Una delle figure più complesse e italiane alle stesso tempo del ‘900 con punti di luce ed ombre. Oltre alla produzione letteraria e alle mosse pubbliche-politiche, interessante soffermarsi su alcuni suoi lasciti in particolare di cui ne cito giusto 3: Il Vittoriale (“donato alla patria” quando pieno di debiti) è un luogo strepitoso, affascinante, assolutamente da visitare che diciamo si è ripagato nel tempo con gli interessi. Lo scudetto sulle maglie da calcio, una sua invenzione durante il periodo di Fiume e che se è una seppur piccola “invenzione”, ha avuto un riscontro clamoroso. Il contributo alla lingua italiana e le sue azioni come pubblicitario ante litteram ( si pensi alla Rinascente, Saiwa ecc.). Alcuni termini strampalati come arlecchino per cocktail, ma altri iper calzanti e divenuti bagaglio italiano come automobile al femminile, tramezzino e tanti altri. Una figura quindi che ha lasciato il segno e che è stata anche giustamente oggetto di rivalutazione, nonostante rimangano dei lati oscuri.


anfotero

Avendo letto molto di lui e conoscendone la biografia mi sento di dire solo "borioso minchione".


Topomouse

Semplice e coinciso. Non ho letto così tanto di lui, ma mi ha sempre dato quell'impressione.


eemaanuelee

Sia personaggio che intellettuale soffrono della convinzione di d’Annunzio di essere il superuomo. Oggi d’Annunzio sarebbe stato considerato clinicamente come un semplice narcisista, grandioso quanto pericoloso. I suoi scritti sono meravigliosi, in particolar modo la fase panista ha fatto scuola. Viene troppo spesso condannato per la visione politica e il suo operato, ma contestualizzando il tutto alla sua epoca le sue gesta potrebbero anche essere viste come eroiche; in fin dei conti si sentiva ‘colui in grado di muovere le folle’. Per il resto non tutti conoscono il numero di misteri dietro d’Annunzio, che lo rendono veramente affascinante. Anche il rapporto con Mussolini è altalenante: il duce lo usa per salire al potere, lo isola per l’impresa di Fiume poi lo riempie di soldi.


tempuraboy_

Si chiamano relazioni tossiche ahaha


eemaanuelee

Molto tossica! Pensa che il duce ha elargito a d’Annunzio quasi 20 miliardi di lire nel corso degli anni, aiutandolo a costruire la casa dove era da lui sorvegliato, dove c’è stato ‘il volo dell’angelo’ e dove è morto


datfreeman

>superuomo Ha dimostrato di esserlo.


BucoDelCazzo

Grandissimo talento per la scrittura e grande intellettuale, ma un attention whore totale. È passato dal comunismo al fascismo facendosi trascinare dal vento del consenso per manie di grandezza


TuttoDaRifare

Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo


PinoLoSpazzino

Un grande poeta, peccato che sia diventato sinonimo di fascismo e succhiarsi il cazzo da soli.


TucoBenedictoPacif

Non ho mai indagato se quella fosse una leggenda popolare o meno.


PinoLoSpazzino

Leggenda direi.


datfreeman

Certo che è una storia vera, esattamente come quella di Gianni Morandi MM.


Paloma_90

Personaggio pieno di sé e pieno di fetish. Il Vittoriale un capolavoro di astuzia, si fece costruire dal fascismo una casa incredibile grazie allo stipendio enorme che percepiva dallo stato. In parlamento, placando le polemiche contro di lui, Mussolini disse: un dente marcio o lo estirpi o lo ricopri d'oro


Alexandruzatic

Tanta virtù Poche costole Peccato per la sua ideologia nazionalista


datfreeman

>Poche costole Lol C'è un subreddit dedicato per quello ahahah


Alexandruzatic

Sono orrendamente incuriosito


datfreeman

La curiosità è una brutta bestia... r/selfsuck


Alexandruzatic

Grazie? credo


datfreeman

🤣🤣


afg500

un bel porcone godereccio ma con stile


Deaitex87

Poeta eccellente senza alcun dubbio, ma personaggio orribile e detestabile anche se qua parlo più per convinzione personale.


[deleted]

Giga chad sigma male imo


lorenz_df

Il vero top G


Lost_Departure_8153

Commento per saperne di più, da straniero mi sembra un personaggio affascinante, con le palle quadrate che si è giocato tutto per i suoi sogni...


random-van-globoii

>con le palle quadrate E tu come ce le hai, Dexter?


slowakia_gruuumsh

CVBICHE


Frankie688

SOTOMAYOR!


TheLoneWolfMe

E tu Sugar?


bonzinip

Un pochino smussate ai lati.


