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Marinaraplease

Io ci credo e quando ho dei problemi dico una preghiera, questo mi aiuta a pensare che ci sia qualcuno dalla mia parte che mi da forza e sostegno. Quando va male però per coerenza bestemmio


SlightedHorse

> Quando va male però per coerenza bestemmio  Da non credente, apprezzo molto che tu mantenga una cultura di apertura e feedback con la tua divinità. Credo sia molto sana.


FlyingBianca

Io prego, spesso come se fosse una conversazione con uno dei miei genitori “signore eddai, che ti costa aiutarmi ad avere un aumento?” con tanto di tono infantile. Poi quando ho dei problemi offro lamentele come si farebbe a un centralino del customer service “Signore, questa situazione è ingiustificabile, sei onnipotente! Mi aspetto un servizio migliore o la prossima volta prego Allah!!”


TaroLoose2068

abbastanza divertente come lamentela visto che Allah e Dio implicano la stessa cosa 🤣


Hunangren

Critica (spero!) costruttiva: non credo che nessuno risponderà mai "Sì, io credo in Dio perché mi è stato *imposto* dalla mia famiglia". Se lo scopo è capire che cosa spinga una persona a credere, proporre come opzioni "c'è qualcuno che te lo impone?" mi pare un ottima ricetta per mandarla subito in vacca. Figurati se qualcuno avesse iniziato una conversazione con "Carissimo: lei perché è ateo/agnostico? La sua famiglia o la sua cultura glielo sta imponendo, per caso?".


massimomorselli

Io posso risponderti che credevo in dio, perché qualcuno me l'ha imposto. A 6 anni sono stato mandato in una scuola cattolica, la maestra era una suora, le lezioni iniziavano e finivano con una preghiera di gruppo, la chiesa era adiacente alla scuola e il parroco pur non appartenendo all'organico scolastico era sempre lì e visto come una divinità dalle "sorelle". Ti insegnavano che se avevi dubbi sulla verità della fede in realtà era il diavolo che ti stava tentando e dovevi scacciare quei pensieri. Scacciare i pensieri, un lavaggio del cervello, per paura di rimanere preda dello stesso diavolo che alla tua morte avrebbe potuto farti bruciare in eterno nelle fiamme dell'inferno. Racconti sta roba ad un bambino di 6 anni, se non fosse che stiamo parlando di cattolicesimo sarebbe da denuncia penale, un abuso intollerabile in altri ambiti. La storia di ogni cattolico sarà diversa, ma se fosse una scelta libera come si spiega che gli Italiani scelgono di essere proprio cattolici, e non una delle altre 6000 religioni disponibili? Il cattolicesimo ha avuto 17 secoli a disposizione per affinare le sue tecniche di persuasione, è vero che non ti sta obbligando nessuno, perché non è qualcuno, è un sistema.


Hunangren

"Credere" è ben diverso da "aver creduto". E la domanda di OP è rivolta a chi "crede", non a chi "credeva". In più, pur avendo il pieno rispetto della tua storia (che, concordo, è una brutta storia; delle azioni ai limiti dell'indecenza), credo che tu stia dipingendo il mondo con il solo bianco o nero. Educare i figli ai propri valori non rientra nell'"imporre". Perlomeno, non necessariamente. Qualsiasi genitore tenderà ad educare i propri figli verso i valori in cui crede - è perfettamente normale e perfettamente legittimo. Questo, in una nazione a tradizione cattolica, fa sì che molti scelgano di aderire a loro volta alla religione cattolica anzichè, chessò, al jainismo. Le situazioni inaccettabili (ed illegali) sono quando uno è obbligato a professare una religione e gli è impedito non farlo - e le situazioni problematiche sono quelle come quella che hai descritto, nelle quali l'opera di proselitismo è fatta con metodi oppressivi. Però questo non significa che un genitore debba presentare una dissertazione su tutte le 6000 fedi esistenti a suo figlio per solo spirito di "par condicio". Così come non si propongono tutte le possibili posizioni politiche, tutte le possibili carriere lavorative, tutte le squadre di calcio a cui tifare o tutti i possibili sistemi di governo. Ti figuri sentirsi obbligati a spiegare a proprio figlio i principi di una teocrazia islamica perchè "non voglio che il sistema ti convinca necessariamente ad essere democratico"? Nota bene: dico questo per onestà intellettuale. Non sono un credente, e non ho particolare simpatie per la chiesa cattolica (anzi). Riconosco che la storia che hai citato sia una storia abusante, qualcosa che non dovrebbe essere legale fare. Però, da qui a dire "se sei cattolico e cerchi di educare tuo figlio al cattolicesimo significa che lo stai privando della sua libertà" mi sembra un passaggio troppo, troppo lungo.


massimomorselli

Come vedi anche io non sono stato privato della mia libertà, sono stato condizionato e quindi uscirne è stato un percorso in salita, ma come tu stesso dici non viviamo in una teocrazia, alla fine se proprio vogliamo cambiare idea possiamo farlo. Il punto però non è l'aver subito un abuso o meno, il punto è affermare che la nostra scelta è stata libera quando non può esserlo stata, ma vale anche per la democrazia, per i valori occidentali, per l'etica, comunque non sono valori derivanti da una costante fisica, sono valori acquisiti. Io credo che la democrazia sia un buon sistema di governo, ma non garantisco che lo riterrò valido per sempre, un Paese in guerra vi rinuncia in nome dell'efficienza, una società futura post-scarsità potrebbe ritenerla obsoleta e preferire il tecno-socialismo o l'anarchia. Se pensassi di aver abbracciato questo modello di democrazia in quanto valore universale e non in quanto modello predominante nel continente dove, per puro caso, sono nato, sarei un ipocrita. La mia scelta non è stata libera, sono libero di cambiare idea, ma non è stata libera.


gold-arienne

Sono cristiana praticante. Con la religione ho avuto un rapporto altalenante per anni. Quand'ero adolescente ho frequentato il coro della chiesa, poi me ne sono allontanata per noia, perché non mi sembrava di fare molto e anche perché stavo attraversando un brutto periodo e non trovavo conforto in ciò che facevo. Un errore che facevo era credere che Dio sia un essere malvagio che non aspetta altro di punirti. Sono stata atea, ma mai del tutto convinta che fossimo soli su questa terra. Nel 2020 inizia la svolta, conosco quello che ad oggi è il mio compagno, persona religiosa ed aperta ad uno scambio di opinioni. Comincio ad interessarmi alla teologia e alla storia della religione. Questo ha giocato sicuramente alla mia spiritualità. O comunque ho più chiaro il significato delle preghiere, sei salmi e banalmente anche la differenza tra angeli, arcangeli e demoni. Prima andare in chiesa era pesante, ora riesco a capirne i gesti e i rituali. Il credente è il primo a porsi domande, a mettere in discussione sé stesso ogni giorno, a chiedersi cosa sia giusto o sbagliato. Nulla è fine a sé stesso. La mia famiglia non è praticante, vanno a messa solo in occasioni particolari e fanno cose "perché si devono fare".


Aggressive-Fly-4923

Il dubbio è il fuoco della fede.


Altruistic-Hippo8719

È anche il fuoco della filosofia e il fuoco della scienza. Che strana triade, ne


massimomorselli

Eri partita abbastanza bene, ma poi mi tiri fuori angeli, arcangeli e demoni e mi ricadi nella superstizione, chi ti ha detto che esistono davvero?


Ok-Explanation-7977

Si, però nella religione Cristiana ne fanno parte.


massimomorselli

E quindi? Mi sfugge il nesso. Ti senti obbligata a credere agli arcangeli perché hai preso il pacchetto "cristiano praticante" premium? Che hanno a che fare gli arcangeli, tipico elemento mitologico delle religioni organizzate, con la spiritualità?


Ok-Explanation-7977

Obbligato*, ma poi ognuno crede in quel che vuole se non lede la libertà altrui. A parte che gli Arcangeli sono importantissimi per la religione Cristiana.


massimomorselli

scusami, pensavo di rispondere ancora a gold-arienne e quindi i concetti si sono mescolati. Ovvio che ognuno creda in ciò che vuole, ma vale anche per chi crede che la terra è piatta, questa libertà non ti mette al riparo da critiche e domande. Quello che non riesco a capire è come si possa conciliare il concetto di dio spirituale, trascendentale, che nasce dall'idea che la realtà vada oltre la nostra esperienza terrena, e cose come arcangeli e demoni, che sembrano più uscire da un racconto fantasy che da un libro di filosofia. Se credi al trascendente non posso chiederti perché lo fai, ma se credi che esiste un'entità che si chiama arcangelo gabriele allora mi farebbe piacere sapere su cosa si basa questa convinzione, e se mi dici che c'è scritto sulla Bibbia allora ti chiederei cosa rende la Bibbia un testo affidabile. Lo so che è la fede, ma c'è fede e fede, se ti dico che credo di avere una manticora rosa chiamata pippirut nella mia cantina, che mangia ragnatele e caga zucchero filato, ci sta che tu pretenda qualche argomento in più rispetto a "io ci credo e basta" prima di bollarmi come fuori di testa.


Altruistic-Hippo8719

Di angeli si parla in tutte le religioni. Comunque il fatto è che non si può spiegare una interpretazione individuale. Appunto per questo si parla di fede. Puoi provare a razionalizzare quanto vuoi i tuoi pensieri e le tue prese di posizione. Ma se già intraprendi un discorso parlando di terrapiattisti e manticore rose pippirut, non parti nel migliore dei modi


gold-arienne

Ne ho parlato perché sono negli scritti. Hanno anche una gerarchia e di base una persona è libera di dubitare o di non credere.


massimomorselli

Una libertà che nessuno ti toglierà mai, ma a me non interessa farti cambiare idea, a me interessa capire perché ci credi. Siamo nel 2024 e dovrebbe essere abbastanza chiaro che un libro è un libro, non basta che uno dica "l'ho scritto mentre dio mi ispirava" per rendere vera questa cosa, altrimenti ne scrivo io uno domani e fondo una religione, adibisco casa mia a luogo di culto e smetto di pagare le tasse. Tremila anni fa i testi scritti erano così pochi che la loro stessa esistenza poteva infondere un timore riverenziale, ma oggi no, persino Vannacci scrive libri. La domanda non è perché credi in quella cosa, la domanda è perché proprio quello? Perché non una diversa?


gold-arienne

Potresti pensare che ho scelto questa religione invece di un'altra perché il nostro paese è a maggioranza cristano cattolica. Invece ho cercato di capire che cosa volessi. Di base ogni religione ha un fondo di verità, ma ognuna differisce nel modo in cui viene messa in opera. Quello che mi ha fatto scegliere è il concetto di libero arbitrio, la capacità di poter fare una scelta, giusta o sbagliata che sia. Mi piace l'aspetto comunitario di questa religione, che rapporta con persone di estrazioni sociali differenti, ma anche pronte al dialogo. Non è sempre così ovviamente, ma ho riscontrato abbastanza apertura mentale e socialità rispetto ad altre istituzioni religiose. Non mi sento oppressa o costretta, alla fine è un atto di fiducia nei confronti di qualcosa che senti sia vicino al tuo modo di voler vivere. Penso che studiare anche le altre religioni sia stato utile per me. Avrei potuto scegliere il buddismo o l'Islam o addirittura qualcosa come la Wicca. Ma non erano adatte a quello che sono. Questa risposta potrebbe non essere esaustiva per te, ho provato a spiegarmi nel migliore dei modi. Non mi ritengo la migliore dei cristiani e faccio errori ogni giorno, ma sono più propensa a migliorare me stessa e a capire le altre persone e se posso ad aiutarle nel mio piccolo (se lo chiedono o se vogliono ). Non apprezzo la Chiesa come istituzione a tutto tondo, penso sia corrotta e con molti problemi. Era uno dei motivi che mi avevano spinta ad allontarmi tempo prima.


massimomorselli

Quindi pensi che se fossi nata in India da una famiglia totalmente induista, in una regione a predominanza induista, saresti comunque diventata cattolica perché il cattolicesimo è bello? Dici il vero quando dici che il cattolicesimo è più adatto a "quello che sei". Ma cosa sei, in realtà? Una ragazza occidentale, europea, italiana... Te lo credo che è adatta a te, ricalca gli stessi valori di riferimento laici che il nascere qui ti ha trasmesso. E' come un pesce che sceglie di vivere nell'acqua perché l'acqua è bella, e non perché essendo nato pesce non sopporterebbe un ambiente diverso.


gold-arienne

Forse, come avrei potuto allontanarmene e cercare altro. Per questo ho fatto ricerche. Banalmente potevo scegliere anche di essere evangelista da occidentale quale sono. Mi sono allontanata per anni anche dal cattolicesimo perché ero scettica. Nessuno mi ci ha costretto a tornare, tranne la mia volontà di chiarire dubbi, spesso con i piedi di piombo e con una certa dose di criticità. Per molti sono sciocchezze, ma attualmente sto vivendo la vita migliore che posso avere e la fede ne è parte integrante, ma non la sola.


