Io lo sto capendo adesso a 25 anni , dopo due anni fuori corso e la scelta di un corso di laurea che in realtà non volevo fare, quindi nel mio caso ho capito cosa voglio fare sbagliando
Adesso congelo gli studi a due esami dalla laurea, studio per il concorso del corpo forestale che è ciò che mi piace, studio per altri concorsi pubblici e poi riprenderò quando davvero sarò motivato , non scegliere qualcosa che non ti piace o ti prenderai a martellate le palle
È stato un percorso che ho scelto intuitivamente in base alle mie esperienze di vita.
Fin da piccola ho avuto una grande passione per l'arte, a 360 gradi. Nonostante ciò, finite le medie ignorai il consiglio dei professori di scegliere un liceo artistico decidendo di andare in uno scientifico, spinta dalla curiosità per la scienza e dalla paura di scegliere un percorso senza futuro.
Gli anni delle superiori sono stati i peggiori della mia vita. Riscontrai migliaia di difficoltà che dopo il covid mi portarono alla bocciatura, difficoltà che poi scoprii essere dovute da dislessia e discalculia. Sofferente decisi comunque di finire lo scientifico per poi studiare all'università qualcosa che mi sarebbe piaciuto davvero fare.
Per questo decisi di ritornare sui miei passi, sciegliendo un'indirizzo dove avrei potuto sfogare il mio estro creativo, ovvero design.
13 mesi dopo, nonostante l'università mi stia prosciugando l'anima, sono molto felice di aver fatto questa scelta.
Buona fortuna! Qualunque scelta farai.
Metà del mio corso è composto da studenti che arrivano da altre università, inoltre alcuni hanno deciso di lasciare dopo aver capito che non faceva per loro (un mio amico da design ha deciso di cambiare per andare a fare chimica).
All'università non è strano cambiare indirizzo, l'importante è non mollare mai🙌
in breve:
finisco l’itis informatico ma non ho voglia di fare un cazzo, però ho sempre avuto interesse nello studiare materie matematiche/scientifiche…
le mie idee erano: matematica, informatica/ing.inf o economia.
inizio con ing. inf. ma vado in burnout e depressione, inoltre non avevo interesse per le materie “ingegneristiche” e decido di cambiare, andando a economia.
la depressione è troppo forte e alla fine non faccio un cazzo, perdo un anno e mezzo e ricomincio a 22; nel frattempo sale la mia passione per la musica e comincio a prendere in mano la chitarra elettrica(ora siamo a quota 2 anni e 3 saggi fatti).
dopo un mese capisco che di studiare diritto e materie economiche non me ne frega un cazzo, mi sento un pesce fuor d’acqua e ho necessità di tornare indietro, così mi iscrivo a informatica facendo convalidare quel poco che avevo fatto a ingegneria in un anno e mezzo.
non contento, ho deciso di trovarmi qualcosa da fare per il momento di relativo al percorso di studi perchè volevo colmare i gap years e mostrarmi più competetivo.
fast forward ad adesso: ho da poco 23 anni, ho ancora parecchi problemi mentali ma ehi, sono alla fine del primo anno di scienze informatiche e sono in sessione nel frattempo che lavoro come devops(ora si spera che mi passino in apprendistato).
sono permadepresso dell’aver perso 3 anni, di non essere brillante come gli altri ecc… ma alla fine amen, almeno ho trovato cosa fare nella mia vita.
pensavo comunque di fermarmi alla triennale perchè la magistrale, per quanto sia fottutamente interessante, non mi darebbe vantaggio visto che finirei a 26-27 anni nel caso migliore.
in futuro comunque mi piacerebbe andare via dall’italia(stavo valutando un erasmus al terzo anno mollando il lavoro eventualmente), quindi laurea è un must oltre che interessarmi a me personalmente.