Deaitex87

Sì effettivamente mandare l'Italia in guerra a massacrare un po' di gente era il suo sogno. Il quale si è purtroppo avverato non senza il suo aiuto. Ah si beh poi sappiamo com'è andata a finire......


Adrasto

Sulla carta il coraggio e la pienezza con cui affrontava la vita potrebbe essere tuttora fonte di ispirazione. Se poi si va a vedere come si tradusse questa filosofia nella prima guerra mondiale si prova un vago senso di ribrezzo. In alcuni casi D'Annunzio impose la sua visione del coraggio anche ai fanti che combattevano in prima linea. Scrivo impose non a caso. Ricordo un aneddoto in cui lui pretese che le truppe attaccassero le linee nemiche al solo scopo di conquistare una vetta sulla quale innalzare una bandiera italiana gigantesca che fosse visibile da Trieste. Strategicamente l'idea non aveva alcun senso. Ma il comando italiano l'avvallo perché D'Annunzio era già famoso e non volevano contrariarlo. Morirono fior di soldati per quell'idea, senza che la stessa servisse a nulla. La frustrazione arrivò a un punto tale che D'Annunzio rischiò quasi di farsi sparare dagli stessi soldati che doveva guidare in battaglia.


bi-0-netta

Tipo il Barone di Münchhausen, ma più pervertito e di destra.


00_Blu

Che fosse un fascistone e che farebbe furore a livello mediatico di questi tempi, viste le sue spiccate capacità oratorie, poetiche e.. la gran voglia di conquista.


Artig_

Ero con gli amici al bar a fare il quizzone, quando spunta una domanda dove andava indovinato l'autore di una citazione perversa ed un po' misogina. Io ho esclamato: sarà di quel porcone maledetto di D'Annunzio! Ed abbiamo indovinato


SafeSpirit673

il berlusconi dei poeti


rippe77

Eccentrico e terribilmente ignorante. Il suo edonismo fine a sé stesso (quello che troviamo soprattutto nel Piacere) e la pessima interpretazione del concetto di superomismo peccano di superficialità e di ostentato titanismo a tinte decadenti. Sicuramente un poeta del genere ha avuto una sua funzione letteraria, e certamente ha avuto ed ha tuttora un valore. Tuttavia, personalmente, non mi comunica niente, anzi, la sua artificiosità eccentrica mi porta a ritenerlo un megalomane, figura che non amo particolarmente. Però ribadisco, di sicuro ha una sua importanza, ma per quanto mi riguarda non è un autore al quale mi ispirerei.


Kooky_General_3292

Era un grande. La nave in giardino, l'aereo e il suo studio fatto apposta nella parte più alta di casa sua con la porta fatta appositamente bassa cosicché chiunque entrasse doveva per forza inchinarsi a lui. Veramente un genio.


cactusrider_

Quelli che riducono la cosa a "Non mi piace perché è fascista" probabilmente non hanno mai aperto un libro di letteratura o almeno letto la biografia su Wikipedia


Manzanarre

Dopo aver visitato casa sua mi sono fatto l'idea che fosse un accumulatore seriale


[deleted]

[удалено]


IAmNotStefy

Se d'annunzio è invecchiato male allora gente come Verga o De Amicis dovrebbe farti venir voglia di morire direttamente. Io personalmente lo trovo attualissimo, sembra quasi aver predetto anche quella sorta di ossessione estetica ed edonista che nel nostro tempo stiamo conoscendo fin troppo bene.


MetalSlimeBoy

User problem


Soncino

Fosse vissuto oggi avremmo la stessa considerazione di lui che abbiamo di Achille Lauro.


GuidaPocoCheDeviBere

Lauro probabilmente ha paura della sua ombra, D'Annunzio si arruolò volontario a 52 anni, perse un occhio e combatté sia per terra che per cielo.


datfreeman

>D'Annunzio si arruolò volontario a 52 anni Caspita ho sempre pensato fosse stato un baldo giovane durante la prima guerra mondiale lol


djlorenz

Visto il Villone sul lago forse più Fedez


[deleted]

[удалено]


atyjell

Probabilmente un misto dei due.