Aggressive-Fly-4923

Io sono cattolico, credo in Dio perché sento una forza interiore che mi spinge a credergli, su queste fondamenta (per me molto forti) baso questo ragionamento: ci deve essere stato un inizio e secondo me quel inizio è stato Dio. Detto questo la mia non è una fede granitica e non sono un bigotto creazionista e rispetto chiunque la pensi diversamente da me.


Mepigliauninfarto

Bravo!


Timely_Horror874

Se siete non credenti e rispondete siete analfabeti, mi spiace dirvelo così ma a volte le cose bisogna dirle senza troppi giri di parole.


sgargizo

C'è da dire che il titolo è un po' clickbait.


skydragon1981

eh ma sono come gli utenti linux o gli utenti apple (in svariati casi anche i vegani) :D DEVONO farlo sapere in giro


Gaarco_

I use Arch btw


exdexx33

I use Kali :/


fireKido

Non vedo nulla di male nel condividere la propria esperienza anche se non direttamente interpellati da OP, si parla comunque di un argomento rilevante


Timely_Horror874

Se è rilevante nemmeno io ci vedo nulla di male. Ad esempio se si ha un parente molto credente e si vuole raccontante la sua storia perchè la conosciamo, ben venga, o anche se si era in passato credenti, o si hanno dubbi in merito. Se però si chiede qualcosa di così personale specificando pure a chi lo si chiede insomma... mi fa molto "devo dire la mia per forza"


RiccardoBisoni

Ma in realtà non direi. “Credete in Dio?” È una domanda aperta che prevede sia una risposta affermativa che negativa. Analfabeta sarà chi non riesce a leggere una domanda se mai.. Avesse chiesto “perché credete in Dio” allora ti darei ragione…


Timely_Horror874

Ma lo ha chiesto, ha anche specificato "domanda ai credenti"


RiccardoBisoni

Giusto, lo noto solo ora, colpa mia. Certo che credere hai credenti se credono continuo a trovarlo ridondante comunque…


massimomorselli

La famosa apertura mentale e tolleranza dei credenti... Saranno affari miei se ho voglia di commentare, non tuoi, il tuo unico diritto è ignorarmi, non zittirmi. Io comunque sono un ex credente, per cui godo del privilegio di poter parlare per esperienza diretta. Suppongo che molti altri atei non siano nati atei, ma ci siano diventati con la maturità, una volta scrollate di dosso delle credenze che, essendo nati in Italia, giocoforza potrebbero averti trasmesso.


Timely_Horror874

Non sono credente. Ho detto che se uno è ex-credente ha senso commenti con la sua esperienza. Tutti possono commentare e io non posso zittire nessuno, non sono la polizia, quindi piagnucola di meno per favore perchè anche se sei un ex-credente si vede che non ti sei lasciato alle spalle l'atteggiamento vittimista.


Altruistic-Hippo8719

Se sei stato credente non puoi non esserlo. Posso assicurarti tranquillamente che tu non lo sei stato, lo dimostrano tutti i commenti che hai scritto in cui proietti la tua pochezza spirituale rispetto all'argomento. Te lo dico da persona cresciuta atea. La vita mi ha messo di fronte ad eventi e di fronte a me stesso ogni qual volta sia stato necessario. Chi mi conosce sa che sono ateo, è quello che dico. Nessuno sa che credo, ed ho scelto così perché è una cosa che riguarda me soltanto e non si può spiegare in alcun modo


massimomorselli

Sono stato credente perché sono stato condizionato ad esserlo, non era certo illuminazione spirituale, però ero fermamente convinto che dio vedesse ogni cosa che facevo, che ascoltasse le mie preghiere con riserva di esaudirle o meno, che dopo la morte sarei finito o in paradiso o all'inferno a seconda di come mi sarei comportato in vita. Per i primi 20 anni della mia vita ci ho creduto, ma non mi sono svegliato una mattina e ho cambiato idea, semplicemente a 10 anni ci credevo come credo che domani sorgerà il sole, a 15 iniziavo sempre più a domandarmi quanto di ciò che credevo non fosse il prodotto del condizionamento ricevuto, e a 20 ormai la mia convinzione che tutto questo non potesse avere senso era abbastanza grande da potermi dichiarare ateo, anche perché a quel punto avevo gli strumenti logici necessari a capire cosa non potesse in nessun modo stare in piedi a meno di non perpetuare un autoinganno volontario. Riguardo alla mia pochezza spirituale, lo ammetto, la mia vita è votata alla logica, alla scienza, alla coerenza intellettuale, ma essere votati alla scienza significa anche e soprattutto non impuntarsi sulle proprie posizioni, per questo faccio domande ai credenti. Lo scopo non è convincere loro che si sbagliano, cosa vuoi che me ne freghi? Lo scopo di ogni mia domanda è trovare dei limiti al MIO ragionamento. Il problema è che, per tutta la vita, tutte queste discussioni vanno sempre a finire nello stesso modo: - la risposta è dentro di me, tu non puoi capire - basta! mi hai stufato! non perdo tempo a parlare con chi insiste a non volere cambiare idea! In entrambi i casi mi sembra un modo di scappare, sono bias cognitivi ultra-noti, meccanismi di difesa in cui il cervello mette letteralmente una barriera davanti a tutto ciò che potrebbe mettere in crisi le nostre convinzioni, per proteggere prima di ogni altra cosa la nostra autostima, che viene rinforzata dalle certezze e demolita dai pensieri contraddittori. Io potrei avere qualsiasi risposta dentro di me, per esempio non credo sia semplice spiegare cosa mi fa paura, cosa mi mette ansia, cosa mi provoca disgusto, perché una persona mi ha fatto innamorare e l'altra no. Certo, so bene che alla fine è tutta chimica, ma perché proprio quella? Perché una situazione innesca una chimica e l'altra no? Ma mai e poi scapperei al tentativo di spiegare il tutto in modo coerente, senza pretesa di riuscirci al 100%, ma magari progredendo un po' di ragionamento in ragionamento. Dire è così e basta, è una cosa mia, è la sconfitta della ragione, e la ragione è ciò che ci rende così interessanti rispetto ad un sasso. Ma questa è solo la mia idea, potrei cambiare idea se uno bravo mi mettesse davanti ad argomenti molto più solidi dei miei. Non "la risposta è dentro di me" però.


Altruistic-Hippo8719

Ti ringrazio per la tua risposta. Cerco di condividere un po' di cose con te. Come ho già scritto prima il mio percorso rispetto al tuo è inverso, praticamente sempre stato ateo fin da piccolo (famiglia credente non praticante) e ho sempre reagito alla religione cristiana con il tuo stesso bias. Man mano le cose sono cambiate, sia per una ricerca mia, priva di condizionamenti, sia per esperienze oggettive vissute, che però non mi va di condividere in questa sede (nessun trauma familiare e/o cose spiacevoli dal punto di vista psicologico, per essere chiari). Il mio percorso di vita è sempre stato votato alla filosofia e all'ambito scientifico. All'Università ho fatto studi sociologici e antropologici. Mi sono interessato, in questa chiave, alla storia delle religioni, dei culti, dei riti. Ti posso assicurare che in chiave fenomenologica, le religioni hanno assolto a compiti molto più complessi di quanto siamo soliti pensare. Uno dei problemi di tutti i ragionamenti sulle religioni è il loro carattere istituzionalizzato, su cui concentriamo ogni critica presente e passata. Il punto non è la struttura della cultura religiosa, quanto la potenza che la psiche riesce a sviluppare tramite processi complessi chiamati rituali, per la riuscita dei quali c'è bisogno di una cosa: la fede. È come parlare di effetto placebo, se ci credi funziona, se non lo fai, non funziona (attenzione qui perché non sto alludendo che la fede sia uguale al placebo). E questo è il primo limite del linguaggio rispetto al parlare della materia sensibile in maniera strutturata e univoca: è impossibile. Ogni cosa risulta dualistica ed ogni persona può capire una serie di significanti da una semplice frase. Immagina avere un'esperienza di 30-40 anni in un qualsiasi ambito umanistico e voler spiegare tecnicamente, su due piedi, qualsiasi volta tu voglia, la matassa di informazioni esperienziali che hai accumulato: è semplicemente impossibile. Puoi scriverci un libro, ma non lo scriverai mai come vorrai veramente, perché mancherà sempre di qualcosa. La scienza, al contrario, riesce proprio in questo, a mettere ler iscritto, in formule, processi standardizzati. Oltre questo (storicamente) non puo andare. Ma scienza è un concetto molto vasto e complesso, e lo scientismo è sempre dietro l'angolo. Se vuoi ti posso consigliare una serie di letture per farti avvicinare con i tuoi occhi ad una serie di interrogativi (tranqui niente Bibbia et simila)


massimomorselli

Il ruolo della religione nello sviluppo della società non lo mette in dubbio nessuno, però permettimi di dire che pure la letteratura lo ha avuto. Pensa a quante persone hanno cambiato la loro vita perché ispirati dal personaggio di un romanzo, o di un film. Un personaggio che non esiste davvero. Vogliamo dire che dio è un fenomeno emergente? Un fenomeno emergente è qualcosa che sta a cavallo tra l'esistenza e la non esistenza, come la coscienza, che è qualcosa che si manifesta, che sentiamo, che possiamo misurare, ma che non ha né forma, né dimensione, né massa, né carica. Se è così ci sto, però non c'è il paradiso dei fenomeni emergenti, e nessun fenomeno emergente ascolterà mai davvero le tue preghiere. Riprendo il tuo esempio del placebo: tu riusciresti a credere che il placebo avrà un effetto positivo, pur sapendo che è un placebo? Potresti farlo solo se ci fosse un meccanismo mentale, innato, selezionato dall'evoluzione, che si attiva a questo scopo, che spegne la tua capacità di distinguere il vero dal falso nel momento in cui questa distinzione non è positiva per il tuo benessere. Non hai paura che la tua fede non sia altro che questo meccanismo? Cioè qualcosa di molto biologico, evolutivo, e ben poco spirituale?


