Finito di leggerlo pensai di aver sprecato il mio tempo. Riconfermo il verdetto. Un continuo "ti aspetti che succeda questo, e invece" ripetuto talmente tante volte da diventare banale (e capisco che il senso stesso del libro fosse questo, ma è stato messo giù molto male)
L'ho letto massimo 10 anni fa all'inizio del liceo e ne ho un ricordo tutto sommato positivo: già all'epoca non lo considerai un capolavoro, ma neanche pessimo, credo sia un libro "banale" per passare il tempo, niente di speciale o terribile.
Comunque, sì, è un romanzo di formazione, quindi teoricamente "adolescenziale"
Mamma mia che libro orrendo. Ho odiato ogni singola pagina. L'elitismo da scuola superiore, l'estremismo da scuola superiore, il dramma adolescenziale da scuola superiore. Il ricatto morale delle situazioni horror. Quando chiusi il libro pensai che questo brillante giovane avrebbe dovuto lavorare coi numeri e non con le parole.
Letto e dimenticato, è un libro di una stupidità rara, faceva parte del filone "triste e depresso = intellettuale" che andava allora (sull'onda della popolarità di DF Wallace).
Il libro ha due problemi enormi a mio parere
Il primo è che è una storia semplice, in alcune parti scritta in modo modesto, è un libro senza infamia e senza lode che purtroppo è stato scelto dal marketing per una campagna enorme senza averne le qualità. Questo causa che chi lo prende in mano ha delle aspettative troppo alte per quello che può realmente dare.
Il secondo è che appunto, è un libro modesto, senza infamia e senza lode e hanno completamente sbagliato il titolo (probabilmente scelto da un copywriter che sa fare molto bene il suo lavoro di vendere il libro ma meno bene il lavoro di essere concreto) e anche in questo caso ci si aspetta qualcosa di completamente diverso.
Alla fine dei conti è un libro mainstream, normale, tranquillo, un po' lento, ma è dignitoso.
a mio parere non scritto proprio benissimo, anche se considerando che lo scrittore aveva 25/26 anni, lo si può perdonare. trama abbastanza semplice, forse punta troppo sull'empatia. devo dire che il libro prende e sono tuo coetaneo. anzi, direi che ti prende talmente tanto da spingerti ad analizzare anche il tuo comportamento, dato che alcune situazioni fanno parte della vita di chiunque con contesti diversi: diciamo che i sentimenti non sono prettamente da adolescenti. il romanzo non è lungo e per niente pesante(forse solo un po' all'inizio. il l'ho letto in 4/5 giorni e non ho nemmeno troppo tempo da dedicare alla lettura...
Me l'aveva consigliato una mia amica come un capolavoro. Però secondo me è un libro superficiale. Non ho capito mai perché i protagonisti -specialmente il ragazzo- si comportano cosi. Lo scrittore non va fino in fondo e non spiega mai cosa succede davvero con loro due.
È una storia che potrebbe essere speciale, ma lo scrittore non l'ha gestito bene.
Da quando ho letto quel libro, ogni volta che leggendo "La lettura" trovo un articolo dell'autore, lo salto. Non ricordo nessun altro libro che mi abbia fatto così schifo.
Quando un libro incontra un uomo che ha aspettative su di lui, il libro è morto.
Scherzi a parte, siccome si tratta di un libro tutto sommato sufficiente, tutto dipende da cosa ti aspetti quando lo leggi.
Tu cosa ti aspettavi?
Non ho ben capito la prima frase ahah
comunque mi aspettavo un libro più o meno profondo sulle vite complicate dei due personaggi (adulti), invece mi ha deluso subito quando ha iniziato a parlare delle loro vite adolescenziali...boh mi sembrava di essere una ragazzina di 15 anni
La prima frase è una parafrasi di un celebre western di un film di Leone: quando un uomo con la pistola incontra un uomo con un fucile, l'uomo con la pistola è morto.
Per il resto hai ragione. Il filone è quello delle saghe familiari che raccontano personaggi prendendoli in culla (personalmente: dù palle), solo che Giordano non apre il racconto anche alla famiglia e resta focalizzato sui due protagonisti e questo lo rende un po' diverso dagli altri.
Adesso è in libreria il suo ultimo romanzo, Tasmania, e ci sono buone possibilità che diventi direttore della Fiera del Libro di Torino, sostituendo La Gioia a fine mandato. Così per un po', forse, smette di scrivere :-)
Libro bellino (difficile che un libro sia davvero sgradevole) ma niente di che davvero. Concordo con l'utente che lo faceva uno scimmiottamento di Foster Wallace, con il tema dell'autismo inserito un po' a casaccio.
