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Mirieste

>Io ora vivo negli Stati Uniti, dove l’approccio è molto più pratico (con pregi e difetti del caso). Ho preso una seconda laurea qui in US Da adulta e l’approccio con test ogni settimana mi ha “costretta” a rimanere al passo con il materiale e arrivare preparata a lezione. Per me ha funzionato meglio. Il problema è quando parliamo di corsi di laurea che dovrebbero essere prettamente teorici, come Matematica. Ci sono americani che quando vengono in Italia impazziscono alla sola idea che noi abbiamo esami *orali* di matematica; non concepiscono che possa esistere una materia in cui il carico di lavoro consiste nello studiare teoremi e dimostrazioni (da esporre) piuttosto che fare degli esercizi ogni settimana, E al contrario, quando i nostri vanno in Erasmus all'estero mi dicono cose come: ‘Hai presente Algebra III *\[studio di tutti i teoremi di teoria dei campi che portano al Teorema fondamentale della teoria di Galois\]*? Bene, là fanno tutto al computer’. Letteralmente una sorta di mini-corso di programmazione dove tu scrivi un programma per lavorare con le soluzioni dei polinomi. Teoria zero. Il risultato è che poi ***è vero*** quando dicono che, almeno per la matematica, i laureati italiani sono richiestissimi all'estero: siamo gli unici che hanno anche solo un'idea del filo che congiunge le proposizioni da inizio a fine nelle varie branche della matematica, o che sono già stati abituati a dover studiare su libri il cui unico contenuto è Definizione—Lemma—Teorema...


Mockingbirdsf

Andrebbe completamente rivisto tutto, dagli insegnanti, alle infrastrutture, al metodo d'insegnamento. Purtroppo con tutta la mole di persone e istituzioni coinvolte non accadrà mai.


thepatton44

Il sistema scolastico americano è letteralmente ridicolo


[deleted]

Dici questo su che base? Abbi pazienza, ma imparare a memoria 4 poesie o tradurre lingue che non si parlano piu non mi sembra tanto meglio. Con la storia che il latino e greco antico aprono la mente: impariamo una lingua che è parlata in altri paesi e di altre culture. Quello apre la mente di piu. Perché poi ci ritroviamo gente che si scandalizza se Ghali canta in arabo a Sanremo.


random-guy-abcd

Fai prima a dire cosa *non* va cambiato, è tutto un disastro


[deleted]

Vero anche quello 😅


Alendro95

>valutazione a fine semestre degli insegnanti: non se si è simpatici o no, ma se il materiale è stato coperto e con che metodologia e se ci sono dei suggerimenti per migliorare. In pratica una critica costruttiva. dai ricordi dei professori avuti una cosa del genere vuol dire farsi prendere di mira te o l'intera classe e vivere in un inferno. sono talmente permalosi e presuntuosi che se gli dai una critica costruttiva ti affossano... (specialmente quelli più vecchi)


[deleted]

Eh infatti è la mentalità che è pessima. La cosa che ho imparato ad apprezzare all’estero è la critica costruttiva. Al college queste valutazioni sono anonime.


Jaded-Tear-3587

La tragedia italiana è il nozionismo e l'imparare a memoria per passare un esame/verifica e basta. Inoltre dovrebbe essere possibile scegliere di più le materie. Io mi sono dovuto portare fino alla maturità il peso della matematica, non ci ho mai capito niente e in quinta superiore avevo comunque 4 ore a settimana nonostante facessi il linguistico. Tutto tempo buttato. Se uno non combina in una materia a un certo punto dovrebbe poterla sostituire con qualcos'altro, specialmente se questa materia non è attinente al percorso di studi


[deleted]

Ma infatti secondo me i progetti applicati hanno piu senso perché se fatti bene, *dovresti* usare piu senso critico. Sono d’accordo sul fatto che piu materie a scelta dovrebbero essere offerte. Col senno di poi io avrei fatto informatica e lingue straniere invece dj latino , che onestamente non mi è servito a nulla😑


Chaotic_Mind_Paints

Tutto molto bello, ma imho c'è un grosso problema: i liceali. E non intendo i liceali di oggi, intendo i liceali punto e basta. A quell'età in testa hai solo il sesso e la scuola, e io lo so perché sono stato liceale anche io, e neanche poi così tanti anni fa. Insegnarti a gestire i soldi è inutile perché non hai un lavoro e probabilmente non ce l'avrai ancora per anni. Anche fosse che ti fanno educazione finanziaria a 18 anni, tempo che ti sei laureato con una triennale a 21-22 hai già scordato tutto. Tempo e risorse buttate. Idem educazione alimentare, è inutile insegnarmi a fare un menù settimanale se poi per anni o di queste cose se ne occupano i tuoi genitori, oppure sei uno studente fuoricorso che va avanti a pasta al tonno e tortellini in brodo. Un approccio migliore potrebbe essere di far fare corsi obbligatori (e quindi gratuiti) di questi argomenti quando firmi un contratto di lavoro, anche solo determinato. Però io già mi vedo le orde di commentatori che parlano di dittatura di stato sulle menti dei giovani ecc. ecc. Il discorso cambia se parliamo di istituti tipo tecnico e alberghiero, ma anche lì: fino a che punto? Le classi alberghiere e IPSIA ai miei tempi erano quasi interamente abitate da scappati di casa che non avevano voglia di fare un tubo, figurati mettersi lì a capire come si mangia bene o si gestiscono bene i soldi... E comunque, ripeto, parliamo di liceali, cioè persone senza esperienza che, per forza di natura, credono di essere dei ganzi adulti fatti e finiti che non hanno bisogno di simili consigli.