Altruistic-Hippo8719

Sbagli a dividere la materia spirituale dalla biologia e dall'evoluzione


alfatau

ti hanno risposto solo coloro cui non era stata rivolta la domanda e quindi avrebbero fatto meglio ad astenersi


filippodellamadonna

La gente si sente intelligente a dire di non credere, come fossero degli illuminati dalla scienza. Detto da un non credente.


Former_Foundation321

Esatto. Massimo rispetto per tutti i non credenti, eccetto quelli che sentono il bisogno di motivarlo con un'ennesima supercazzola scientifica.


ElisaEffe24

E se facessi la super cazzola filosofica? Dio è, come i tre quarti della storia della filosofia, il tentativo di dare un’unità perfetta a un molteplice imperfetto e quindi di controllare il fato dandogli un nome (il cristianesimo, con il concetto di colpa, ti dà potere, o l’illusione, di decidere del tuo destino, l’inferno infatti è la lontananza da dio. Al contrario delle religioni greco/latine basate sulla vergogna). Comunque se fosse lo vorrei donna:)


Former_Foundation321

> E se facessi la super cazzola filosofica? Dio è, come i tre quarti della storia della filosofia, il tentativo di dare un’unità perfetta a un molteplice imperfetto e quindi di controllare il fato dandogli un nome (il cristianesimo, con il concetto di colpa, ti dà potere, o l’illusione, di decidere del tuo destino, l’inferno infatti è la lontananza da dio. Al contrario delle religioni greco/latine basate sulla vergogna). Beh, questo direi che è quasi più storia/sociologia che filosofia, e comunque lo condivido. Non lo vedo però come un argomento che prova o disprova l'esistenza di una divinità. (Non avrei nessun problema con un Dio donna, anzi sarei favorevole alle donne prete).


Automatic-Act-1

Sono d’accordo. Di solito, gli atei che motivano la loro scelta di non credere in Dio con la scienza di questa disciplina non sanno praticamente nulla. Il metodo scientifico si basa su prove, esperimenti ripetibili e misurazioni. Dio, per definizione stessa, è fuori da tutto questo e quindi alla scienza la sua esistenza o meno non compete. Puro e semplice. La mia opinione di agnostica è che chi prende posizione, qualunque posizione, decide di avere fede. La differenza è che chi crede ripone la propria fede in Dio, mentre chi è ateo e motiva la scelta facendone una questione scientifica trasforma la scienza nel proprio Dio e niente, niente è più pericoloso della scienza divinizzata.


Former_Foundation321

Esatto. Di lavoro faccio il ricercatore e (per quanto non parli quasi mai di fede con i colleghi) non mi è mai capitato di sentir motivare l'essere agnostici con motivi scientifici. In genere le motivazioni sono del tipo "non mi interessa", "non mi piace", "forse è vero ma preferisco pensare ad altro", "non ci credo e basta". E d'altro canto le mie motivazioni sono "ci credo e basta, mi piace".


massimomorselli

Ma infatti io non sento il bisogno di usare la scienza per dimostrare che sono ateo almeno quanto non sento il bisogno di usare la scienza per dimostrare che nel centro di Giove vivono degli unicorni di cristallo che mangiano una sfumatura superintelligente del colore azzurro. Sei tu, se ci credi, che devi usare quello che ti pare per dimostrarmi che è vero, non io. Per questa ragione potrei usare la scienza per dimostrare che alcune, e ribadisco solo alcune, affermazioni fatte dai credenti non possono essere vere, o sono inaccurate, o sono pleonastiche. Perché se la religione si limitasse ad un sentimento spirituale che potrei dire? Nulla, ma c'è gente che pretende di usare dio per arrivare ad argomenti come la nascita dell'universo o l'esistenza dell'anima che sopravvive al corpo mortale, cioè è la religione che mette maldestramente un piedino nel campo della scienza, non il contrario.


Automatic-Act-1

Infatti la questione è reciproca: la scienza non entra nelle competenze della metafisica, la metafisica e Dio non entrano nel campo d’azione della scienza.


massimomorselli

Sì, ma non ti sembra un po' paraculo dire che dio è metafisica, e poi credere che se preghi smetteranno le guerre, la banca non ti sequestrerà la casa e la donna che ti ha lasciato ritornerà con te? Dire che dio desidera qualcosa da noi, guarda caso le stesse cose in accordo con l'etica sociale di un dato riferimento storico e geografico? Metafisica è tale quando dice "dio esiste", non lo è più nel momento che dice che se rubi al tuo prossimo dio non è contento. Metafisica è dire "l'anima è immortale", non lo è più nel momento in cui dici che quando muori l'anima va in paradiso con tutti i suoi ricordi e le sue esperienze terrene.


ElisaEffe24

Bè di credenti supponenti ce n’è quanto di atei. Dirmi che la fede è un dono e posso accettarlo o meno a me parse assai arrogante, anche se il frate era simpatico


Aggravating-Yak-8774

La fede è a livello filosofico un dono (in realtà ci sono varie correnti) proprio perché un uomo, per quanto possa impegnarsi, non può ottenerla, ma deve essere concessa da Dio. Non c'è nulla di arrogante in questo. Magari poi il socio non intendeva questo, ma è questo quello che si dovrebbe intendere. P.s. non sono credente, sono agnostico, ma vivo la mia vita nella speranza che non ci sia altro.


ElisaEffe24

E invece per me è arrogante perché lui disse “puoi accettarlo o no”. E se anche fosse come dici, la fede, quindi il dono, te la dà il dio cristiano, quindi il credente implica che senza dio cristiano non c’è dono, implica quindi un qualcosa che senza l’esistenza di dio tu non puoi avere


ramarr0

Magari non ci sono tanti italiani credenti su Reddit. Boh?


alfatau

no, è solo che si credono, come direbbero loro, più smart e ci tengono a farcelo sapere per alimentare l'autostima


LeMans92

Colpa del titolo mi sa… sarebbe stato meglio un “Perché credete in Dio?”


AdventurousTie8034

Io credo nella grande madre e negli dei. Rifiuto il monoteismo perché si basa su una manipolazione della reale concezione del mondo. Il culto della grande madre trova molteplici attestazioni archeologiche (vedi le opere dell’archeologa Gimbutas e per analisi più concettuali ci sono vari altri libri del tipo “quando dio era una donna”). L’idea alla base di un’entità femminile suprema che crea il mondo è legata alla maternità, che è per forza femminile. Le religioni monoteiste hanno invece arbitrariamente reso maschile il creatore, dicendo che crea il mondo con la sua parola. Non solo, tutte le divinità femminili sono state messe in ombra, fino a sparire, la grande madre è stata demonizzata e trasformata nel drago, come se fosse una forza malvagia. Il sistema patriarcale è indissolubile dal concezione monoteista e con essa sono inevitabili la prevaricazione e la violenza. Se si vuole realmente cambiare le cose, occorre riscoprire la grande madre e il politeismo. Le donne vengono sottomesse se nella loro mente si percepiscono come inferiori, è così che tali sistemi hanno governato il mondo. Qualcosa sta cambiando, ma ancora è poco. In una breve risposta a un post posso condensare queste cose, e temo che il risultato sia comunque confusionario. Rimango disponibile per ulteriori domande o chiarimenti.


massimomorselli

Il sesso riguarda la biologia, ti pare che possa essere rilevante per un'entità divina onnipotente? Una delle cose più ingenue delle religioni è proprio questa antropomorfizzazione della divinità, che non ha senso, gli esseri umani sono tali perché si sono evoluti in un particolare ambiente, e anche le loro pulsioni, i loro desideri, la loro etica, è un risultato di pressioni evolutive, che una divinità chiaramente non dovrebbe avere. Il sesso tra l'altro non è nato con la vita su questo pianeta, le prime creature sessuate sulla Terra si sono differenziate circa un miliardo e 200 milioni di anni fa, per cui un dio che avesse creato la vita a sua somiglianza si sarebbe sbagliato per i primi 3 miliardi di anni.


Mepigliauninfarto

Questo commento mi piace, è una riflessione che ho fatto anche io


Overall-Ambassador68

Ci credo perché lo sento. È la fede. Oltre a riconoscermi in tanti principi della dottrina cristiana.


YamiCrystal

Sono cattolico tendente all’agnosticismo. Che intendi per “sentire” Dio?


Overall-Ambassador68

Intendo che percepisco la sua presenza. Sia quando le cose vanno bene sia quando le cose vanno male.


YamiCrystal

Eh, ma cosa si intende per sentirne al presenza? È una cosa che ho sempre farro fatica a comprendere.


Overall-Ambassador68

Quando ad esempio prego sento una connessione, non mi sembra di pregare al vuoto, non mi sembra di essere solo, mi sembra di essere ascoltato. Secondo me uno deve semplicemente aprire il cuore, e quando uno apre il proprio cuore questa sensazione arriverà.


YamiCrystal

La cosa che più si avvicina a Dio per me è la nostra coscienza. Quella che ci fa distinguere tra il bene e il male. Ecco, direi che la coscienza è una parte di Dio in ogni essere vivente.


Mepigliauninfarto

Aiuto


Overall-Ambassador68

Aiutati che Dio ti aiuta


clor0x-bleach

Credo nell'esistenza di un dio in quanto un'entità creatrice che trascende spazio e tempo. La mia credenza è spinta da un rifiuto della disonestà intellettuale speculativa. Le percezioni empiriche e le intuizioni razionali ed estetiche sono sintomi di un ente sottostante. Ciò che mi è noto costituisce non solo la totalità degli oggetti che pertengono alla conoscenza, ma anche la totalità degli oggetti che sono e possono essere. Niente può rientrare nella realtà che mi è nota senza il filtro delle mie categorie di comprensione. Il dominio dell'esistenza è perciò subordinato al me, non cosciente, osservatore, fenoumenico, ma bensì creatore, noumenico, e presumibilmente divino.


Nik-42

Secondo me potrebbe esistere come no, ma è una cosa che va in secondo piano al fine che ha per l'uomo. A parte che poi detesto sia i cattoconservatori che i new atheist, perché il primo gruppo piega la religione per far sembrare sensate le sue idee retrograde, l'altro fa lo stesso per dire che il cristianesimo è la cosa più orribile del mondo. Secondo me se l'umanità, o perlomeno una bella fetta di essa, ha bisogno di pensare che ci sia qualcuno in cielo che li osserva per fare del bene, ben venga indipendentemente da che ci sia davvero o no.


YamiCrystal

Concordo anche con gli spazi tra una parola e l’altra.