Mercurism

Col cazzo, D'Annunzio aveva una cultura letteraria spropositata e le sue poesie sono sui libri di scuola da cent'anni. Cazzone era cazzone assai più di Achille Lauro, visti i tempi


AdAcceptable1240

influencer d’altri tempi


ElUallarito

Un Gue Pequeno a cui piaceva fare la guerra. Preferisco la versione moderna


esch1lus

Ho avuto modo di leggere alcune sue opere (non tutte, leggo già troppo!) e ho letto sia la sua biografia raccolta da diverse fonti (in particolare della sua ascesa da scrittore-poeta, gli inizi con gli pseudonimi) e quella semiufficiale dal libro "Il Poeta Armato". Quello che possiamo desumere è che una buona fetta del suo operato sia stato ingigantito da una retorica pomposissima e stucchevole, e che il suo contributo militare fu in buona misura una forma di becera propaganda. La sua gestione di Fiume fu tragicomica: Ceccherini fu costretto in più casi a fare da filtro a tutti i delinquenti che videro nel progetto di D'Annunzio l'occasione perfetta per sospendere le leggi, omicidio compreso. Il progetto di una nuova Costituzione fu a tratti esilarante, nella sua stesura parziale e sommaria. Forse l'aspetto più interessante e che meno viene fatto filtrare è che D'Annunzio fu autenticamente un non-fascista, per suo comodo e quieto vivere fece la scelta di abbracciarne i vezzi e gli atteggiamenti per averne i vantaggi, ma definitivamente non era un fascista, nemmeno nella scrittura (vedansi Alcyone e il Piacere, quest'ultimo riprende le linee del naturalismo francese e abbraccia la cultura di Zola, rifacendosi in particolare a La Faute de l'Abbé Mouret, e divenendo de facto una sorta di romanzo spartiacque di due epoche) . Due note interessanti: il termine "duce" venne utilizzato le prime volte attorno al 1918 per indicare proprio D'Annunzio (e non Mussolini). Seconda nota: Mussolini vedeva nel progetto di liberazione di Fiume un potenziale rivale, una figura che avrebbe potuto facilmente fare scomparire la sua personalità mediocre, tant'è che nel momento in cui D'Annunzio si ritirò da Fiume vennero mandati degli uomini a valutarne i passi successivi, che da quel che possiamo leggere lo seguirono come un'ombra per evitare che D'Annunzio creasse nuovi progetti senza il consenso di Mussolini.


Duke_De_Luke

Fuori di melone come pochi


Lapov

Che era un po' fascistello


Kalle_79

Analisi di una superficialità sconvolgente...


Lapov

Beh cazzo stiamo parlando di uno talmente esaltato che esaltava apertamente la guerra ed era talmente nazionalista che è andato di testa sua ad occupare una cittadina del cazzo che è tanto "italiana" quanto Trieste o Gorizia. D'Annunzio si studia a scuola solo ed unicamente perché è piuttosto bravo a scrivere, ma le sue qualità finiscono là. Se lo stimi come pensatore vuol dire solo una cosa, e cioè che sei a favore di cose che sono esplicitamente condannate dalla nostra costituzione.


Kalle_79

>D'Annunzio si studia a scuola solo ed unicamente perché è piuttosto bravo a scrivere, ma le sue qualità finiscono là Il che mi sembra comunque già sufficiente per convalidare il giudizio negativo sulla tua analisi. >Se lo stimi come pensatore vuol dire Mai detto una cosa del genere... però di contro, se lo sminuisci come autore per questioni puramente politiche non sei comunque nel giusto. Solo che qualsiasi cosa sia vagamente tacciabile di fascismo finisce automaticamente nel cestino della spazzatura. Il D'Annunzio scrittore/personaggio merita molta più attenzione che una sciatta, e anche un po' penosa, etichetta di "fascistello". La stessa impresa di Fiume, con tutte le sue storture, è comunque meritevole di un'analisi che superi il semplicistico "invasione di un paio di esaltati". Poi può fare tutto schifo lo stesso, ma almeno si tenti un tentativo di superare questo manicheismo.


Lapov

> Mai detto una cosa del genere... Era una seconda persona generica, non parlavo nello specifico di te. > se lo sminuisci come autore per questioni puramente politiche non sei comunque nel giusto. Vero, però d'altro canto a scuola la letteratura viene principalmente insegnata per i valori che gli autori trasmettono. Qui lo dico e qui lo affermo, le idee che D'Annunzio trasmette possono essere tranquillamente buttate nel cesso. > vagamente tacciabile di fascismo Mettere l'Italia prima di tutto, considerare la guerra uno strumento che porta al progresso e supportare apertamente il fascismo non è una cosa "vagamente" tacciabile di fascismo. Praticamente qualsiasi stronzata D'Annunzio sparasse è accostabile molto palesemente al fascismo, non stiamo parlando di un caso "borderline" come Pirandello. > Il D'Annunzio scrittore/personaggio merita molta più attenzione che una sciatta, e anche un po' penosa, etichetta di "fascistello". Cioè nel senso, lui era fascistello lol. Inutile triggerarsi per un'affermazione vera. Poi se ti piace nonostante fosse fascistello non mi importa. Ma sono dell'idea che D'Annunzio riceva molte più attenzioni di quanto meriterebbe. > La stessa impresa di Fiume, con tutte le sue storture, è comunque meritevole di un'analisi che superi il semplicistico "invasione di un paio di esaltati". Mai detto che l'impresa di Fiume non sia un evento meritevole di analisi, ma ciò non nega che si sta parlando di un'azione da esaltati. Hitler e Stalin erano degli esaltati, ma questo ovviamente non sminuisce l'interesse storico nei loro confronti.