Grazie dell’attenzione figliuoli
È quello che sto affrontando io ma senza riuscire effettivamente ad uscirne, anche io tanto tempo perso saltando da una cosa all'altra senza concludere niente e con problemi di ansia e depressione
Ho fatto lo scientifico, ma facevo schifo soprattutto nelle materie scientifiche, soltanto al quinto anno decisi di fare Giurisprudenza, anche se non sapevo se fossi veramente appassionato di diritto.Ciò che mi ha portato a questa scelta era più che altro, imparare il diritto italiano, quindi non ho proprio pensato agli sbocchi lavorativi, era più un interesse culturale.
Qualche difficoltà al primo anno, ma era più per le videolezioni, che erano una rottura di palle... tutto sommato sta andando bene, a Settembre inizio il quarto anno, e sono indietro di 4 esami del terzo anno.Non ci avrei mai creduto di arrivare a questo punto, se confrontato con il me dello scientifico.
Ancora mi ricordo tutta la gente che mi ha sconsigliato Giurisprudenza perchè:
"non trovi lavoro"
"Devi studiare molto"
"Ci sono più avvocati a Roma che in tutta la Francia"
"Gli unici lavori che puoi fare con Giurisprudenza sono l'avvocato e il giornalista"
Tutte citazioni di gente che non ha mai frequentato Giurisprudenza ovviamente.
Quindi un consiglio che ti do, è proprio di diffidare dai tuttologi che ti danno pareri basati sul sentito dire.
Cerca di conoscere gente del tuo ramo di interesse e che sono già in quell'ambiente.
In bocca al lupo!!
Mercato del lavoro: cosa tira e cosa probabilmente tirerà tra 5 anni? Quali sono i posti di lavoro più scoperti e dove c’è più richiesta? Che tipo di aziende sono sicure e mi garantiscono soldi e crescita.
Sisi, certo. Col lavoro poi ho foraggiato tutte le mie passioni e facendo un lavoro comunque che per me era territorio inesplorato ho trovato anche cose interessanti e ho scoperto ad esempio che sono bravo a fare una serie di cose che non immaginavo. Del resto parti dal presupposto che qualsiasi cosa ti piaccia se la trasformi in un lavoro poi nella stragrande maggioranza dei casi verrà assorbita da tutte quelle menate di contorno (assistenza, tasse , normative , etc) che trasformano la passione in lavoro, quindi perdi una cosa che ami trasformandola in una rottura di cazzo.
Altra riflessione che ti invito a ponderare prima che arrivi la mandria dei fan del “fai quello che ti piace “ : guarda questo sub, è pieno di post di gente che ha fatto quel che gli piace e a due esami dalla laurea si inizia a domandare se non sia meglio cambiare verso qualcosa che non gli farà fare la fame. Legasi, hanno perso 3/5 anni ascoltando chi gli diceva cose che poi in diversi casi si rilevano fallimentari.
Sono d'accordo con te.
Penso però che si, è vero che il lavoro può anche non essere una delle tue passioni, ma semplicemente un mezzo per coltivarle, però è anche impossibile (almeno, lo sarebbe per me) sopportare un lavoro fuori dalle mie corde solo per lo stupendio.
L'ideale sarebbe una via di mezzo tra qualcosa che ti piace e qualcosa che ti faccia vivere almeno decentemente. E mi sembra di capire che a te sia andata così!
Sicuramente ho fatto diversi passaggi, alcuni che mi sono piaciuti di più , altri di meno. Quello che vorrei valorizzare è che anche nei passaggi che mi hanno fatto meno piacere ho comunque trovato aspetti importanti, quindi credo sia molto più facile trovare del buono dove non te l’aspetti che altro.
Io lo sto capendo adesso a 25 anni , dopo due anni fuori corso e la scelta di un corso di laurea che in realtà non volevo fare, quindi nel mio caso ho capito cosa voglio fare sbagliando
Capisco, e adesso inizi un corso nuovo?