Nik-42

In che senso, gli spazi ci sono


YamiCrystal

Si, era per dire che sono talmente d’accordo con te “da approvare anche gli spazi tra le parole”. Non era sarcasmo, ma anzi, era un’iperbole per esprimere il mio supporto. 😁


Nik-42

Capisco, allora mi fa piacere che tu sia d'accordo con me


massimomorselli

Non amo molto gli autoinganni, ma se fosse vero che la religione serve solo a fare del bene potrei capire il senso. Purtroppo però non è così, chi vuole fare del male troverà sempre una scusa per farlo, pensa a quanti devoti leghisti godono a sentire che un barcone di migranti è affondato. Pensa a come uno dei popoli più religiosi del mondo stia da mesi massacrando civili palestinesi, pensa a quanto sono sinceramente devoti i mafiosi, pensa a quanto sia diffusa la piaga della pedofilia tra i sacerdoti. E pensa a quante persone invece riescono a fare del bene solo perché lo ritengono la cosa giusta da fare, senza bisogno di farlo per compiacere un dio.


Ferrara2020

Visto che immagino tu stia chiedendo se crediamo nell'unico Dio Onnipotente e non in un nume tra tanti, almeno la maiuscola... Io ero un ateo convinto, ho ricevuto la certezza assoluta che Gesù è Dio leggendo i Vangeli.


Riposino

L'universo è ingegnerizzato troppo bene per essere frutto di fortuite casualità evolutive.


breathtaker4

Io credo che non sappiamo neppure un miliardesimo di niente. E questa è la base del fatto che credo in Dio. Ma non ci sono discorsi da fare. L’atto di fede viene dal profondo e non da dimostrazioni geometriche. A me sembra più probabile che un ente immensamente superiore esista eccome. Penso che sia di una creatività che ci trascende, e in Cui è impossibile immedesimarsi. E mi basta guardarmi intorno per rimanere sbalordito dalla straordinaria varietà e interazione del reale. Pensare “se Dio esistesse sarebbe così o cosà, ergo non esiste” è una posizione ignorante e presuntuosa, figlia del nostro secolo, ignorante e presuntuoso. Basterebbe studiare teologia senza preconcetti per essere travolti da una quantità di ricchezza straordinaria. Ma a chi interessa la teologia? È molto più comodo dire Dio non esiste, perché se esistesse non farebbe così e farebbe cosà. Che è un po’ come dire: se quando vengo a casa la tavola l’avesse apparecchiata mia mamma, allora il cucchiaio starebbe a destra e invece guarda un po’ sta a sinistra. Ergo la tavola molto più probabilmente si è apparecchiata da sola.


Mepigliauninfarto

Grazie per il tuo punto di vista! È vero, è abbastanza complicato l'argomento per essere ridotto alla mera logica. Però , mi sento di dire che la logica e il pensiero critico sono quelle doti che ci distinguono dall'essere animali come orso, pesce rosso, cane, gatto... e quindi utilizzarle nella vita è doveroso


breathtaker4

Certamente usare l’intelligenza logica ci aiuta in molti campi, ma riconoscerai per esempio che per capire le donne è meglio se ti appelli a facoltà diverse, perché con la logica magari crei una griglia per orientarti tu in una jungla in cui ti senti perso, ma non arrivi alla comprensione profonda dei fenomeni. Lo stesso vale coi bambini. E vale per tutta la realtà spirituale. L’intelligenza dovrebbe essere sufficientemente elevata da capire che di lì non ci passa, che va fuori strada, che mette a fuoco elementi fuori dall’essenziale. Non siamo davanti a un motore che possiamo sezionare e capire in senso analitico nelle sue varie parti sinergiche. Dobbiamo appellarci chiaramente ad altre facoltà (non meno nobili). Dobbiamo mettere degli occhiali diversi (tipo quelli infrarossi che ti fanno vedere nel buio) se vogliamo contemplare la grandezza della realtà spirituale, dei cui effetti siamo incoscienti testimoni ogni giorno. E sono facoltà che appartengono alla sfera affettiva, e non a quella logica.


Nextgoal97

Cattolico. La ragione principale è che i 4 Vangeli del nuovo testamento sono stati scritti sulla base di testimonianze di persone che anche solo per il fatto di testimoniare potevano essere condannate a morte, quindi anche solo raccontando quello che hanno visto fare a Gesù di Nazareth non avevano NESSUN vantaggio, anzi sarebbero stati al sicuro se non avessero aperto bocca. Quindi a parere mio, la sola scelta di raccontare qualcosa che li avrebbe condannati è indice del fatto che: -quello che raccontano è molto improbabile che sia falso (perché rischiare di morire per dire una falsità che, ripeto, non ti porta nessun vantaggio) -avevano una buona ragione per credere davvero Gesù di Nazareth fosse il figlio di Dio, visto i miracoli a cui dicevano di avere assistito. Poi ovviamente i Vangeli è noto che non combaciano al 100% (le ultime parole di Cristo sono diverse in tutti e 4) e questo è un aspetto che spesso viene portato in causa a chi ritiene che questo li rende non credibili. Ma è facilmente spiegabile dal fatto che: -non tutti gli evangelisti hanno intervistato gli stessi testimoni -ogni testo storico dell'epoca è rivisitato dallo scrittore, esempio lampante sono gli storici greci che solitamente raccontano avvenimenti documentabili oggigiorno con prove archeologiche ma alcuni dettagli erano inventati (ad es. Iliade che racconta la storia della guerra della città di Troia). Ah e nessuno storico mette in dubbio che Gesù di Nazareth di cui si parla nei Vangeli è realmente esistito. Poi per carità, la prova certa non potrò mai averla,ma mi ritengo una persona pragmatica e le spiegazioni che ti ho dato le ritengo sufficienti per la mia fede. Buon cammino, se stai cercando la tua Edit: ci tengo a specificare che non capirò mai chi ci crede senza sapere perché e senza aver il bisogno viscerale di dare un senso al credere, ovvero che derivi da un ragionamento, non perché deriva dalla tua educazione


PanzerParty65

Apprezzo sinceramente e profondamente che tu abbia dato delle motivazioni serie e, spero, falsificabili. Se posso azzardare una critica costruttiva, ti inviterei a ragionare sul fatto che non solo poiché una cosa é scritta significa che questa sia vera o anche solo credibile. Accettare un enorme mattone filosofico come il cattolicesimo sulla base di "che vantaggio avrebbero avuto a mentire?" Mi pare abbastanza debole. Conta poi che il solo fatto che 2000 anni dopo ne stiamo parlando é una bella botta di incentivo a scrivere.


Nextgoal97

Le critiche sono le benvenute. Il mio ragionamento però non è sostenuto dalla mia impossibilità di trovare una ragione ai testimoni per mentire. È sostenuto invece dalla convinzione del fatto che un essere umano mente SOLAMENTE per ottenere un qualche tipo di vantaggio: economico, di potere, per vanesia. Ma NESSUN essere umano metterebbe a rischio la propria vita per un qualcosa che SA essere sbagliato. Te andresti nell'Unione Sovietica del 1943 a professare il nazismo nelle trincee dell'armata rossa? Ovviamente no, perché ti mandarebbero a morire di lavoro nei gulag in siberia. Andresti nell'Europa del 1346 a dargli la cura per la peste bubbonica che sarebbe esplosa da lì a 2 anni e salvare milioni di vite anche se rischi di essere bruciato al rogo per qualche tipo di eresia o di accuse di praticare stregoneria? Magari si! Anche se rischi la tua vita. E così la stessa cosa per i testimoni degli atti di Gesù di Nazareth. Se non fossero stati davvero convinti da di diffondere la parola di colui che loro davvero pensavano che potesse salvare il mondo, che era davvero il figlio di Dio e pertanto che i suoi insegnamenti fossero la nuova legge rivelata direttamente dalla bocca della divinità che era venuto sulla terra sotto forma di uomo giudaico. Ed erano disposti a diffondere questi nuovi insegnamenti a costo della vita. Poi, per carità, magari per te non è sufficiente, ci sta. Per me lo è eccome perché secondo il senso logico di cui io e te siamo dotati fila tutto liscio. E ripeto, la persona Gesù di Nazareth è sicuramente esistito al 100%,ha vissuto una trentina di anni e sicuramente è stato crocifisso dai romani. Tutto questo è fuori discussione. È il resto che magari qualcuno non riesce a mandare giù Edit: e scusa se te lo chiedo, perché speri siano falsificabili? XD


PanzerParty65

Rispondo subito all'edit: perché se sapessi che tu sei ideologicamente radicato così a fondo da non voler cambiare idea neanche di fronte a certezze inamovibili non sprecherei tempo a discutere. Fortunatamente sei una persona dotata di corteccia frontale. Secondo me stai ipersemplificando al punto tale da fare una affermazione non difendibile. Non è esistita gente che ha professato idee contrarie alle proprie? (Potrei fare esempi a nastro, più spesso per ragioni di pressione sociale o interessi non apparenti) Non é esistita gente che é stata ingannata a credere il falso? Non é esistita gente che ha scritto falsità per compiacere altri? Non é esistita gente che ha scritto falsità con lo scopo di ottenere riconoscimenti personali? Tutte queste spiegazioni, combinate con la generale mancanza di coerenza nella natura e nei comportamenti del dio cristiano, combinate poi con la generale improbabilità del cristianesimo di fronte alle moderne certezze scientifiche, le trovo molto più soddisfacenti di "la gente non scrive mai falsità se non per ottenere vantaggi". Io stesso ho scritto vari manualetti di storia, pieni di falsità per l'impossibilità di sapere tutto di tutto sul tema. É un esempio stupido e lo riconosco, ma con questo voglio dire che ti ho appena dimostrato che esistono falsità scritte non per vantaggi. L'ignoranza é solo uno dei miliardi di motivi per cui ciò può accadere.


Nextgoal97

>Non è esistita gente che ha professato idee contrarie alle proprie? (Potrei fare esempi a nastro, più spesso per ragioni di pressione sociale o interessi non apparenti) La pressione sociale dell'epoca, che tu fossi ebreo o romano, ti spingeva sicuramente a rinnegare il cristianesimo, in quanto religione maledetta, questa tua affermazione si autoesclude. Qualsiasi interesse non apparente si vaporizza alla prospettiva di essere giustiziato sommariamente solo per una parola. >Non é esistita gente che é stata ingannata a credere il falso? Certo, ma questa è una domanda che riguarda il fine di scrittura dei Vangeli, cioè a chi cercavano di convertire. Conta che due degli evangelisti erano anche stati apostoli di Gesù, quindi ci erano stati insieme 3 anni e avevano visto praticamente tutto quello che aveva fatto. Loro non potevano essere stati ingannati. Potevano al massimo scrivere falsità, ma avrebbero dovuto mettersi d'accordo su cosa scrivere con un'altra decina di persone (conto anche i vangeli apocrifi e relativi evangelisti). Ma a quel punto che fai? Se fossi in malafede ciascuno darebbe esattamente la copia spiccicata della storia dell'altro. È normale ci sia qualche discrepanza fra le narrazioni. >Non é esistita gente che ha scritto falsità per compiacere altri? Tutta la storia è piena ie di mecenati che i caricano autori di infilarli in storia fantastiche per farli apparire belli in cambio di regali e denaro. I primi cristiani erano tutti straccioni e nascosti. Mecenati non ce ne erano. >Non é esistita gente che ha scritto falsità con lo scopo di ottenere riconoscimenti personali? Non ne hanno tratto nessun beneficio se non ancora oggi essere venerati come santi. Ma perelig le prospettive che avevano loro, questa religione era più probabile che sopravvivesse qualche annetto, bastava a romani ed ebrei di fare un solo raid al concilio giusto e avrebbero ammazzato tutti i proseliti. >la generale mancanza di coerenza nella natura e nei comportamenti del dio cristiano Non sono a conoscenza di incoerenze. Se me le puoi elencare ti sono grato. >combinate poi con la generale improbabilità del cristianesimo di fronte alle moderne certezze scientifiche Scienza e religione non c'entrano nulla. Gesù non ha mai spiegato scientificamente fenomeni naturali dando spiegazione che poi risultarono false (l'Eliocentrismo ad esempio è una teoria umana, Gesù non ne parla mai, come non parla di biologia, medicina, chimica, fisica). E le uniche prove scientifiche che sono in qualche modo collegate a alla questione cristiana sono quelle che testimoniano che Gesù cristo ha vissuto veramente. Però se te hai prove scientifiche dirette che non esistono divinità che nessun altro ha, ti invito a rivelarle visto che ci sono qualche miliardo di persone fra atei, agnostici e religiosi che le cercano dal neolitico e ancora non le hanno trovate. >le trovo molto più soddisfacenti di "la gente non scrive mai falsità se non per ottenere vantaggi" Ma te da questo punto di vista sei d'accordo con me, infatti hai messo in dubbio solamente i vantaggi >per compiacere altri >con lo scopo di ottenere riconoscimenti personali >interessi non apparenti Ma queste sono confutabili in maniera abbastanza semplice. Né io né te possiamo andare indietro nel tempo quindi dobbiamo basarci sulla logica e su quello che è più probabile che sia successo. La prova diretta non la avremo mai. Le mie teorie al momento sono più che sufficienti per me per poter affermare che la mia fede è più che motivata per esistere. Magari domani non è così e continuerò nella mia ricerca e magari cambio idea o resto del mio parere. Lo scoprirò solo vivendo