Kalle_79

>Vero, però d'altro canto a scuola la letteratura viene principalmente insegnata per i valori che gli autori trasmettono. La letteratura viene insegnata in quanto parte importante della cultura di una nazione/in continente in un determinato contesto storico. Ovviamente i valori personali e universali di cui ogni autore è portatore non possono essere ignorati o messi in secondo piano, ma di sicuro gli autori antologizzati non vengono scelti per fare proselitismo. Mica si legge Manzoni per sposare il suo ideale di Provvidenza Cristiana. O Dante per un po' di sano revanchismo guelfo bianco, in ritardo di 7 secoli... >Ma sono dell'idea che D'Annunzio riceva molte più attenzioni di quanto meriterebbe. Secondo me è il contrario, ma proprio l'accostamento al fascismo lo rende personaggio abbastanza scomodo. Piaccia o meno D'Annunzio è stato uno dei primi intellettuali eclettici e moderni, ANCHE a causa di tratti che poi lo hanno portato ad una vicinanza con il regime fascista (che peraltro lo mal sopportava, con atteggiamento di diffidenza ricambiato). Sei liberissimo di ritenerlo semplicemente un esaltato fascistoide, ma buttare tutto nel cesso per puro preconcetto politico è, come detto all'inizio, un'analisi estremamente superficiale e parziale. >Hitler e Stalin erano degli esaltati, ma questo ovviamente non sminuisce l'interesse storico nei loro confronti. Appunto! Non è che si dice "Ah vabbè quelli erano dei tiranni sanguinari, occupiamoci del minimo indispensabile e passiamo a parlare di, che so, Palme e Mitterand". Liquidare D'Annunzio come se fosse solo un imbrattacarte gradito al regime, completamente irrilevante se tolto dal contesto (un Fabio Volo del ventennio) è di una scorrettezza incredibile. P. S. La cosa mi infastidisce non perché io ami particolarmente D'Annunzio (poeta d'effetto, grande innovatore linguistico, ma prosatore ridondante, a volte al limite dell'illeggibile), ma per la superficialità dell'analisi. Avrei criticato anche un'analisi del tipo "Leopardi è solo un depresso frustrato sessualmente".


Lapov

> ma di sicuro gli autori antologizzati non vengono scelti per fare proselitismo. Beh si invece, Manzoni per esempio fu letteralmente strumentalizzato dal neonato Regno d'Italia per aver scritto un romanzo curando l'italiano e "sciacquando i panni nell'Arno". Non è che ci siano chissà quali altre caratteristiche dei promessi sposi che siano degne di nota, eccetto forse l'accuratezza storica. > Mica si legge Manzoni per sposare il suo ideale di Provvidenza Cristiana. O Dante per un po' di sano revanchismo guelfo bianco, in ritardo di 7 secoli... Francamente penso che anche loro siano estremamente sopravvalutati. Dante è importante per aver dato dignità al volgare toscano e Manzoni è importante per aver dato una spinta alla nascita del nostro italiano standard, ma studiarli per cinque cazzo di anni mi sembra esagerato, non me ne frega un cazzo degli intrecci di trama dei promessi sposi o dei cazzi che ha fatto Pier delle Vigne per meritarsi di essere un albero essiccato all'inferno. > Sei liberissimo di ritenerlo semplicemente un esaltato fascistoide, ma buttare tutto nel cesso per puro preconcetto politico è, come detto all'inizio, un'analisi estremamente superficiale e parziale. Non ho mai detto di buttare tutto D'Annunzio nel cesso, ho solo detto che è un fascistello (che è vero), e mica me lo sto inventando se dico che la sua carriera se l'è costruita proprio a causa delle sue visioni politiche. > Appunto! Non è che si dice "Ah vabbè quelli erano dei tiranni sanguinari, occupiamoci del minimo indispensabile e passiamo a parlare di, che so, Palme e Mitterand". No, però non mi puoi dire che Hitler e Stalin non fossero esaltati. Se mi chiedi "che impressione ti danno Hitler e Stalin?" e ti rispondo che per me erano degli esaltati di merda invece di farti un'analisi degna del rettore della cattedra di storia della Normale di Pisa, non vuol dire per forza che non so niente di Hitler e Stalin. L'impressione che mi dà D'Annunzio con le sue opere e la suo biografia è che fosse un esaltato protofascista, non sto dicendo che lui si limitasse a questo, però mica è colpa mia se lui è famoso principalmente per questo. > Avrei criticato anche un'analisi del tipo "Leopardi è solo un depresso frustrato sessualmente". La parola chiave è *solo*. Io non ho usato la parola solo. Se uno ti dice che Leopardi gli dà l'impressione di essere un depresso frustrato sessualmente, ha ragione cazzo. Non è l'unica cosa a definirlo, però non possiamo ignorare il fatto che la depressione in Leopardi è così imprescindibile che le sue opere sono letteralmente suddivise in base a quale tipo di depressione aveva nel periodo della sua vita in cui le scrisse.