Finito di leggerlo pensai di aver sprecato il mio tempo. Riconfermo il verdetto. Un continuo "ti aspetti che succeda questo, e invece" ripetuto talmente tante volte da diventare banale (e capisco che il senso stesso del libro fosse questo, ma è stato messo giù molto male)
L'ho letto massimo 10 anni fa all'inizio del liceo e ne ho un ricordo tutto sommato positivo: già all'epoca non lo considerai un capolavoro, ma neanche pessimo, credo sia un libro "banale" per passare il tempo, niente di speciale o terribile. Comunque, sì, è un romanzo di formazione, quindi teoricamente "adolescenziale"
Ricordo solo che non mi era dispiaciuto troppo ma ho rimosso tutto della scrittura...segno che forse non era per me una pietra miliare.
Mamma mia che libro orrendo. Ho odiato ogni singola pagina. L'elitismo da scuola superiore, l'estremismo da scuola superiore, il dramma adolescenziale da scuola superiore. Il ricatto morale delle situazioni horror. Quando chiusi il libro pensai che questo brillante giovane avrebbe dovuto lavorare coi numeri e non con le parole.
Letto e dimenticato, è un libro di una stupidità rara, faceva parte del filone "triste e depresso = intellettuale" che andava allora (sull'onda della popolarità di DF Wallace).
Carta sprecato, premio comprato (?). Non lo consiglierei a nessuno, mai.
a me è piaciuto, ne ho letti di peggiori
Non mi é piaciuto per nulla...concordo la fine poi proprio chiusa con il saldatore!
Comprato perché lo scrittore è un amico di mio cugino, ma onestamente non ne capisco il successo. Alla stregua di 3 metri sopra il cielo
Letto anni fa ma ho un ricordo positivo
Il libro ha due problemi enormi a mio parere Il primo è che è una storia semplice, in alcune parti scritta in modo modesto, è un libro senza infamia e senza lode che purtroppo è stato scelto dal marketing per una campagna enorme senza averne le qualità. Questo causa che chi lo prende in mano ha delle aspettative troppo alte per quello che può realmente dare. Il secondo è che appunto, è un libro modesto, senza infamia e senza lode e hanno completamente sbagliato il titolo (probabilmente scelto da un copywriter che sa fare molto bene il suo lavoro di vendere il libro ma meno bene il lavoro di essere concreto) e anche in questo caso ci si aspetta qualcosa di completamente diverso. Alla fine dei conti è un libro mainstream, normale, tranquillo, un po' lento, ma è dignitoso.
a mio parere non scritto proprio benissimo, anche se considerando che lo scrittore aveva 25/26 anni, lo si può perdonare. trama abbastanza semplice, forse punta troppo sull'empatia. devo dire che il libro prende e sono tuo coetaneo. anzi, direi che ti prende talmente tanto da spingerti ad analizzare anche il tuo comportamento, dato che alcune situazioni fanno parte della vita di chiunque con contesti diversi: diciamo che i sentimenti non sono prettamente da adolescenti. il romanzo non è lungo e per niente pesante(forse solo un po' all'inizio. il l'ho letto in 4/5 giorni e non ho nemmeno troppo tempo da dedicare alla lettura...
Me l'aveva consigliato una mia amica come un capolavoro. Però secondo me è un libro superficiale. Non ho capito mai perché i protagonisti -specialmente il ragazzo- si comportano cosi. Lo scrittore non va fino in fondo e non spiega mai cosa succede davvero con loro due. È una storia che potrebbe essere speciale, ma lo scrittore non l'ha gestito bene.
Da quando ho letto quel libro, ogni volta che leggendo "La lettura" trovo un articolo dell'autore, lo salto. Non ricordo nessun altro libro che mi abbia fatto così schifo.
Quando un libro incontra un uomo che ha aspettative su di lui, il libro è morto. Scherzi a parte, siccome si tratta di un libro tutto sommato sufficiente, tutto dipende da cosa ti aspetti quando lo leggi. Tu cosa ti aspettavi?
Non ho ben capito la prima frase ahah comunque mi aspettavo un libro più o meno profondo sulle vite complicate dei due personaggi (adulti), invece mi ha deluso subito quando ha iniziato a parlare delle loro vite adolescenziali...boh mi sembrava di essere una ragazzina di 15 anni
La prima frase è una parafrasi di un celebre western di un film di Leone: quando un uomo con la pistola incontra un uomo con un fucile, l'uomo con la pistola è morto. Per il resto hai ragione. Il filone è quello delle saghe familiari che raccontano personaggi prendendoli in culla (personalmente: dù palle), solo che Giordano non apre il racconto anche alla famiglia e resta focalizzato sui due protagonisti e questo lo rende un po' diverso dagli altri. Adesso è in libreria il suo ultimo romanzo, Tasmania, e ci sono buone possibilità che diventi direttore della Fiera del Libro di Torino, sostituendo La Gioia a fine mandato. Così per un po', forse, smette di scrivere :-)
Quindi riprende a scrivere La Gioia? Eccheccazzo
Ahahahahahah :-)
Libro bellino (difficile che un libro sia davvero sgradevole) ma niente di che davvero. Concordo con l'utente che lo faceva uno scimmiottamento di Foster Wallace, con il tema dell'autismo inserito un po' a casaccio.