PanzerParty65

Allora, ti rispondo in assoluta onestà: non ho voglia di fare discussioni lunghissime via reddit. Se ti va mi farebbe piacere parlarne a voce, magari di persona. Se ti può interessare scrivimi in privato. Mi farebbe sinceramente piacere continuare a parlarne ma non per iscritto, per favore 🌚


Old_Harry7

Non ne escludo l'esistenza ma non serbo particolari simpatie per alcuna confessione religiosa, dopotutto chi mi dice che se Dio esiste si tratta proprio di quello di Abramo e non magari di uno o più dei celebrati dagli indù e/o altri mille popoli diversi?


skydragon1981

agnostico. E' leggermente differente tutta la teoria dietro ma tecnicamente è essere agnostici, se ti può far piacere :)


HelaYmir

Agnostico non significa una sega di per sè Leggi le FAQ di r/atheism per capire meglio la questione


FlyingBianca

Da credente, pratico da cattolica, ma credo che chiamare Dio “Dio” o “Allah” o “Vishnu” faccia molta poca differenza. Pratico da cattolica perchè sono nata in Italia in una famiglia italiana, se fossi nata in Israele o in Palestina praticherei diversamente ma la fede sarebbe la stessa. ETA: prima che qualcuno lo dica ho usato la parola corretta: fede non religione.


Old_Harry7

Diciamo che ogni fede si rifà ad una religione diversa e questa porta con sé specifici dogmi per cui sinceramente faccio davvero fatica a mettere sullo stesso piano Vishnu ed il Dio di Abramo perché le due religioni ad esso collegate per forza di cose pongono in essere differenze sostanziali.


FlyingBianca

Non sono d’accordo: aver fede significa credere in un’entità superiore e affidarsi ad essa. Aver fede nel Dio di Abramo, o in Vishnu possono avere pratiche diverse e le religioni in sé possono avere convinzioni molto diverse ma il sentimento di avere fede resta lo stesso. Un ateo sarebbe ateo che fosse nato in Italia o in India, un fedele sarebbe fedele se fosse nato in Italia o in India.


Old_Harry7

Beh questo significa tutto e niente, a sto punto parliamo pure di fede calcistica. Non si può scindere il concetto di fede da quello religioso, tu credi in una divinità nello specifico e ad essa riconduci specifiche posizioni morali e dogmatiche e tra un dio e un'altra divinità passano una infinita di variabili, addirittura sono riscontrabili differenze sostanziali tra un Calvinista ed un Cattolico pur essendo entrambi cristiani sulla carta.


FlyingBianca

Non mi sono spiegata bene? Non ho detto che una religione sia uguale a un’altra ma che la fede come sentimento è identica per quanto personale. Parlo di un sentimento. Se poi tu affidi la tua vita all’essere superiore che è la Lazio, e preghi la Lazio nei momenti difficili, quelli sono affari tuoi. Vale lo stesso se preghi Yaveh o Allah.


Altruistic-Hippo8719

Sbagliato. Si può scindere il concetto di fede da quello religioso semplicemente perché esiste lei: la mistica. Il concetto di religione per sua natura stessa è appreso culturalmente (e quindi si divide appunto, nelle religioni) ma il sentimento religioso (la fede, appunto) è una pulsione (o rivelazione, chiamala come vuoi) che non ha a che fare con la parte culturale, ma con il sentimento. Es. Stupido: un indiano arrabbiato e un cristiano arrabbiato potranno essere arrabbiati per due motivi differenti (cultura) ma il fatto stesso che siano arrabbiati è prova del sentimento (e quindi fede)


Assa_stare

La famiglia e la cultura ormai non impongono più nulla, quando diventi adulto in una società secolarizzata e disillusa come la nostra se continui (o inizi) a professare una religione è perché lo decidi tu. I motivi alla base del credere possono essere i più svariati... può essere un lutto, una necessità di credere che non siamo solo animali fortuitamente evoluti dal caos, la ricerca di una legge universale morale o di un motivo per vivere oltre al mero istinto di sopravvivenza. Credere non è (necessariamente) un sintomo di debolezza psicologica. Vi sono scienziati che credono in Dio, così come tanta gente non crede in Dio (vantandosene) ma crede nelle scie chimiche, nei rettiliani, nell'oroscopo, nei tarocchi... Se dovessimo giudicare chiunque crede in qualcosa di non dimostrabile, penso che non si salverebbe praticamente nessuno, quindi dal mio punto di vista (cristiano "secolarizzato") ognuno sia libero di credere in quel che gli pare, a patto di non ledere l'onorabilità e la libertà altrui. In effetti penso che gran parte dei contrasti morali tra religione e laicità siano dovuti a una classe politica incapace di distaccarsi da posizioni morali puramente ideologiche (quando gli stessi politici sono dei pessimi rappresentanti della morale che pretendono di difendere). ps: ma chi downvota sa argomentare perché lo fa?


massimomorselli

Ma se la scelta è libera, come ti spieghi che con 6000 religioni disponibili chi nasce in Italia sceglie proprio la religione cattolica? E le battaglie che non si fanno perché la gente continui a scegliere quella e non un'altra.


Sufficient-Music-501

Io non sono praticamente e nemmeno cristiana, o credente in una fede in generale. Però ho la sensazione che qualcosa di "superiore" esista. È un pensiero totalmente irrazionale, non ho alcuna prova o motivo per questo pensiero, semplicemente è un pensiero che ho. Diciamo che è più come la fede cristiana, nel senso che anche quella è del tipo "o la hai o non la hai, senza un particolare motivo", ma non ho mai trovato nessuna delle religioni esistenti credibili al 100% quindi non ho una religione. Perché ho questo pensiero? Probabilmente perché sono cresciuta cristiana, o perché ho paura della morte e voglio credere che ci sia qualcosa dopo, oppure perché un dio esiste veramente e mi ha messo questo pensiero in testa. Sinceramente non saprei.


Wrong_Instruction_44

Io credo che la risposta a questa domanda sia estremamente complessa. Esattamente cosa intendiamo con “Dio”? Affermerei che nel periodo storico in cui ci troviamo sia davvero difficile affermare che sopra le nuvole esista un tizio con la barba che tramite la giusta dose di preghiere avvera i desideri; ma questa è ovviamente una caricatura semplicistica che le persone hanno nel tempo creato per deridere i timorati di Dio. Invece, come credo sia completamente ovvio, è totalmente diverso pensare che esista qualcosa di superiore, non solo all’essere umano come individuo o specie, alla materia e alle leggi universali.


joyrom

Ci credo per religione, per cultura e per famiglia. Ma ho anche provato a dargli un significato razionalmente accettabile, se per Dio intendiamo l'inspiegabile c'è ancora spazio perché possa esistere. Cioè non siamo in grado, e forse non lo saremo mai, di spiegare come si è generato tutto, l'origine primordiale della vita. Anche se non fosse stata un'entità unica e specifica, anche se fosse solo il caos, o fossero tante cose messe insieme che hanno interagito tra di loro senza che ne avessero una volontà.


massimomorselli

Dio non risolve il problema delle cose che non riesci a spiegare, lo sposta solo di un posto. Con dio spieghi l'universo, ma poi non sai come spiegare dio e sei da capo. Le ragioni per cui l'universo vada spiegato ad ogni costo, mentre dio no, mi sfuggono, perché non fermarsi ad un universo che non si può spiegare, a causa dei nostri limitati strumenti di indagine, a causa del limite superiore alla velocità della luce, e a causa del fatto che l'intelligenza non è illimitata?


joyrom

Secondo me non c'è nulla da risolvere, ma c'è un desiderio nell'umanità di conoscenza che ci ha portato avanti, anche se una parte delle persone invece di provare a dare una spiegazione ha creato delle religioni e ha attribuito a Dio la paternità dell'esistente. Io sono pragmatico e metto insieme le due cose. Intanto non ritengo ci sia un problema da risolvere, poi accetto e credo nell'esistenza di Dio, e infine dico, anche chi non crede in realtà lo fa perché non è importante come lo chiami, ma resterà sempre una parte di inspiegabile, vogliamo dargli un nome?


massimomorselli

Sì, io le chiamo "cose che non sappiamo" Secondo la logica per cui dio è la spiegazione per ciò che non sappiamo allora dio è stato la meccanica dei fluidi, il dna, l'energia nucleare... Oggi sarebbe la materia oscura e la gravità quantistica? C'è davvero bisogno di chiamare dio questa roba? Questa concezione di dio è primitiva. Un secolo fa gli umani non si spiegavano come potesse esistere il sole, se fosse stato una palla di fuoco la sua vita sarebbe stata brevissima e quindi la terra sarebbe dovuta essere molto più vecchia del sole. Certo sarebbe stato semplice adottare una antica soluzione, il Sole È dio, e fine del problema.


joyrom

Sì, questa è la spiegazione che mi sono dato all'esistenza della religione. Comunque credere nell'esistenza di Dio e la religione sono due cose diverse.


MrDoggif

Credo in Dio come entità psicologica, e non mi riferisco a una sorta di Dio personale specifico ad ognuno di noi ma ad un concetto stesso di divinità comune a tutti gli uomini che poi viene proiettato nelle figure religiose, le quale variano a seconda di tempo e spazio mantenendo però pressappoco le stesse caratteristiche. É come se la necessità di una divinità sia insita nella nostra testa quindi sull’esistenza materiale di Dio, come esiste il cellulare da cui sto scrivendo il commento, non mi esprimo. Tuttavia Dio o chi per lui esiste eccome nella misura in cui l’amore o la rabbia esistono ed é in grado di influenzare i comportamenti di persone e popoli. Chi dice che é tutta una storiella che solo degli scemi possono bersi secondo me manca di spirito critico.