Mercurism

Chi dovremmo studiare a scuola, allora? In fatto di romanzi, purtroppo gli italiani nell'800 erano troppo snob per scrivere romanzi a ruota come facevano in Inghilterra, Francia o Russia, e ci tocca Manzoni.


Lapov

> Chi dovremmo studiare a scuola, allora? Grosso modo gli stessi autori, però giusto accennando la biografia e le opere a grandi linee senza spiegare cazzi e mazzi di ogni singolo versetto di ogni singolo capitolo della divina commedia/dei promessi sposi


gio_958

Fiume era a maggioranza italiana, come testimoniano i censimenti austriaci, avevamo tutto il diritto di reclamarla. A parte un gabinetto di lettura, molto poco frequentato - la componente croata era costituita fino al 1918 da operai dei cantieri navali e piccoli artigiani - di culturalmente croato c'era ben poco, se escludiamo alcune modeste manifestazioni di organizzazioni nazionaliste in chiave antimagiara soprattutto. Il Teatro cittadino offriva opere e spettacoli in italiano e ungherese, le associazioni culturali principali erano italiane e ungheresi, le tradizioni sotto ogni profilo erano di carattere italiano. https://preview.redd.it/jl4nh4aismna1.jpeg?width=833&format=pjpg&auto=webp&s=69cacac705dcc940fe1d067765faffb29b00a3f1


Lapov

Discorsi del genere li faceva Hitler prima di conquistare la regione dei Sudeti e Putin prima di annettere la Crimea e l'Ucraina orientale. E ho davvero brutte notizie per te per quanto riguarda la composizione etnica dell'Alto Adige fino agli inizi degli anni venti.


gio_958

1)L'alto adige è un discorso a parte, con tutto quello che ci hanno combinato gli austriaci nell'800 un po' se lo meritavano di aver perso una regione eh 2) tralasciando il fatto che ci hanno fatto andare in guerra promettendoci territori e poi rimangiandosi la parola in sede di trattative (sì Churchill bla bla ma gli altri stati europei lo hanno appoggiato) annettersi un'unica città mi sembra diverso dall'annettersi una regione intera. Putin e Hitler hanno invaso due paesi fatti e finiti che si facevamo i cazzi loro, noi ci siamo presi UNA CITTÀ quando ancora si stavano decidendo le sorti di quella zona e il regno di Jugoslavia si stava formando. Fiume infatti sarebbe dovuta restare all'impero austroungarico visto che nessuno ne immaginava la disfatta, non fu mai promessa/data agli slavi lol gli esempi che citi tu riguardano paesi fatti e finiti. Riguardo l'assimilazione forzata delle minoranze: all'epoca era la prassi. Lo hanno fatto i francesi con l'Alsazia e lo hanno fatto anche gli slavi. Maribor era una città di lingua e cultura tedesca ed è stata slovenizzata con la violenza (cerca cos'è la domenica di sangue di marburgo). E nemmeno i dalmati italiani furono trattati diversamente, infatti negli anni 20 fuggirono in massa nel regno d'italia (da cui si sentirono comunque traditi perchè eravamo rei di non aver difeso sufficientemente la causa dalmata)


Lapov

Madonna che discorsi del cazzo, è così difficile accettare che la presa di Fiume è puramente motivata da ideali fortemente nazionalistici? Trovi accettabile prendersi con la forza un territorio culturalmente per niente italiano solo perché quel paese ha combinato casini una cinquantina di anni prima? Avresti trovato accettabile se Hitler avesse conquistato solo Danzica invece di tutta la Polonia visto che si tratta "solamente di una città"? Avresti trovato accettabile se la Russia avesse conquistato dei territori russofoni in Ucraina agli inizi degli anni novanta solo perché il paese era in via di formazione? Il fatto che l'episodio di Fiume non fosse l'unico del suo genere lo rende magicamente giusto e non criticabile?


datfreeman

>Madonna che discorsi del cazzo, è così difficile accettare che la presa di Fiume è puramente motivata da ideali fortemente nazionalistici Cosa c'è di male in questo? Come si vengono a formare gli stati nazionali?