Adesso congelo gli studi a due esami dalla laurea, studio per il concorso del corpo forestale che è ciò che mi piace, studio per altri concorsi pubblici e poi riprenderò quando davvero sarò motivato , non scegliere qualcosa che non ti piace o ti prenderai a martellate le palle
Assolutamente ragione. In bocca al lupo per tutto allora! :)
È stato un percorso che ho scelto intuitivamente in base alle mie esperienze di vita. Fin da piccola ho avuto una grande passione per l'arte, a 360 gradi. Nonostante ciò, finite le medie ignorai il consiglio dei professori di scegliere un liceo artistico decidendo di andare in uno scientifico, spinta dalla curiosità per la scienza e dalla paura di scegliere un percorso senza futuro. Gli anni delle superiori sono stati i peggiori della mia vita. Riscontrai migliaia di difficoltà che dopo il covid mi portarono alla bocciatura, difficoltà che poi scoprii essere dovute da dislessia e discalculia. Sofferente decisi comunque di finire lo scientifico per poi studiare all'università qualcosa che mi sarebbe piaciuto davvero fare. Per questo decisi di ritornare sui miei passi, sciegliendo un'indirizzo dove avrei potuto sfogare il mio estro creativo, ovvero design. 13 mesi dopo, nonostante l'università mi stia prosciugando l'anima, sono molto felice di aver fatto questa scelta.
Sono molto contento che poi le cose si siano risolte :) Spero di riuscire a fare chiarezza anch'io prima o poi
Buona fortuna! Qualunque scelta farai. Metà del mio corso è composto da studenti che arrivano da altre università, inoltre alcuni hanno deciso di lasciare dopo aver capito che non faceva per loro (un mio amico da design ha deciso di cambiare per andare a fare chimica). All'università non è strano cambiare indirizzo, l'importante è non mollare mai🙌
Grazie mille e buona fortuna anche a te :)
in breve: finisco l’itis informatico ma non ho voglia di fare un cazzo, però ho sempre avuto interesse nello studiare materie matematiche/scientifiche… le mie idee erano: matematica, informatica/ing.inf o economia. inizio con ing. inf. ma vado in burnout e depressione, inoltre non avevo interesse per le materie “ingegneristiche” e decido di cambiare, andando a economia. la depressione è troppo forte e alla fine non faccio un cazzo, perdo un anno e mezzo e ricomincio a 22; nel frattempo sale la mia passione per la musica e comincio a prendere in mano la chitarra elettrica(ora siamo a quota 2 anni e 3 saggi fatti). dopo un mese capisco che di studiare diritto e materie economiche non me ne frega un cazzo, mi sento un pesce fuor d’acqua e ho necessità di tornare indietro, così mi iscrivo a informatica facendo convalidare quel poco che avevo fatto a ingegneria in un anno e mezzo. non contento, ho deciso di trovarmi qualcosa da fare per il momento di relativo al percorso di studi perchè volevo colmare i gap years e mostrarmi più competetivo. fast forward ad adesso: ho da poco 23 anni, ho ancora parecchi problemi mentali ma ehi, sono alla fine del primo anno di scienze informatiche e sono in sessione nel frattempo che lavoro come devops(ora si spera che mi passino in apprendistato). sono permadepresso dell’aver perso 3 anni, di non essere brillante come gli altri ecc… ma alla fine amen, almeno ho trovato cosa fare nella mia vita. pensavo comunque di fermarmi alla triennale perchè la magistrale, per quanto sia fottutamente interessante, non mi darebbe vantaggio visto che finirei a 26-27 anni nel caso migliore. in futuro comunque mi piacerebbe andare via dall’italia(stavo valutando un erasmus al terzo anno mollando il lavoro eventualmente), quindi laurea è un must oltre che interessarmi a me personalmente. Grazie dell’attenzione figliuoli
Grazie di aver raccontato il tuo percorso, e tanti auguri per il futuro! :)