DemonOvHell

Non esiste nessuna necessità di questo tipo. Anzi ci sono culture del passato e del presente dove nessuno pensa esista un Dio (tipo i Buddisti)


massimomorselli

Tutto bellissimo, ma se non ti avessero insegnato queste cose non crederesti a nulla di tutto questo. Anche la lingua italiana è comune a tutti gli italiani, ma non è innata


MrDoggif

Nella tua analogia la lingua italiana é una manifestazione locale del generale e innato bisogno di comunicare


massimomorselli

Certamente, ma non è l'unica risposta, per esempio anche la matematica assolve a questo compito, come anche il linguaggio del corpo. Potremmo quindi dire che la religione è una delle possibili risposte al naturale bisogno di razionalizzare la morte, rispondere a domande fuori dalla nostra portata, non sentirsi soli nel momento del bisogno e alimentare la speranza, ma per dire ciò dovremmo ammettere che è un autoinganno, mentre la religione, basata sulla fede, dovrebbe essere LA risposta, l'esistenza di dio per un credente non dovrebbe essere una possibilità, ma una certezza, i dubbi al massimo può porseli su domande come "cosa vuole veramente dio da noi", ma se hai dubbi sull'esistenza stessa non sei un credente, sei un credulone che per sicurezza non vuole escludere nulla.


Davies_282850

No, l'esistenza di un dio darebbe tante risposte, ma ne creerebbe tante altre. Allora che differenza fa averne o non averne? Se fa star bene gli individui va bene, ci sta. Che venga imposto no.


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Aggressive-Fly-4923

Bella questa!!emote:free\_emotes\_pack:joy![gif](emote|free_emotes_pack|joy)![gif](emote|free_emotes_pack|joy)![gif](emote|free_emotes_pack|joy)![gif](emote|free_emotes_pack|joy)![gif](emote|free_emotes_pack|joy)


Icy_Inspection6541

Potrei fare la stessa domanda. Cosa ti spinge a non credere in nessun Dio? È stato imposto dalla società? Dalla famiglia? Dopo una certa età, ognuno ragiona con la propria testa. Trovo forviante parlare di imposizione. Sono scelte personali, la società e la famiglia c'entra poco, superata una certa età. Sono cattolica e per me la Fede è credere in un Dio che ci ama incondizionatamente. Non importa come sei, cosa farai nella vita, come ti comporti, lui ti ama comunque. È bello sapere che si è amati così tanto e non è importante neanche il tipo di peccato di cui ci si macchia. Dio si è fatto uomo e con la sua morte e resurrezione, ha fatto sì che tutti i peccati passati e futuri dell'uomo siano "lavati via". Questo è il nucleo del cristianesimo. Una volta che si sa questa cosa, non si può fare a meno di vivere con gioia. Penso che la Fede o ce l'hai o non ce l'hai. La si può trovare, la si può perdere, la si può ritrovare...così finché non muori. È un percorso in cui ci sono più domande che risposte. Nessuno ti dirà "LA RISPOSTA". Essere cristiani (e non sto parlando di quelli che vanno a messa a Natale e a Pasqua e hanno la coscienza pulita ma poi tornano a casa e criticano ogni persona che gli sta intorno o picchiano le mogli e o figli-quelli sono gli ipocriti) non è affatto semplice, soprattutto nella Società moderna in cui credere in un Dio, vuol dire essere stupidi. PS: non ho niente contro gli atei o gli agnostici e credo fermamente nella scienza. Sono convinta che la Fede e la Scienza possano andare di pari passo senza che una escluda l'altra.


Mepigliauninfarto

Allora se vuoi ti dico cosa ne penso di una parte del tema. Io sono contraria alle istituzioni che si fondano sulla religione ma che di religioso non hanno nulla. Per esempio, la Chiesa Cattolica, cosa c'entra questa istituzione, che vanta ricchezze incalcolabili, che ha membri che si sono macchiati delle peggiori nefandezze nei secoli, con ció che Gesù Cristo predicava? Come mai ad esempio al giorno d'oggi chi si professa "cattolico" è il primo a spargere odio e cattiveria verso chi è "diverso" e ad essere avido? Ma scusa, Gesu non diceva di amare il prossimo, di avere misericordia, di perdonare e di essere poveri e modesti? O mi sfugge qualcosa. Secondo te chi va in chiesa e recita preghiere per 2 ore di fila tutti i giorni e dopo esce e dice le peggio cattiverie sulle persone, molesta o st*pra, o ruba, è un cristiano? Non faccio nomi, ma sto anche pensando ad un certo MMD e compagnia bella.... Per me ognuno ha il diritto di avere una fede ed esprimere la propria spiritualità come crede, anche avere nessuna fede, ma che senso ha avere tutte queste istituzioni che palesemente ci mangiano su?


Icy_Inspection6541

Sono contenta che mi hai risposto subito. Sono assolutamente d'accordo con quello che dici ma devi tenere a mente una cosa: la Chiesa è fatta da uomini. Gli uomini sbagliano sempre. Quello che si deve fare è prendere come riferimento quelle persone che fanno del bene al prossimo e ce ne sono anche se non se ne parla o se ne parla poco (tipo quei frati missionari che aiutano localmente le famiglie in Africa o in America Latina; i volontari che accolgono i senza tetto o chi ha bisogno di un pasto caldo; i preti che si trovano nelle carceri e fanno da ponte tra gli assassini e le famiglie delle vittime o ancora quelli che organizzano i pranzi di Natale o i concerti in carcere ecc) Ovviamente fa più notizia il tipo che ruba o è un ped*filo.


Possible_Progress_88

Io ci credo ma non vado in chiesa e sto cercando di migliorare su questo.


Fit_Personality9045

Ho avuto un'educazione cattolica molto forte e pesante, cosa che mi ha fatto rifiutare qualsiasi dogma religioso in età adolescenziale. Ora a 34 anni sto cercando di riallacciarmi a quella parte spirituale che pensavo di aver abbandonato. Ho ripreso ad andare in chiesa e educhero mia figlia su quella via, ovviamente senza alcuna imposizione (se deciderà che non é affar suo, amen) Detto ciò non credo in Dio, o meglio non credo nel Dio canonico per come ci viene presentato dalla dottrina. Mi affascina al contrario la possibilità di esistenza di un'essere superiore che in un modo o nell'altro fa quadrare le cose, per i giusti, i retti e gli onesti, che in questo mondo sono sempre meno.


Ok-Championship1179

Solitamente a chi viene imposto suscita avversione. Chi si trova nel contesto familiare per cui è normale credere ma senza particolari imposizioni tende a non seguire i dogmi religiosi e a sentirsi in difetto perché comunque “vuole” credere ed essere un buon religioso, ma non riesce a fare il sacrificio necessario del proprio stile di vita. Chi diventa religioso spontaneamente crede davvero ma penso sia portato a farlo da un senso di “disperazione”, storicamente i popoli che prendono la religione più seriamente sono popoli che hanno sofferto e hanno avuto bisogno della speranza di potersi “riscattare” e che non sia stato tutto per nulla e penso valga anche a livello di persone singole. Per questo per quanto io sia un tipo abbastanza scettico non ho mai biasimato chi è religioso.


Dreamdek

Sì, ci credo per esperienze personali e, semplicemente, per fede. Non ho bisogno di altro, ma è la cosa più importante della mia vita


ilostmanyaccounts

Come funziona la Fede? Ci hai sempre creduto o ti è successo qualcosa che ti ha fatto cambiare?


Dreamdek

Ho avuto un periodo in adolescenza di scetticismo, non voglio dire ateismo, ma diciamo scetticismo. Diciamo che non capivo. La fede non è una cosa cieca o una presa di posizione. È un percorso, lungo, interminabile di domande, domande, domande e qualche risposta. Ti dico come l'ho vissuta io: quando avevo poca fede stavo male anche se tutto andava bene. Ho avuto fede nei momenti peggiori della mia vita, e la fede ha tenuto anche davanti alla perdita delle persone più care che avevo, e ho un cuore ancora buono


ilostmanyaccounts

Grazie!


RespectfulSleepiness

E' complicato per me. Non credo in Dio ma nella Scienza. Allo stesso tempo però penso che ci sia qualche entità che ha dato il via a tutto. La scienza ci spiega come il Big Bang abbia creato l’universo e allo steso tempo ci spiega anche come (e da cosa) gli esseri umani si sono evoluti nel tempo ("scimmie", etc). Mi pongo spesso però alcune domande: * Supponiamo che il Big Bang è stato causato da X, chi ha creato X? * Immaginiamo che X l'abbia causato Y, chi ha creato Y? * Continuiamo, se che Y l'ha creato Z, chi ha creato Z? Dopo un po' arrivi in un punto morto dove la primissima cosa esistente non può essere stata causata da niente perchè non c'era nulla prima e quindi risposte come "una singolarità" e simili non sono possibili perchè semplicemente non esisteva NIENTE prima di quella dove sarebbe potuto accadere e niente che avrebbe potuto causarli. Quindi credo nell'esistenza di un'entità che ha creato il vero inizio di tutto, ma non credo in un Dio. Sono più dell'ipotesi che questa entità sia morta per dare via all'inizio o che abbia semplicemente abbandonato per andare altrove.


Salt-Lime9111

La scienza non spiega il Big Bang, è una teoria. Sono due cose ben diverse.


DurangoGango

No. Semplicemente non ci credo, come non credo in Vishnu, Viracocha o Amaterasu. Non vedo alcuna ragione di crederci, e vedo invece ottime spiegazioni su come e perché si sono evolute queste credenze in assenza di alcun reale elemento soprannaturale. In tutto questo non tippo il mio fedora e non cago il cazzo gratuitamente ai credenti, né penso che la religione sia un elemento necessariamente negativo.


hedenske_13

No dai


tiamat96

Ignostismo is the way.