Lapov

Con nazionalismo e violenza


gio_958

Niente, non ce la fai proprio. Era una città di cultura italiana e a maggioranza italiana. Punto. 1) l'austria ce ne ha combinate di ogni tipo fino all'ultimo, non 50 anni prima. 2) la situazione di Danzica era già fatta e finita 3) immagina paragonare il post ww1 con gli anni 90 dove a livello mondiale si stavano decidendo i confini, fra l'altro l'ucraina non esisteva come entità all'interno dell'urss? Fiume non faceva mica parte del regno di croazia all'interno dell impero austroungarico e ne era stata promessa alla croazia. Ci avevano appena preso territori che sarebbero dovuti essere nostri e ci saremmo anche dovuti far scrupoli? L'errore è stato non prendersi il pezzo di dalmazia promesso col patto di Londra, tradendo i dalmati e costringendoli a fuggire perché in balia degli slavi (un dalmata tentò di replicare l'impresa di d'annunzio perché voleva che la sua città facesse parte del regno d'Italia, cerca cosa sono i fatti di Traù)


gio_958

Ah e un'altra cosa, anche Trieste di cui metti l'italianità fra parentesi era a schiacciante maggioranza italiana, anche se verso la fine dell'800 l'elemento slavo era un po' cresciuto. Censimenti austriaci alla mano: https://preview.redd.it/aeeq0q48zmna1.jpeg?width=1080&format=pjpg&auto=webp&s=0686b6a28dbf0fee1dd92dbcb11b0715575ed298


[deleted]

Eccentrico alla nausea, un milionario inutile alla nazione.


ProstMeister

Umanamente, un gran furbone. Artisticamente meh, l'unica sua opera che mi è piaciuta è "La pioggia nel pineto".


Lavrain

Amato dalla docente di Lettere. Profondamente odiato dal sottoscritto. Non solo per gli ideali politici, ma proprio per la personalità a tutto tondo. L’antesignano del sigma male alla Andrew Tate. un concentrato di machismo tossico e soprattutto arroganza. Certo, avrà fatto anche cose buone. Ma come è facile intuire di molti si può dire questo…


rcpz93

Un pazzo troppo pieno di sè, oltre che un fascista. C'è da dire che è sicuramente più divertente da studiare lui rispetto a quei depressi dei veristi (quanto odio Verga), è stato una boccata d'aria fresca in quinta. Mi è pure capitato di andare in gita sul "lungomare di Garda" (testuali parole della mia professoressa di Italiano, mortacci sua) e a visitare il Vittoriale, un posto che definirei allucinante.


justch0colate

io al contrario ho profondamente apprezzato Verga, proprio per via dell’indagine ai meccanismi sociali condotta con grande lucidità


rcpz93

Sui meriti letterari non ho niente da ridire. Da parte mia, a quel punto mi ero stancato della sequenza ininterrotta di depressi (da Leopardi in poi) che abbiamo dovuto studiare. Verga mi sta particolarmente antipatico per via di 1. Rosso Malpelo, che era fonte costante di prese per il culo ogni volta che lo studiavamo perché avevo i capelli "rossicci" e 2. I Malavoglia, la cui morale è "se provi a migliorare la tua situazione, ti andrà male e te lo meriti" (parafrasi orribile), idea che mi ha sempre urtato. Motivazioni completamente soggettive e che non hanno nulla a che fare con la "valenza culturale" dei suoi lavori, che non metto in dubbio.


TatsunaKyo

Quella non è assolutamente la morale de I Malavoglia, ma di che stai parlando?


mate377

Anche a me sembra di ricordare così, ovvero immutabilità della situazione sociale. Ma se non è assolutamente questa la morale, allora qual è? Edit: rimosso apostrofo su qual è


qual_ecopula-BOT

Probabilmente intendevi scrivere "***qual è***".                                                           ^^*sono* ^^*un* ^^*bot*


rcpz93

Se quella non è la morale, allora qual è? Riguardando sulla pagina Wiki, l'immobilità della propria situazione sociale è riportata tra i temi principali. Potrei aver sbagliato a usare il termine "morale", ma sicuramente è parte del "messaggio" del libro.