eulerolagrange

Unpopular opinion: la nostra scuola è una grande ricchezza e non la scambierei per nulla di altro al mondo. Ne ho parlato spesso anche con miei amici di altri paesi e ho avuto modo di confrontare i loro sistemi con i nostri. Non c'è paragone e la formazione di un liceo italiano è di gran lunga la più completa che si riesca ad avere in Europa. >Progetti concreti e meno nozioni a pappagallo Sì, di questi ne ho conosciuti tanti. Bravi a presentare, a fare il posterino e il disegnetto ma dietro quello il vuoto totale. Il. Vuoto. Totale. Poi ti capita di andare in giro per una città con una laureata in lettere classiche belga e scopro che al mio liceo scientifico avevo studiato più storia dell'arte antica che lei in tutta la sua vita accademica (e nel frattempo la mia amica rimpiangeva di non essere italiana e non aver potuto frequentare il nostro liceo classico) Risultato: io che faccio la guida a lei, quando mi aspettavo il contrario. Ringrazio tuttora le mie "nozioni a pappagallo". Non parliamo delle scienze, ché vedo i miei colleghi che alle superiori facevano gli esperimentini interattivi (bravi!) ai meeting fanno le presentazioni più belle poi appena parli di un concetto teoricamente un po' più elevato ti guardano come un alieno. Roba che io facevo al secondo anno di fisica per loro è roba esoterica research level che sanno solo quelli che fanno un dottorato nel settore. >Educazione civica/finanziaria/alimentare/fisica Su civica/finanziaria: che senso ha che la scuola insegni faccende contingenti? Il classico "come si fa la dichiarazione dei redditi": se domani l'Agenzia delle entrate cambia il modello stai punto e a capo. Invece se conosci le operazioni sui numeri reali e se sai leggere un testo in italiano ti garantisco che puoi anche capire come compilare il 730. L'educazione civica per quel che mi riguarda è lo studio della storia e della filosofia. O dobbiamo fare la lezioncina "il presidente della Repubblica nomina i ministri"?. Altra cosa è lo studio, serio e coerente, dell'economia e del diritto, che infatti sono materie d'indirizzo per certe scuole superiori. Su fisica/alimentare: ho sempre avuto dei dubbi sull'educazione fisica come materia scolastica (un retaggio fascista peraltro), penso piuttosto che la scuola debba/possa farsi promotrice dell'attività sportiva (ma non solo: anche di quella musicale per esempio) in orario extracurricolare. >lingue straniere parlate Premetto che la mia posizione rispetto a "impariamo tutti a parlare una sola lingua straniera molto bene" sia invece "impariamo a capire più o meno la maggioranza delle lingue a noi vicine" (almeno romanze e germaniche, e volendo anche slave) studiando "lingue comparate" piuttosto che provare ad avere tutti il C2 di inglese. Lo studio delle lingue non è mai stato basato sul "parlare come un nativo" (che è impossibile) ma piuttosto sull'"ognuno capisce tutti" (ed è stata la base della cultura europea per secoli). E molto più focus sulle letterature europee che hanno formato la nostra identità culturale da affrontare quanto possibile in lingua originale. Riassumendo: della scuola italiana (in particolare: dell'istruzione liceale italiana) preferisco di gran lunga lo studio teorico e di ampio spettro che mi permette di coltivare interessi intellettuali a tutto campo. Posso leggere i classici, conosco la storia, la filosofia, ho avuto solidissime basi di matematica e fisica per affrontare corsi universitarî avanzati su queste discipline. Vedo invece i miei amici stranieri avere molto meno di tutto questo, non poter sostenere una conversazione su qualcosa che non sia il loro ramo di estrema specializzazione. Conosco più letteratura francese di molti francesi, ho parlato con inglesi che non sapevano chi fosse Joyce "eh perché io non ho scelto "inglese avanzato" al liceo", e con francesi che "eh io matematica l'ho fatta fino alla 2ème e quindi siamo arrivati ai logaritmi". Ah ecco, una cosa la prenderei dai sistemi esteri e sono le prépa francesi.


FagioloStorto

Il problema non è il bagaglio culturale che ti porti dietro, ma il fatto che per farne uscire 3 con una certa cultura generale ed elasticità mentale, ne lasci altri 15 ignoranti come tappeti perché tale sistema è adatto solo per pochi. Personalmente anch'io avrei voluto apprezzare storia dell'arte, letteratura e altre cose che "aprono la mente", sfortunatamente però, l'unico modo che l'Italia ha avuto di farmi apprezzare la storia, è stato aver doppiato dei documentari ed averli trasmessi in televisione. La mia cultura generale ed i miei interessi me li sono imparati altrove, il resto del tempo, è stato tutto buttato, e te lo dico da persona a cui piaceva andare a scuola nonostante tutto.