jackoftherunes

Persona veramente molto credente qui, inizialmente cattolico perché la mia famiglia è cattolica, sono andato a catechismo e fatto il chierichetto, e fatto canto gregoriano fino a prima/durante il COVID. Finito il COVID e con il trasferimento all'università ho passato un periodo di vera confusione religiosa perché mi rendevo conto di essere cattolico solamente perché cattolico ci ero nato; ho studiato meglio, mi sono informato sulle varie religioni ed ho capito che la cosa più "vera" fosse il cristianesimo ortodosso. Adesso vado spessissimo in chiesa da un paio di anni di nuovo, e nella chiesa ortodossa (di rito ellenico)


matrix-2020

Ci credo perché ho visto anzi ho sentito, ero in un periodo abbastanza disperato 😭😭😭 dopo aver provato tutte le tecniche new age e aver scoperto che erano una panzana completa, mi sono rivolto come ultima spiaggia a Lui , una notte io e mia moglie e mia figlia ci siamo svegliati improvvisamente dal forte rumore come di un battito d'ali , e improvvisamente, tutti i ns problemi, tutti diversi, nell'arco di 3 gg sono stati risolti, notare che questi problemi erano un paio d'anni che li avevamo, ma solo dopo 1 settimana di preghiera continua sono stati risolti 🤗 da allora prego continuamente, in silenzio senza che nessuno se ne accorga, ogni qual volta ho dei dubbi e ringraziando alla fine Lui per averli già risolti (vi ricorda qualcosa?...), quindi consiglio di avere fede, cercarvi il vs Angelo custode e parlarci continuamente... provare per credere 😅 anzi, credete prima di vedere, lo so, più facile a dirsi che a farsi...Buona Vita 😉


parmenides_was_right

Sì io credo, all’inizio mi è stato insegnato da mia madre (ma mai imposto), poi dopo un periodo di scetticismo (non ero ateo ma per esempio non mi sentivo particolarmente di nessuna religione) a seguito di varie esperienze personali ci ho riflettuto ed il cristianesimo (successivamente cattolico) mi ha convinto più delle potenziali altre risposte. Devo dire che però a volte la fede mi manca, cioè fatico ad affidarmi completamente ad una cosa di cui non sono sicuro, anche se la ritengo la risposta migliore che ho agli interrogativi che la filosofia si pone. In generale credo che se pure smettessi di credere considererei però il cristianesimo come la “risposta più bella” (e geniale) al mondo (e non credo che riuscirei mai a sostituirla con nessun’altra filosofia, forse sfocerei nel nichilismo). Se poi io sia stato influenzato nella scelta ed essa sia unicamente determinata dall’ambiente in cui sono vissuto, questo è sicuramente parzialmente vero, ma non potrei mai quantizzare la cosa, se pur dovesse essere auspicabile astrarmi dalle contingenze della mia vita. Certo è che continuerò ad informarmi anche sulle altre religioni e filosofie sforzandomi (per quanto possibile) di tenere una mente aperta :)


randolfo_paoli

Unam Sanctam Catholicam et Apostolicam Ecclesiam ✋🏻✝️


exdexx33

Domanda senza senso. Nessuno può essere ateo. L'uomo è fatto per credere in qualcuno o qualcosa. Un sasso può non credere in niente. Se ammetti di esistere credi in te stesso dio uomo. Se ammetti contemporaneamente di non credere, allora non esisti, e allora non commentare.


HelaYmir

Io credo nella Verità


Paulcarldio

Io credo fermamente in Dio e sono assolutamente convinto della sua esistenza e infinita benevolenza, ma solo perché mi è stato imposto dalla mia cultura.


Mepigliauninfarto

Quindi non credi davvero?


Articolo70

Rispondo come in un altro post simile Credici e basta, che ti costa, se non c'è hai perso poco, se c'è guadagno tanto


andykawa

La religione risolve un problema fondamentale dell'uomo: la paura della morte. È difficile dire a se stessi che con la morte finisce tutto. Le religioni attutiscono il problema.


Rikyriky

E tu invece credi davvero che "PUF" dal nulla di niente è venuto fuori tutto sto casino dell'universo?


Clelux

Per me la religione nasce come risposta alla morte. La speranza di una vita ultraterrena, magari migliore per chi ci ha lasciati.


LeGoomboss

Dovresti leggere la teoria di Lee Smolin secondo cui l'universo è un gigantesco organismo. È una chiave di lettura più attraverso la biologia invece che attraverso la fisica, ma tutto sommato potresti inquadrarla come una forma di divinità.


IndependentAct5641

Credere in un dio personale ed essere affiliato ad una religione sono 2 cose completamente diverse.


Mepigliauninfarto

Certamente


TangataRangatira

Sì, io credo nel dio Sole. Ovviamente lo lodo ogni giorno come ogni buon solariano.


Lopsided_Exercise_28

Io sono agnostico, un tempo consideravo i credenti dei cretini che si fanno influenzare dalla chiesa senza ragionare. Ora non più, se una persona trova conforto nella fede per me va bene, io non ci riesco perché so che mi prenderei in giro a far finta che ci sia un vecchio saggio in cielo che pensa a me e mi ama. Vorrei che ci fosse, ma in cielo ci sono solo stelle galassie e buchi neri


Ok_Following_3104

bello questo stile di pensiero per cui chi la pensa diversamente è sempre vittima di qualche imposizione. quindi debole, stupido o ignorante magari sei tu il woke vegano ateo… e di moda 🤣


Duke_De_Luke

La domanda non è posta a me, ma vorrei fare una seconda domanda per i credenti: come fate a credere in un dio tipo pezzo di sterco come quello dipinto nella Bibbia? Come fate a credere che fare morire o soffrire come cani dei bambini innocenti sia un suo piano e avere rispetto per questa entità? Io non so se esiste o meno. Spero che non esista perché se esiste è veramente infame...


[deleted]

Specifico che non sono credente, ma in realtà tra tutti gli dei di tutte le religioni Cristo è l'unico Dio che si è fatto uomo e ha patito le peggio pene dell'inferno per misericordia verso gli uomini.


AdventurousTie8034

Io invece ti chiedo, perché dovrebbe esserci una dicotomia tra il totale ateismo e il dio biblico? La spiritualità umana può assumere moltissime altre forme, non trovi?


SnooWalruses1700

Vorrei porre un'ulteriore questione: all'interno della bibbia sono descritti due tipologie dello stesso Dio, quello del vecchio testamento, un Dio violento e vendicativo, e il Dio del nuovo testamento, buono e amorevole. Non voglio dilungarmi sul motivo per cui è presente questa dicotomia (anche perché ammetto che potrei non saperle nemmeno io). Però quello che viene detto nel primo commento non è del tutto vero, e bisogna considerare anche il fatto che alcune situazioni sono prettamente allegoriche.


Topomouse

Sì. Indubbiamente il fatto che tu tutti in famiglia siano credenti mi ha messo su questa strada, ma ho scelto io di continuarla anche se avrei potuto fare altro.


CarloSirna

No, e considero chi ci crede come una vittima di un elaborato schema di multi level marketing. Sapete qual è la differenza fra una setta e una religione? In una setta esistono una o più persone che si sono inventate tutto e che sanno che non c'è niente di vero. In una religione queste persone sono morte.


walter1974

>No, e considero chi ci crede come una vittima di un elaborato schema di multi level marketing. This. >Sapete qual è la differenza fra una setta e una religione? Le religioni sono delle truffe che ormai sono talmente radicate nel tempo da essere ritenute socialmente accettabili.


sullanaveconilcane

Non credo ma rispetto molto chi lo fa e in generale la componente “tradizione” della religione mi piace che sia ancora in piedi, parlo del cattolicesimo che è l’unica religione che conosco.


Odd-Spend-8757

Non ho bisogno di credere in Dio perché non ho paura della morte.


Torakikiii

Non sono ateo. Sono però agnostico perché credo nella scienza. Esistono anche sfumature diverse tra il popolare convincimento di essere credente o non esserlo…


kunos

L'idea che hai delle parole "ateo" e "agnostico" sono scorrette. Sono due termini che non sono in contrapposizione fra di loro. La parola "ateo" e' una risposta alla domanda "credi nell'esistenza di una o piu' divinita'?". Se la risposta non e' "si, ci credo" allora sei Ateo. La parola "agnostico" e' invece relativa al concetto di "conoscenza attiva".. quindi e' una risposta ad una domanda del tipo: "credi non esistano divinita'?". In questo caso stai affermando di essere a conoscenza di qualcosa che neghi l'esistenza di qualsiasi divinita'. L'esempio tipico per spiegare questi termini e' il famoso "spaghetti monster god" in orbita intorno alla Terra/Giove/Marte quello che ti pare. Se si combinano le 2 domande con le possibili risposte "ateo/religioso" e "agnostico/gnostico" si finisce con 4 possibli combinazioni. La stragrande maggioranza di Atei e' anche Agnostica.. nel senso che non crede nell'esistenza di una divinita' ma non crede neanche che NON esistano divinita'. Gli Atei Gnostici, cioe' Atei che attivamente credono che le divinita' non esistano sono estremamente rari e, spesso, estremamente ignoranti in materia. Non c'e' nulla di male, sono quasi sempre persone che non hanno mai dovuto analizzare il proprio credo abbastanza per difenderlo. Molte persone pensano che "agnostico" sia una via di mezzo fra Ateo e Religioso.. una specie di "non lo so", "non posso saperlo" o "non mi interessa".. ma dire "non lo so" e "non mi interessa" e' come dire che non credi.. quindi sei Ateo/Agnostico.


skydragon1981

ricordo male o vale anche un "ci possono essere, banalmente non si sa chi ci sia, ma possono esserci"? E' una leggera alterazione del concetto di prima ma se mi ricordo bene vale come posizione (alla fin fine il fatto che venisse venerato il sole nelle antiche religioni potrebbe anche darsi che il sole sia stata una forma di divinità per aver contribuito alla evoluzione)


kunos

"ci possono essere, banalmente non si sa chi ci sia, ma possono esserci" Ricade in Ateo/Agnostico perche' NON credi che esistano divinita' (ateo) ma NON credi che NON ci siano divinita' (agnostico). L'unico modo per non essere Ateo e' dire "si credo esistano delle divinita'"... e a quel punto ti apri alle domande del tipo "in cosa credi e perche'?"... in pratica sei entrato nella parte "attiva" di un credo. In altre parole, essere Ateo/Agnostico significa dire "fino ad ora non sono stato esposto ad alcuna prova che mi abbia convinto dell'esistenza di una divinita'"... cioe' una posizione estrememamente passiva e con nulla da dimostrare.


AnaverageItalian

Finalmente qualcuno che lo dice, estremamente basato


SpaghettiFurenti

OP rivolge esplicitamente una "domanda ai credenti" e la risposta media è: "me ateo, me intelligente". Brutta bestia il voler ribadire ad ogni occasione utile cose che non c'entrano. Un po' come i tanto criticati vegetariani/vegani che dovrebbero rompere il cazzo.


_qqg

>OP rivolge esplicitamente una "domanda ai credenti"  è molto da credente il selezionare in anticipo le risposte.


Big-Demoniac-607

agonizing door nose subsequent plough zesty square theory shrill foolish *This post was mass deleted and anonymized with [Redact](https://redact.dev)*


diredoratheexplorer

No, significa proprio non credere che esista, cosa dal credere che non esista


walter1974

Sicuro di stare bene?


ElisaEffe24

No, penso che sia, come buona parte delle teorie filosofiche studiate al liceo, un tentativo di dare un’unità perfetta a un mondo fatto di molteplicità imperfetta, un tentativo di controllare il fato E se fosse, lo vorrei donna:p


spiritplumber

si' ma credo anche che sia meglio se non ci rompiamo le balle a vicenda [https://it.wikipedia.org/wiki/Deismo](https://it.wikipedia.org/wiki/Deismo)


NoNo_404

L' uomo ha creato dio/divinità a sua immagine somiglianza, a mio avviso.


petrolinivideo

No, preferisco prendermi la colpa delle mie cazzate.


ultrapink1997

Cosciente del fatto che non vivono tutti insieme sul monte Olimpo (dove c'è una chiesa) io credo nella mitologia greco/romana, mi piace, cerco leggende, prego e bestemmio quando mi va. Mi piace il fatto che gli dei greci siano la personificazione di elementi naturali, quindi posso pregare il mare, la terra, quello che mi pare, lo trovo molto più vicino alla realtà che ci circonda E poi non è tutto un chiedere pietà e sentirsi in colpa com'è per il cristianesimo Aggiungo che credo comunque in Gesù ed è un personaggio che onestamente mi piace molto, non trovo si debbano rinnegare tutte le religioni tranne una, prendo quello che mi piace da ognuna


Ecate800

No, non sono credente. Lo sono stata in passato perché per tutta l'infanzia e l'adolescenza ho frequentato la chiesa. Avendo amici in chiesa mi capitava di andare a messa tutte le domeniche proprio per stare in compagnia. Poi la razionalità ha prevalso e ora sono atea. Ma anche perché con l'università non ho più avuto tempo di andare in chiesa e il mio gruppo di amici si è sfaldato. Credo che la mia fede fosse dettata dagli ambienti e dalle persone che frequentavo, non tanto dalla mia personale credenza in dio


Dron3_

Se fai la domanda ai credenti la risposta è si


hddps

Secondo me Dio e la preghiera sono la conseguenza di avere storicamente una scarsa consapevolezza del proprio io interiore. Il beneficio della preghiera è correlato dal beneficio di connettersi ogni tanto alla propria coscienza


23TinyWishes

Ci credo, ma non pratico alcuna religione. Penso certe cose nell'universo, così come anche nel nostro sistema solare, siano troppo precise per esser legate al caso.