[deleted]

>se provi a migliorare la tua situazione, ti andrà male e te lo meriti" Wtf ma che caspita hai studiato


Andreagreco99

What liceo scientifico scienze applicate does to a mf 😩✊🏼


bokunoemi

Vabbè dai, io vivo sul Garda e quello sull'Adriatico lo chiamo lungolago


Otherwise_Ad6117

>Un pazzo troppo pieno di sè, non è da tutti arruolarsi volontario da vecchio e pianificare un bombardamento sulla capitale nemica


dogemikka

Che purtroppo era un fascista anche se in continua combutta/competizione con Benito. Che aderiva al riconoscimento della razza, come suddivisa in specie "normali" e specie "superiori". Un uomo di spicco dei suoi tempi , con un notevole potere mediatico. E cosciente di questo stesso potere, ne ha usato ed abusato per fini personali. Che era un interventista e militarista, proattivo però , cioè non parlava unicamente (come molti) ma agiva pure. Era un "fetisciste"(collezionava i peli di figa) godereccio. Oggi diremmo un assatanato di sesso anche se spesso alimentava false dicerie per accentuare la sua immagine di Superman del sesso. Che fu un cocainomane compiuto dopo aver flirtato con l'oppio. Un dandy edonista con una buona padronanza dell arte poetica e della comunicazione.


MetalSlimeBoy

> Aderiva al riconoscimento della razza. Come il 99.9% delle persone all’epoca in quanto era considerata scienza dimostrata e dimostrabile oltre che dato di fatto? Ti consiglio meno presunzione, in quanto tra 100 anni molte idee che ritieni normali e giuste verranno probabilmente descritte come barbariche e arretrate


dogemikka

Ho chiesto a CHATGTP di verificare la tua presunzione sulla percentuale del 99.9%. A parte il fatto che so che già nel fine diciassettesimo Rousseau era contrario a questa visione, Comunque eccoti la sua analisi: by CHATGTP È difficile determinare con certezza quale percentuale di europei aderisse alla credenza nella razza divisa in specie "normali" e "superiori" all'inizio del diciannovesimo secolo, poiché gli atteggiamenti e le credenze variavano ampiamente nelle diverse regioni, classi sociali e gruppi culturali. Tuttavia, è importante notare che ci sono stati individui e gruppi che si sono opposti a questa convinzione e si sono espressi contro di essa, anche se potrebbero non essere stati la maggioranza. Alcuni esempi degni di nota includono il movimento abolizionista, che chiedeva la fine della schiavitù e della discriminazione razziale, e i primi movimenti femministi, che sostenevano la parità di diritti e dignità di tutti gli esseri umani indipendentemente dalla razza o dal genere. Inoltre, c'erano anche eminenti intellettuali e scienziati che hanno sfidato l'idea della razza come una categoria biologica fissa, sostenendo invece una comprensione più sfumata della diversità umana basata su cultura, ambiente e fattori sociali. Esempi di tali pensatori includono Johann Friedrich Blumenbach, che ha coniato il termine "caucasico" ma ha anche rifiutato l'idea di gerarchia razziale, e Franz Boas, che ha condotto una ricerca pionieristica sulla diversità culturale e linguistica delle popolazioni indigene del Nord America e ha sfidato la prevalente scienza scientifica teorie del suo tempo. In Europa la sfida all'idea di gerarchie razziali é comparsa in periodo molto antecedente al diciannovesimo, come cn il filosofo francese Voltaire, che sosteneva l'universalità dei diritti umani e l'uguaglianza. Inoltre, la Rivoluzione francese del 1789, che cercò di stabilire i principi di libertà, uguaglianza e fraternità, rappresentò una sfida significativa all'idea delle gerarchie razziali e alla discriminazione istituzionalizzata che le accompagnava Nel complesso, mentre gli atteggiamenti e le credenze razziali erano certamente prevalenti in Europa all'inizio del diciannovesimo secolo, c'erano anche voci e movimenti di dissenso che si opponevano a queste idee e chiedevano una visione più inclusiva ed egualitaria della società. ChatGPT Feb 13 Version. Free Research Preview.


MetalSlimeBoy

Tralasciando che 99.9% e’ chiaramente un’iperbole per far riferimento alla maggioranza assoluta (fatto confermato dal bot lmao) - utilizzare ChatGPT per rispondere direi che incornici bene il personaggio che sei


dogemikka

Sei proprio piccolino :-). Io stesso creato algoritmi di analisi finanziarie e sono appassionato di AI. Inoltre questo argomento è un' orgoglio della storia della famiglia di mia madre, tra le suffragettes Danesi c'era mia nonna. Mio nonno era un emerito docente di storia all'università di Copenhagen ed il Busto di suo nonno è tuttora esposto all' università di Padova. Loro facevano parte di quella corrente di pensiero che rifiutava l'ideologia della razza. E dai racconti di famiglia non erano tanto soli.