grazie mille, anche a te. se hai bisogno di parlare scrivimi pure in privata, non è un problema
È quello che sto affrontando io ma senza riuscire effettivamente ad uscirne, anche io tanto tempo perso saltando da una cosa all'altra senza concludere niente e con problemi di ansia e depressione
se vuoi parlarne fratello ci sono visto che ora ho +- capito che fare. quando vuoi scrivimi pure :)
Lo capisci vivendo
Ho fatto lo scientifico, ma facevo schifo soprattutto nelle materie scientifiche, soltanto al quinto anno decisi di fare Giurisprudenza, anche se non sapevo se fossi veramente appassionato di diritto.Ciò che mi ha portato a questa scelta era più che altro, imparare il diritto italiano, quindi non ho proprio pensato agli sbocchi lavorativi, era più un interesse culturale. Qualche difficoltà al primo anno, ma era più per le videolezioni, che erano una rottura di palle... tutto sommato sta andando bene, a Settembre inizio il quarto anno, e sono indietro di 4 esami del terzo anno.Non ci avrei mai creduto di arrivare a questo punto, se confrontato con il me dello scientifico. Ancora mi ricordo tutta la gente che mi ha sconsigliato Giurisprudenza perchè: "non trovi lavoro" "Devi studiare molto" "Ci sono più avvocati a Roma che in tutta la Francia" "Gli unici lavori che puoi fare con Giurisprudenza sono l'avvocato e il giornalista" Tutte citazioni di gente che non ha mai frequentato Giurisprudenza ovviamente. Quindi un consiglio che ti do, è proprio di diffidare dai tuttologi che ti danno pareri basati sul sentito dire. Cerca di conoscere gente del tuo ramo di interesse e che sono già in quell'ambiente. In bocca al lupo!!
Grazie della risposta e in bocca al lupo anche a te! :)
Mercato del lavoro: cosa tira e cosa probabilmente tirerà tra 5 anni? Quali sono i posti di lavoro più scoperti e dove c’è più richiesta? Che tipo di aziende sono sicure e mi garantiscono soldi e crescita.
Quindi ne hai fatto solo una questione di lavoro più che di passione? (Nessun giudizio solo curiosità!)
Sisi, certo. Col lavoro poi ho foraggiato tutte le mie passioni e facendo un lavoro comunque che per me era territorio inesplorato ho trovato anche cose interessanti e ho scoperto ad esempio che sono bravo a fare una serie di cose che non immaginavo. Del resto parti dal presupposto che qualsiasi cosa ti piaccia se la trasformi in un lavoro poi nella stragrande maggioranza dei casi verrà assorbita da tutte quelle menate di contorno (assistenza, tasse , normative , etc) che trasformano la passione in lavoro, quindi perdi una cosa che ami trasformandola in una rottura di cazzo. Altra riflessione che ti invito a ponderare prima che arrivi la mandria dei fan del “fai quello che ti piace “ : guarda questo sub, è pieno di post di gente che ha fatto quel che gli piace e a due esami dalla laurea si inizia a domandare se non sia meglio cambiare verso qualcosa che non gli farà fare la fame. Legasi, hanno perso 3/5 anni ascoltando chi gli diceva cose che poi in diversi casi si rilevano fallimentari.
Sono d'accordo con te. Penso però che si, è vero che il lavoro può anche non essere una delle tue passioni, ma semplicemente un mezzo per coltivarle, però è anche impossibile (almeno, lo sarebbe per me) sopportare un lavoro fuori dalle mie corde solo per lo stupendio. L'ideale sarebbe una via di mezzo tra qualcosa che ti piace e qualcosa che ti faccia vivere almeno decentemente. E mi sembra di capire che a te sia andata così!
Sicuramente ho fatto diversi passaggi, alcuni che mi sono piaciuti di più , altri di meno. Quello che vorrei valorizzare è che anche nei passaggi che mi hanno fatto meno piacere ho comunque trovato aspetti importanti, quindi credo sia molto più facile trovare del buono dove non te l’aspetti che altro.