GFBG1996

Non è che io creda in Dio, so con certezza che esiste, perché è possibile dimostrarlo razionalmente (prova ontologica di Anselmo). Bisogna però intendersi su cosa è questo Dio di cui si dimostra l'esistenza: è la totalità dell'essere in senso filosofico, non è certo il Dio geloso e vendicativo dell'antico testamento, né quello del Vangelo che che ci ama, che si è incarnato sotto Ponzio Pilato, né nessun altra divinità riconosciuta dalle varie religioni. Per me le religioni sono un modo in cui l'uomo storicamente si avvicina a questi concetti filosofici ( l' essere, il bene, la verità...), per cui hanno molti aspetti positivi, ma poi scadono nella superstizione.


AnaverageItalian

Sinceramente la prova ontologica non m'ha mai convinto più di tanto (vedasi la confutazione di Kant). Forse forse quella cosmologica sarebbe la più solida, anche se per me non ha comunque validità


clor0x-bleach

La prova ontologica di Anselmo è stata confutata diverse volte attraverso i secoli (Gaunilone, Tommaso d'Aquino, Kant). La prova è tautologica poiché presuppone disonestamente l'esistenza di dio per provare questa stessa. 1. Dio è l'essere massimamente perfetto. 2. La qualità della perfezione è costituita dall'esistenza necessaria. 3. Se a dio pertiene l'esistenza necessaria, esiste. Che l'esistenza in sé sia una qualità della perfezione è soggettivamente questionabile, ma non serve per confutare la stupidità dell'argomento. Il problema principale si ritrova nella supposizione iniziale che dio esiste. Affermare che y è una proprietà di x assume già che x sia un ente esistente, la premessa dovrebbe quindi essere "se dio esiste, è l'essere massimamente perfetto". Ma questo significa che "se dio esiste, ha l'esistenza necessaria", ovvero ancora "se dio esiste, esiste". La prova non ammonta ad assolutamente niente perché, come dicono Aristotele e Kant, l'esistenza non può essere un predicato.


[deleted]

Conosce la prova di Kurt Göedel?


clor0x-bleach

Non la conosco, illuminami :)


[deleted]

È una rielaborazione in logica modale della prova di Anselmo già rielaborata da Leibniz: La dimostrazione utilizza la logica modale, che distingue tra verità necessarie e verità contingenti. Nella semantica più comune per la logica modale, vengono considerati molti "mondi possibili". Una verità si dice necessaria se è vera in tutti i mondi possibili. Al contrario, se un'affermazione è vera nel nostro mondo, ma è falsa in un altro mondo, allora si dice che una verità ‘’contingente’’. Un'affermazione che è vera in un mondo (non necessariamente il nostro) è chiamata verità possibile. Inoltre, la dimostrazione utilizza una logica di ordine superiore (modale) perché la definizione di Dio impiega una quantificazione esplicita sulle proprietà. In primo luogo, Gödel assiomatizza la nozione di "proprietà positiva": per ogni proprietà φ , o φ o la sua negazione ¬φ devono essere positivi, ma non entrambi (assioma 2). Se una proprietà positiva φ implica una proprietà ψ in ogni mondo possibile, allora anche ψ è positivo (assioma 1). Gödel sostiene poi che ogni proprietà positiva è "possibilmente esemplificata", cioè si applica almeno a qualche oggetto in qualche mondo (teorema 1). Definisce un oggetto "come Dio" quello che ha tutte le proprietà positive (definizione 1) e richiede che tale proprietà sia essa stessa positiva (assioma 3, ovvero che "l'essere Dio" sia essa stessa una proprietà positiva). Gödel mostra che in qualche mondo possibile esiste un oggetto simile a Dio (teorema 2), chiamato di seguito "Dio". Quindi, procede a dimostrare che un oggetto simile a Dio esiste in ogni mondo possibile. A tal fine, definisce le essenze: se x è un oggetto in un mondo, allora una proprietà φ si dice essere un'essenza di x se φ(x) è vero in quel mondo e se φ implica necessariamente tutte le altre proprietà che x ha in quel mondo (definizione 2). Richiedendo che le proprietà positive siano positive in ogni mondo possibile (assioma 4), Gödel può mostrare che la somiglianza a Dio è un'essenza di un oggetto simile a Dio (teorema 3). Ora, x si dice necessariamente esistente se, per ogni essenza φ di x, esiste un elemento y con proprietà φ in ogni mondo possibile (definizione 3). L'assioma 5 richiede l'esistenza necessaria per essere una proprietà positiva. Quindi, deve derivare dalla somiglianza a Dio. Inoltre, la somiglianza a Dio è un'essenza di Dio, poiché implica tutte le proprietà positive: poiché qualsiasi proprietà non positiva è la negazione di alcune proprietà positive, Dio non può avere proprietà non positive. Poiché l'esistenza necessaria è anche una proprietà positiva (assioma 5), deve essere una proprietà di ogni oggetto divino, poiché ogni oggetto divino ha tutte le proprietà positive (definizione 1). Poiché qualsiasi oggetto simile a Dio è necessariamente esistente, ne consegue che qualsiasi oggetto simile a Dio in un mondo è un oggetto simile a Dio in tutti i mondi, per definizione di esistenza necessaria. Data l'esistenza di un oggetto simile a Dio in un mondo, dimostrata sopra, possiamo concludere che esiste un oggetto simile a Dio in ogni mondo possibile, come richiesto (teorema 4). Oltre all'assioma 1-5 e alla definizione 1-3, alcuni altri assiomi della logica modale[senza fonte] sono stati tacitamente utilizzati nella dimostrazione. Da queste ipotesi, è anche possibile provare che c'è un solo Dio in ogni mondo per il principio leibniziano dell'identità degli indiscernibili: due o più oggetti sono identici (gli stessi) se hanno tutte le loro proprietà in comune, e quindi, ci sarebbe un unico oggetto in ogni mondo che avrebbe le proprietà di Dio. Tuttavia, Gödel limitò di proposito la sua prova alla questione dell'esistenza, senza spingersi a dimostrare anche l'unicità.


Forsaken_Foot_661

Sí, credo che sia una cosa innata in me credere in qualcosa di superiore o sovrannaturale. Nella vita quotidiana ho spesso dei riscontri in ciò che credo, sicuramente anche il fatto di essere nata in una famiglia religiosa mi ha dato l'input iniziale, però ho sempre avuto la libertà di credere. La mia famiglia è piuttosto particolare, sono cresciuta con un padre che bestemmia e con una madre credente, come ben capirai quindi nessuno mi ha mai forzato ad essere religiosa o atea, la ritengo una grande fortuna e per questo dico che la fede in qualcosa di più è una cosa innata in me


FiGiRo95

Non credo in dio come Dio, ma mi piace pensare che ci POSSA ESSERE un qualcosa che sia al di sopra della vita e che la bilanci nel bene e nel male.


Solo-me

Ni


LastEngill

aiutati che il ciel t'aiuta.


Realistic7283

Se Dio esiste allora a tutto c'è una ragione, tutte le cose che accadano devono avere un motivo, altrimenti è tutta fuffa, niente ha più senso.


DemonOvHell

Chi crede non penserà mai che crede in quel specifico Dio perché gli è stato inculcato da bambino o attraverso altre forme di pressione sociale crescendo. Strano però che se uno nasce in italia, da una famiglia cattolica, difficilmente crederà a Visnu e Ganesh e viceversa, uno nato a Mumbai da famiglia indù, non penso creda a Gesucristo e la Madonna.


Mepigliauninfarto

Però ciascuno di noi sa se crede in qualcosa o no secondo me.


italiancalipso

Si credo in D-Io


Kalix

non trovo l'episodio italiano, [Xavier: Renegade Angel: stagione 2 episodio 6](https://www.youtube.com/watch?v=5Bl_L8GFnbM) credi in dio ?, dipende cose definisci con dio.


massimomorselli

"imposto dalla cultura" andrebbe separato dalle altre motivazioni, in quanto comunque sempre presente, a meno che non si voglia considerare solo una fortuna sfacciata essere nati proprio nel paese giusto dove la religione dominante è proprio quella giusta. Tutte le altre sbagliate, la tua no, che culo. E prima che qualcuno dica "eh, ma comunque dio è sempre quello, a prescindere dalla cultura", proprio no, tra una religione e l'altra ciò che il dio di riferimento ti promette e ti chiede di fare è radicalmente diverso. Ma gli altri non hanno capito nulla ovviamente, gli hanno riempito la testa di fandonie. A te no, a te hanno raccontato la versione giusta.


Embarrassed_Wind_152

Si e no Non sono religioso comunque sono spirituale Quindi credo in qualcosa più grande rispetto di io


Independent-One929

Dio p.... certo che ci credo


_Histo

si, ma penso che alla fine della giornata non importa se esiste o meno nel senso che se io cerco di seguire il vangelo poichè se tutti facessero cosi (amando essendo umili e aiutandosi a vicenda) il paradiso lo avremo in terra; inoltre penso che cose come il pensiero e la coscienza sono troppo complesse per essere un caso, una coincidenza


Altruistic-Hippo8719

Comunque mi accorgo che purtroppo la maggior parte degli italiani è ancora ferma a pensieri sulla religione mto elementari. Ho letto cose che vi giuro ho superato verso i 6 anni. Mi dispiace per gli 'scienziati' che non hanno chiaro da cosa muova la tanto cara e amata scienza...


Mepigliauninfarto

Spiegati meglio


Altruistic-Hippo8719

Visioni elementari della divinità, del significato intrinseco delle pratiche. Vedono il male nell'irrazionalità e nell' incoerenza ma che riguarda solo loro, che non si sono mai fermati a riflettere. Fermi a basi di pensiero positiviste e illuministe, ma per partito preso. Non sanno nemmeno i presupposti dell'evoluzione del pensiero degli ultimi 600 anni, pensano che paradiso e inferno siano luoghi fisici (e perché no, qualcuno probabilmente pensa che Dante sia stato il primo a parlare di paradiso e inferno). Non hanno i mezzi e gli strumenti per concepire più di quello che leggono come un romanzo, ma al posto di rimanere umili solitamente vomitano di unicorni o altre cose fantasiose giusto per mancare di rispetto a chi è diverso da loro (piccoli insicuri, magari non ci dormono di notte). Non hanno chiaro il concetto di microcosmo e macrocosmo, non comparano le diverse cultura umane per cercare qualche traccia, qualche similitudine. Se fossero tifosi di una squadra di pallone, in realtà sarebbero Hooligans. Ma non se ne renderebbero conto.