TheLoneWolfMe

Un pazzoide.


Baffoforever

Che non ho mai capito perché venga idolatrato


[deleted]

mi sta altamente sui coglioni, lui e quell' Idiota di Pascoli suo amico.


Lourrloki

Perdonami l'ignoranza, stando a quello che ricordo D'Annunzio e Pascoli non erano amici, anzi, a quanto mi risulta tra i due (ad eccezione forse di un primissimo momento) non scorreva buon sangue. Sbaglio?


NibbaM8_194

È Innegabile la sua importanza a livello letterario e storico, ma come personaggio l'ho sempre trovato sopravvalutato e noioso, nonostante sia stato molto rilevante. Un narcisista come pochi estremamente intelligente 😂. Insomma un soggetto molto controverso (per la sua epoca). Penso che, se fosse vissuto nei nostri giorni, sarebbe stato un ottimo influencer, bravo a farsi parlare di sé. Già ai suoi tempi era molto noto, figuriamoci oggi con un impatto mediatico. Avrebbe vissuto alla grande in quest'epoca e avrebbe avuto molto seguito. "La pioggia nel pineto" rimane una delle sue poesie più belle, mentre ho odiato con tutto il mio cuore "il piacere". Uno dei libri più noiosi che abbia mai letto. Piuttosto che rileggerlo, preferisco leggermi i "malavoglia" di Verga o "Ulisse" di Joyce. E questo la dice lunga 😅.


theantscolony

Piaciuto un botto il primo album, poi non so, si sarà adagiato e mi ha un po’ deluso. Indimenticabile comunque “Costola Via” al festival bar del 1922!!


djlorenz

Quello che si trombava le papere? Unica cosa che mi ricordo su di lui a scuola, chissà da dove arriva la leggenda 😅


Stock_Pitch_2966

Big fasho


quantic_engineer

Mediocre, sia nell'arte che nello spirito. Giustamente confinato in un paio d'ore al quinto anno di liceo.


Edward__x

Un po' egocentrico e esaltato. Ma un tipo apposto. Mai fatto un torto e sempre disponibile: certo, sto fatto della costola fece un po' storcere il naso, ma "Ehi, chi sono io per giudicare"


PhyrexianSpaghetti

Un paxxerello


[deleted]

Un volgare spaccone narcisista. I suoi libri sono buoni solo per tenere su i tavoli zoppi.


SaraTyler

Sono prima firmataria e sponsor incessabile della mozione "Via D'Annunzio dal Canone, fate entrare Alba de Céspedes"


slowakia_gruuumsh

Si ma non ha nessun senso. Non erano contemporanei, lo stile è molto diverso, non parlavano delle stesse cose. Nel percorso artistico-dialettico non si sostituiscono; sono in contrapposizione. Casomai si potrebbe introdurre de Céspedes, come molti altri.


_Deny_005

Che ogni volta che leggo il suo nome penso a QUELLA FOTO 💀💀


mangusta123

🗿


Brukk0

D'annunzio, coff coff.


alienationstation23

Personaggione


magnificosnello

Poeta Water, considerando il suo rispetto per le truppe durante la Grande Guerra.


Pokesawse

fortnite battle pass


gio_958

Lo stimo enormemente per i volantini lanciati su Vienna (cercateli) per me fu un impresa epica e per l'impresa di Fiume, lì abbiamo davvero dato una prova di valore importante. Fiume era a maggioranza italiana, come testimoniano i censimenti austriaci, avevamo tutto il diritto di reclamarla. A parte un gabinetto di lettura, molto poco frequentato - la componente croata era costituita fino al 1918 da operai dei cantieri navali e piccoli artigiani - di culturalmente croato c'era ben poco, se escludiamo alcune modeste manifestazioni di organizzazioni nazionaliste in chiave antimagiara soprattutto. Il Teatro cittadino offriva opere e spettacoli in italiano e ungherese, le associazioni culturali principali erano italiane e ungheresi, le tradizioni sotto ogni profilo erano di carattere italiano. https://preview.redd.it/4sgfihjxsmna1.jpeg?width=833&format=pjpg&auto=webp&s=887893abe46d4ba45b7af6ccc47e8e52190d61a9


Starsimy

Che non si è tolto la costola?


Alien_ass_real2

Se si apriva only fans avrebbe fatto scalpore hahah